Jesolo come Dubai? Il grande progetto contro la siccità

Entro il 2050, senza delle valide soluzioni, le spiagge di Jesolo potrebbero essere cancellate dal cambiamento climatico e dall'erosione sempre più frequente

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Pubblicato: 28 Marzo 2023 10:12

La regione del Veneto sta attuando misure per affrontare le conseguenze del mutamento del clima. Poiché dispone di 158 chilometri di costa, il territorio della Serenissima rappresenta uno dei luoghi maggiormente vulnerabili a eventi come l’aumento del livello dei mari e l’erosione delle spiagge. Per tale ragione, si sta prendendo in considerazione la realizzazione di un’isola artificiale simile a quelle presenti a Dubai.

Inoltre, vi è una crescente preoccupazione per la siccità, che rappresenta un problema particolarmente grave nelle regioni settentrionali. Il bacino del Po versa in condizioni critiche e il livello della neve sulle Alpi è a metà rispetto alla media degli anni passati. Una soluzione potenziale per far fronte alla scarsità idrica potrebbe essere quella di utilizzare acqua desalinizzata, come avviene a Dubai e in Israele.

La minaccia del cambiamento climatico

Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia universale, dallo scomparire delle Maldive alla spiaggia di Jesolo e alla costa veneziana. Il livello del mare in costante aumento e il riscaldamento globale del pianeta costituiscono una minaccia imminente entro il 2050. La tendenza all’aumento delle temperature e alla scarsità di piogge dipinge un quadro allarmante: solo nel Veneto, nel mese di febbraio, sono stati registrati almeno 50 mm di pioggia in meno rispetto alla media storica e la situazione sembra essere quasi impossibile da recuperare entro l’estate.

L’assenza delle precipitazioni

L’acqua che una volta alimentava i grandi fiumi della pianura del Po non arriva più dalle montagne. La neve, che solitamente garantisce le riserve idriche per l’estate, è sempre meno presente – tanto che 9 piste da sci italiane su 10 devono ricorrere alla neve artificiale – e la situazione è destinata a peggiorare.

I piani per preservare l’acqua

La Regione Veneto dal 15 marzo 2023 ha introdotto un’ordinanza per il razionamento dell’acqua, inoltre sta pensando di utilizzare dei dissalatori di emergenza già a partire da questa estate. Con i fiumi e le falde sotterranee già in difficoltà durante la stagione invernale, si prevede che l’estate del 2023 sarà caratterizzata ancora una volta da una grave siccità.

L’ordinanza prevede diverse misure, tra cui una vasta campagna di informazione rivolta ai cittadini, affidata anche ai sindaci, e la predisposizione di piani di emergenza da parte dei concessionari per garantire l’approvvigionamento di acqua potabile. Tra queste misure rientrano l’interconnessione delle reti idriche, l’approvvigionamento con autobotti e interventi volti a ridurre le perdite di acqua.

Le misure previste

L’ordinanza prevede che i sindaci, sentiti i Consorzi, attivino con urgenza campagne di informazione sull’uso responsabile dell’acqua. Inoltre, si demanda alla Direzione Difesa del Suolo e della Costa l’impegno per garantire una sufficiente vivificazione dei canali, e si adottano misure di contenimento dei prelievi da acque sotterranee per gli usi non prioritari.

L’ordinanza prevede inoltre la promozione di campagne d’informazione per l’uso responsabile dell’acqua, rivolte in particolare ai titolari di concessione per auto-approvvigionamento per usi non prioritari. Inoltre, si predispongono Piani di emergenza per l’approvvigionamento di acqua potabile, come l’interconnessione delle reti, l’approvvigionamento con autobotti e interventi volti a ridurre le perdite di acqua. Si verifica anche la possibilità di orientare la gestione degli invasi promuovendo l’accumulo e si programma la predisposizione della barriera alla risalita del cuneo salino sul fiume Adige da parte del Consorzio Delta Po.

L’ordinanza prevede anche l’obbligo di effettuare analisi qualitative periodiche sulla risorsa idrica estratta dai pozzi, al fine di verificare che siano garantiti i requisiti di potabilità per il consumo umano, di fronte alla carenza idrica attuale.

La proposta del presidente del Veneto Luca Zaia

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha proposto l’utilizzo dell’acqua del mare, dissalata come avviene a Dubai, per far fronte alla grave situazione di siccità. Zaia ritiene che i costi siano affrontabili e sottolinea la necessità di ottimizzare la rete di distribuzione per l’agricoltura, che attualmente perde l’80% della risorsa idrica. “Abbiamo una risorsa, il mare, che non dobbiamo più guardare distrattamente”, ha affermato Zaia,

Jesolo come Dubai

Al momento, la desalinizzazione dell’acqua di mare rappresenta soltanto una soluzione ipotetica, ma potrebbe contribuire ad attenuare gli effetti di una situazione sempre più allarmante, soprattutto nelle regioni del Nord Italia.

Valerio Zoggia, ex sindaco di Jesolo, sostiene l’adozione di questa soluzione per la sua città costiera, che è minacciata sia dalla siccità che potrebbe lasciare senza acqua potabile 3,5 milioni di italiani, sia da un grave fenomeno di erosione delle coste, aggravato dall’innalzamento del livello del mare.

La necessità di trovare soluzioni adeguate

Lungo i suoi 15 chilometri di costa, Jesolo è particolarmente vulnerabile alle conseguenze del riscaldamento globale. In modo da preservare l’importante settore turistico, è necessario adottare progetti che siano adeguati alla gravità della situazione: considerando l’esempio di Dubai, si sta valutando la fattibilità di costruire un’isola artificiale di fronte alla costa del Veneto, in grado di contrastare gli effetti del cambiamento climatico sul litorale.

Lo scorso settembre, la Regione ha affidato alla società olandese Royal HaskoningDHV uno studio di fattibilità per valutare la possibilità di costruire un’isola artificiale di fronte al litorale veneto. Royal HaskoningDHV è la stessa società che ha progettato e realizzato le 300 isole artificiali conosciute come World Islands a Dubai.