Energie rinnovabili: nel 2023 l’Italia installerà solo 6 GW dei 10 che si era prefissata

Secondo le ultime stime, nel 2023, l'Italia toccherà la quota di 6 gigawatt di potenza da fonti rinnovabili, un passo avanti rispetto al passato, ma non sufficienti

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Il pacchetto Fit for 55 illustra gli ambiziosi sforzi dell’Europa per affrontare la sfida climatica. L’Unione Europea mira a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030, con l’obiettivo finale di diventare climaticamente neutrale entro il 2050. Parte integrante di questo pacchetto è l’aggiornamento della direttiva dell’UE sulle energie rinnovabili, che si propone di incrementare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico dell’UE. In settembre 2023, il Parlamento europeo ha approvato l’accordo con il Consiglio, stabilendo un nuovo obiettivo del 42,5% di fonti energetiche rinnovabili entro il 2030, con l’invito agli Stati membri di aspirare al 45%.

La Commissione europea ha pienamente appoggiato questo obiettivo, integrandolo nel piano REPowerEU presentato a maggio 2022. Questo piano sottolinea l’urgenza di accelerare la transizione verso l’energia pulita e di ridurre gradualmente le dipendenze dalle importazioni energetiche russe, aumentando la quota di energie rinnovabili nei settori della produzione di energia, dell’industria, degli edifici e dei trasporti fino al 45% entro il 2030.

La recente legislazione promuove inoltre l’accelerazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di energia rinnovabile, sia essi di nuova costruzione o oggetto di rinnovazione, compresi pannelli solari e turbine eoliche.

Nuovi obiettivi per le energie rinnovabili nell’UE: edifici e industria

Inoltre, sono stati delineati e aggiornati obiettivi cruciali in settori chiave, proiettando l’Unione Europea verso una transizione energetica sostenibile entro il 2030.

  • Edifici – L’aspirazione di utilizzare il 49% di energie rinnovabili entro il 2030 indica un impegno significativo per rendere gli edifici sempre più sostenibili e a basso impatto ambientale
  • Industria – Un nuovo parametro di riferimento impone un aumento annuo del 1,6% nell’utilizzo di energie rinnovabili, segnando una marcia costante verso una produzione industriale più eco-friendly

L’accordo considera la proposta del Parlamento che sollecita gli Stati Membri a stabilire un obiettivo indicativo per l’energia rinnovabile innovativa, rappresentando almeno il 5% della nuova capacità installata entro il 2030. Inoltre, promuove la cooperazione transnazionale per progetti energetici, aprendo nuove prospettive di collaborazione oltre i confini nazionali.

L’Italia accelera sulle rinnovabili: i dati del 2023

L’Italia sta vivendo una fase di forte sviluppo delle energie rinnovabili, dopo anni di stagnazione. Nel 2023, infatti, si prevede di installare circa 6 gigawatt di nuova potenza da fonti pulite, come il solare e l’eolico, superando il record del 2011. La potenza installata indica la capacità degli impianti, come pannelli solari o pale eoliche, di produrre energia elettrica e di collegarsi alla rete nazionale gestita da Terna. Questo aumento è dovuto a diversi fattori, tra cui la riduzione dei costi delle tecnologie, gli incentivi statali e le normative europee.

L’Italia manca l’obiettivo delle rinnovabili

L’Italia non riesce a raggiungere il traguardo che si era posta per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Nel 2023, infatti, si installeranno solo 6 gigawatt di potenza da fonti pulite, come il solare e l’eolico, mentre l’obiettivo era di 10 gigawatt. Si tratta comunque di un netto miglioramento rispetto agli anni precedenti, quando la potenza installata era molto inferiore. La potenza installata indica la capacità degli impianti, come pannelli solari o pale eoliche, di produrre energia elettrica e di collegarsi alla rete nazionale gestita da Terna. Gli esperti, però, non sono soddisfatti di questo risultato, perché ritengono che l’Italia debba fare di più per aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili, che sono essenziali per ridurre le emissioni di gas serra e contrastare il cambiamento climatico.

L’Italia lontana dagli altri Paesi europei sulle rinnovabili: i dati del confronto

L’Italia ha ancora molta strada da fare per avvicinarsi agli altri Paesi europei sul fronte delle energie rinnovabili. Lo dimostrano i dati relativi ai primi nove mesi del 2023, che mostrano una grande differenza tra l’Italia e la Germania. L’Italia, infatti, ha installato solo 4 gigawatt di potenza da fonti pulite, come il solare e l’eolico, mentre la Germania ne ha installati ben 12. La potenza installata indica la capacità degli impianti, come pannelli solari o pale eoliche, di produrre energia elettrica e di collegarsi alla rete nazionale gestita da Terna. Questo divario evidenzia il ritardo dell’Italia nel promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili, che sono fondamentali per ridurre le emissioni di gas serra e contrastare il cambiamento climatico.

Il solare domina le rinnovabili in Italia: il ruolo delle famiglie

L’Italia sta puntando molto sul solare come fonte di energia rinnovabile. Il solare, infatti, rappresenta la maggior parte dei 4 gigawatt di potenza installata nel 2023 da fonti pulite. La potenza installata indica la capacità degli impianti, come pannelli solari o pale eoliche, di produrre energia elettrica e di collegarsi alla rete nazionale gestita da Terna. Ma chi sono i protagonisti di questo boom del solare? Sono soprattutto le famiglie, che hanno deciso di mettere i pannelli solari sui propri tetti. Si tratta di piccoli impianti, con una potenza inferiore a 20 kilowatt, che sono considerati domestici. Questi impianti permettono alle famiglie di risparmiare sulla bolletta elettrica e di contribuire alla transizione energetica verso fonti rinnovabili.

Il solare industriale in Italia: ostacoli e prospettive

L’Italia non si limita al solare domestico, ma ha anche una parte di solare industriale, che richiede maggiori investimenti e autorizzazioni. Si tratta di impianti di grandi dimensioni, che occupano interi campi con pannelli fotovoltaici. Questi impianti hanno una potenza installata maggiore rispetto a quelli domestici. La potenza installata indica la capacità degli impianti, come pannelli solari o pale eoliche, di produrre energia elettrica e di collegarsi alla rete nazionale gestita da Terna. Il solare industriale rappresenta l’altra metà dei 4 gigawatt di potenza installata nel 2023 da fonti pulite. Tuttavia, questa parte ha incontrato diversi ostacoli, come la burocrazia, la mancanza di incentivi e la resistenza di alcuni territori. Inoltre, la parte domestica potrebbe aver beneficiato di alcuni bonus fiscali, che sono stati eliminati o ridotti. Questo significa che il ritmo di installazione del solare, che già non è ottimale, potrebbe rallentare ulteriormente in futuro.

Sfida tra piccoli e grandi impianti di energia rinnovabile

Il divario si fa ancor più evidente nel confronto tra i piccoli impianti installati sulle case dalle famiglie e i grandi impianti, che dovrebbero essere i veri protagonisti dell’espansione delle energie rinnovabili. Nel 2023, la disparità è evidente: i grandi impianti, sia in termini di numero che di capacità in gigawatt totali, sono stati notevolmente scarsi, nonostante dovrebbero costituire il motore trainante per la scala dell’energia rinnovabile.

Ritardi nelle autorizzazioni: un problema da risolvere

Il tema dei ritardi nell’autorizzazione degli impianti solari rappresenta uno dei problemi principali per la diffusione delle energie rinnovabili in Italia. Guardando ai progetti di impianti solari che hanno chiesto l’autorizzazione nel 2019, il 47% sono ancora in attesa di valutazione.