The Line Smart City, la città concepita a zero emissioni e alimentata da rinnovabili

Un progetto ambizioso che sfida la tradizionale concezione di città che si estende per 170 chilometri e che sarà in grado di ospitare 9 milioni di persone

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Pubblicato: 13 Marzo 2024 14:59

Un’unica città che si estende per 170 chilometri, The Line è un’ambiziosa iniziativa dell’Arabia Saudita, caratterizzata da due imponenti grattacieli paralleli, alti 500 metri e larghi 200 metri ciascuno, che si snodano lungo una direttrice che va dal deserto al Mar Rosso. Questo progetto, il cui avvio ufficiale è avvenuto lo scorso ottobre, mira a diventare un polo urbano abitato da circa 9 milioni di persone, con una densità abitativa di 265.000 individui per chilometro quadrato, dieci volte superiore a quella di Manhattan e quattro volte più elevata di Manila.

The Line si propone di essere la prima città costruita ex novo, concepita senza emissioni, priva di automobili e alimentata esclusivamente da fonti energetiche rinnovabili. Il suo piano urbanistico è strutturato secondo i principi di una pianificazione che consente di raggiungere qualsiasi punto della città in quindici minuti.

The Line: una rivoluzione nella concezione della città

The Line rappresenta un’idea rivoluzionaria che sfida la tradizionale concezione di città. Abituati a modelli urbani planimetrici, con quartieri distinti e attività miste, la proposta saudita si basa su uno sviluppo prevalentemente altimetrico, con grattacieli che si elevano lungo una linea retta.

Questa scelta comporta un radicale stravolgimento del modo in cui viviamo la città. Non solo la quotidianità degli abitanti verrebbe modificata, ma anche l’interazione tra l’ambiente e l’insediamento urbano assumerebbe una nuova dimensione. La distribuzione della luce solare, ad esempio, diverrebbe un fattore critico da considerare nella progettazione.

Quattro pilastri per una nuova era

The Line, la megalopoli del futuro, non rappresenta un progetto a sé stante, bensì un tassello fondamentale di Neom, un’ambiziosa visione di un nuovo modello di vita, lavoro e sostenibilità.

All’interno di questa cornice futuristica si sviluppano quattro principali strutture, destinate a plasmare il panorama del prossimo futuro:

  • Sindalah: un’isola del lusso dedicata al relax e al benessere, dove si intrecciano esperienze esclusive e paesaggi mozzafiato
  • Trojena: un ambiente montano “artigianale” e innovativo, progettato per offrire un connubio unico tra natura e tecnologia
  • The Line: la città del futuro, caratterizzata da uno sviluppo verticale e orizzontale lungo una linea retta, dove l’efficienza e la sostenibilità saranno i cardini della vita quotidiana
  • Oxagon: un centro industriale di livello avanzato, dove la tecnologia e l’intelligenza artificiale saranno al servizio della produzione e dell’innovazione

The Line, visione e pianificazione urbana

Le previsioni per The Line includono una popolazione di 9 milioni di persone distribuita su un’area di 34 km². La sua particolare forma allungata, con circa 170 km di lunghezza e 200 metri di larghezza, influenzerà in modo significativo la mobilità all’interno della città.

Gli spostamenti all’interno delle zone residenziali saranno principalmente a piedi, con un tempo medio di percorrenza stimato di circa 5 minuti. Per spostamenti più lunghi, un treno ad alta velocità collegherà i due estremi della città in circa 20 minuti.

L’eliminazione di mezzi di trasporto privati all’interno della città garantirà:

  • Riduzione dell’inquinamento: sia l’inquinamento atmosferico che quello acustico saranno minimizzati grazie all’assenza di auto e traffico
  • Aumento della vivibilità: le strade saranno libere da auto e dedicate a pedoni e ciclisti, creando un ambiente urbano più piacevole e sicuro
  • Efficienza nei tempi: il sistema di trasporto pubblico ad alta velocità consentirà di raggiungere qualsiasi punto della città in tempi rapidi e senza attese dovute al traffico

Sviluppo verticale e ambientale in The Line, un approccio innovativo

Uno degli aspetti più interessanti della progettazione di The Line riguarda l’uso dell’approccio altimetrico per le strutture urbane. Si prevede che le torri, alte fino a 500 metri, includano sia aree urbane che spazi “naturali”, creando una fusione unica tra ambiente urbano e verde.

L’obiettivo è quello di preservare ampie zone di vegetazione, distribuite in modo uniforme lungo l’altezza delle strutture anziché concentrarle in punti specifici, contribuendo così a creare un ambiente urbano più sostenibile.

Questa disposizione permetterà anche di gestire il clima interno della città in modo efficace, garantendo un comfort ambientale ottimale. Con i servizi essenziali accessibili lungo l’intera altezza delle strutture, dagli ambienti più bassi a quelli più alti, si ridurranno i tempi di spostamento, consentendo alle persone di guadagnare tempo libero da dedicare ad altre attività.

Analisi e prospettive, la fattibilità di The Line

Nonostante le informazioni esaustive sulle tecnologie utilizzate e i dettagli del progetto strutturale siano ancora limitati, sembra che, dal punto di vista della fattibilità, non ci siano problemi significativi. Strutture con dimensioni e caratteristiche simili sono già state realizzate in altre parti del mondo, suggerendo che le altezze previste per The Line, massimo 500 metri, non rappresentino un ostacolo insormontabile per l’utilizzo di schemi strutturali consolidati e tecnologie di costruzione ben collaudate.

Tuttavia, una delle sfide più rilevanti potrebbe riguardare l’aspetto geotecnico, in particolare l’ingegnerizzazione dei sistemi di fondazione lungo l’intera estensione di 170 chilometri. È plausibile prevedere interruzioni tecnologiche nello sviluppo delle strutture lungo la linea, ma rimane cruciale caratterizzare geotecnicamente tutti i terreni di fondazione attraversati e garantire un’unica soluzione progettuale coerente lungo l’intera città.

Sul fronte architettonico, un aspetto significativo è rappresentato dal design del perimetro della linea. Le facciate del lato lungo della città saranno rivestite da specchi, integrando così l’opera con il paesaggio circostante in un’idea concettuale di notevole impatto visivo.

Sfide di una città lineare da 9 milioni di abitanti

The Line si confronta con una sfida demografica ambiziosa. Con una popolazione attuale di 36,7 milioni e una previsione di crescita di altri nove milioni entro il 2043, il paese mira a concentrare questa espansione in The Line. Questo obiettivo richiederebbe che la maggior parte della crescita demografica nazionale si riversi in questa nuova città, superando persino la popolazione di Riyadh, la capitale.

La gestione di una popolazione inferiore ai nove milioni potrebbe risultare in infrastrutture sottoutilizzate, mentre una più numerosa esacerberebbe i problemi di trasporto e limiterebbe l’espansione, dato che la città è progettata per svilupparsi lungo una linea retta. Questo modello di crescita presenta paralleli con Brasilia, che ha superato le previsioni iniziali di popolazione senza spazio per un’espansione orizzontale.

La costruzione di grattacieli in The Line solleva questioni di sostenibilità, poiché richiedono una grande quantità di materiali ed energia. Gli edifici alti sono più esposti a venti forti, esposizione solare, temperature estreme e dipendono molto dall’illuminazione artificiale. L’energia consumata dagli ascensori e i ritardi che causano sono fattori non trascurabili. Sebbene l’obiettivo sia quello di alimentare la città esclusivamente con energie rinnovabili, l’efficienza energetica sarà determinante. Inoltre, l’energia incorporata durante la costruzione rappresenta una quota significativa dell’impatto ambientale complessivo, che cresce in modo non lineare con l’altezza degli edifici.

Infine, la vulnerabilità di un sistema lineare è evidente: un guasto in una stazione di trasporto potrebbe paralizzare una vasta area della città. Esistono alternative che offrono densità più basse, pedonabilità e una migliore connettività, senza i problemi associati a un sistema di trasporto lineare.

Un recente studio contesta la scelta urbanistica dell’Arabia Saudita

In un recente saggio pubblicato sulla rivista NPJ Urban Sustainability, intitolato “Arguments for building The Circle and not The Line in Saudi Arabia”, Rafael Prieto-Curiel e Daniel Kondor del Complexity Science Hub Vienna mettono in discussione la forma lineare scelta per la città del futuro saudita, The Line.

Pur riconoscendo il potenziale di The Line come vetrina per nuove tecnologie in una città costruita da zero, gli studiosi evidenziano l’inefficienza di questo progetto. Distribuendo i 9 milioni di abitanti lungo i 170 km della linea, si otterrebbe una densità di circa 53.000 persone per km². Secondo i calcoli, la distanza media tra due abitanti qualsiasi sarebbe di circa 57 km, decisamente troppo alta per una città a misura d’uomo. Se si considera che una distanza ragionevole da percorrere a piedi è nell’ordine del chilometro, in The Line solo l’1,2% della popolazione potrebbe raggiungere a piedi i propri concittadini.

Città in 15 minuti: utopia o utopia?

Il concetto di “città in 15 minuti”, che vorrebbe rendere accessibili tutti i servizi essenziali entro un breve tragitto a piedi o in bicicletta, viene messo in discussione. Secondo gli studiosi, la necessità di raggiungere qualsiasi servizio in 5 minuti renderebbe inevitabile l’uso costante dei mezzi pubblici, eliminando quasi completamente l’attività motoria, elemento fondamentale per una città sana.

Lo studio di Prieto-Curiel e Kondor solleva dubbi sulla validità di The Line come modello di città sostenibile. La densità abitativa elevata, le grandi distanze tra le persone e l’impatto negativo sulla salute dovuti all’uso eccessivo dei mezzi pubblici mettono in discussione la reale vivibilità di questa città del futuro.

La sfida delle lunghe distanze in The Line, implicazioni sulla connettività urbana

La realizzazione di The Line, come detto, estesa su una distanza di 170 chilometri, presenta una sfida significativa nella creazione di una connessione efficiente lungo l’intera città. Con almeno 86 stazioni ferroviarie necessarie per garantire l’accessibilità a piedi per tutti i cittadini, sorge il dilemma tra la copertura e la velocità del trasporto pubblico.

L’implementazione di così tante fermate rischia di compromettere l’efficienza dell’alta velocità, portando a tempi di attesa prolungati nelle stazioni e a un aumento del tempo di percorrenza complessivo. Secondo le stime, il viaggio medio da un punto casuale a un altro di The Line richiederà almeno 60 minuti, considerando il tempo necessario per raggiungere e attendere una stazione, oltre al tempo di viaggio su un treno che effettua numerose fermate.

Inoltre, ogni abitante della città dovrà camminare in media almeno 18 minuti per raggiungere la stazione più vicina, una distanza superiore a quanto la maggior parte dei cittadini potrebbe essere disposta a percorrere per accedere ai servizi di trasporto pubblico. Queste sfide sollevano importanti interrogativi sulla praticità e l’efficacia della pianificazione urbana di The Line.

Un sistema di trasporto efficace per The Line richiede un’architettura altamente modulare e gerarchica, con transizioni fluide tra servizi locali e linee espressive. Questo sistema dovrebbe integrare treni ad alta velocità con una rete di servizi locali più capillari. Nonostante l’importanza di tali infrastrutture, è essenziale considerare che l’incremento di queste può portare a rendimenti decrescenti.

Per la popolazione di The Line, è previsto che i tempi di pendolarismo siano superiori rispetto a quelli di metropoli estese come Seoul, dove i 25 milioni di abitanti dell’area metropolitana beneficiano di tempi di viaggio giornalieri inferiori ai 50 minuti. Questa discrepanza sottolinea la necessità di ottimizzare il sistema di trasporto per ridurre al minimo i tempi di spostamento, migliorando così la qualità della vita urbana.

Una smart city a misura d’uomo

Un’alternativa alla controversa The Line viene proposta da Rafael Prieto-Curiel e Daniel Kondor nel loro saggio: disporre gli stessi grattacieli su un anello anziché su una linea retta. Questa forma circolare, secondo gli studiosi, rappresenterebbe la soluzione ideale per una smart city efficiente e vivibile.

Vantaggi della forma circolare:

  • Distanze ridotte: la distanza media tra due abitanti qualsiasi si ridurrebbe drasticamente a soli 2,9 km, permettendo al 24% della popolazione di raggiungere facilmente a piedi i propri concittadini
  • Mobilità attiva: nel raggio di 2 km si potrebbe raggiungere il 66% delle destinazioni utilizzando la mobilità attiva, come camminare o andare in bicicletta
  • Efficienza energetica: l’alta velocità non sarebbe necessaria, riducendo il consumo di energia per il trasporto
  • Sostenibilità: l’utilizzo prevalente di mezzi di trasporto attivi e pubblici contribuirebbe a creare una città a emissioni zero

The Circle si configura come un modello urbano rivoluzionario che privilegia la qualità della vita e la sostenibilità. La forma circolare, unendo i vantaggi di una città compatta a quelli di una rete di trasporti efficiente, potrebbe rappresentare il futuro delle smart city.

La realizzazione di The Circle richiederebbe un’attenta pianificazione e la messa a punto di soluzioni innovative per la gestione dell’energia, dell’acqua e dei rifiuti. Tuttavia, le opportunità offerte da questo modello urbano sono considerevoli: una città più vivibile, sostenibile e a misura d’uomo.

The Circle come alternativa a The Line

Considerando l’opzione di costruire una città su vasta scala seguendo una forma circolare, emerge un confronto interessante con l’approccio lineare proposto da The Line. Sebbene The Circle occuperebbe la stessa superficie di Pisa, ospiterebbe una popolazione 50 volte superiore. I ricercatori sottolineano che affrontare una tale sfida potrebbe sembrare ancora più complesso rispetto alla costruzione lineare, a causa delle sfide legate alla luce e alla ventilazione causate dagli edifici alti.

Tuttavia, modificando la forma urbana, si potrebbe ottenere una maggiore flessibilità nel bilanciare la densità abitativa con la connettività. Mentre in The Line una persona deve percorrere almeno 1 km per raggiungere 106.000 individui, lo stesso numero di abitanti potrebbe essere raggiunto in The Circle con una densità significativamente inferiore, approssimativamente 33.740 persone per chilometro quadrato, rappresentando solo il 25% in più rispetto alla densità di Manhattan.

Inoltre, va considerata la possibilità di interruzioni nel trasporto a lunga distanza, che, come abbiamo detto, potrebbero causare gravi disagi lungo l’intera città in una configurazione lineare.

La ricerca conclude che, sebbene The Line sia un progetto ambizioso, l’adozione di una forma più convenzionale per una città potrebbe consentire densità inferiori, una maggiore accessibilità pedonale e una migliore connettività nel sistema di trasporto, offrendo un’alternativa promettente alla visione lineare proposta.