Giornata Mondiale delle Api: tra Beewashing e azioni concrete, cosa fare per salvarle

Il ruolo degli api, degli impollinatori e tutte le azioni concrete per salvarli in occasione della Giornata Mondiale delle Api

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Alice Pomiato

Content creator

Alice Pomiato è una Content Creator che racconta com'è possibile avere uno stile di vita più sostenibile, etico e consapevole.

Sono anni che ci sentiamo dire che abbiamo bisogno di salvare le api per salvare noi stessi, senza capire che le minacce a cui sono sottoposte, le abbiamo create proprio noi.

Tutto è cominciato con una famosa citazione di Einstein (smentita) che dava agli esseri umani soltanto quattro anni di vita dopo l’estinzione delle api. Probabilmente il tempo a nostra disposizione non sarà poi così limitato, ma una cosa è proprio vera: senza api il nostro ecosistema sarebbe compromesso per sempre.

Il 20 Maggio si festeggia a livello globale il “World Bee Day”, ovvero la Giornata Mondiale delle Api. Un progetto di sensibilizzazione come la Giornata Internazionale per la Biodiversità, nato per ricordarci l’importanza del ronzio di più importante del mondo, e spiegarci come proteggerlo.

A rischio d’estinzione non è solo l’insetto “ape” ma sono tutti gli insetti impollinatori. Con la parola inglese “bees”, infatti, non si indicano solo le api ma si abbracciano tutti gli insetti impollinatori. Molte altre specie, oltre alle api, contribuiscono all’impollinazione. Ci sono i coleotteri, le vespe, le farfalle e, non meno importanti, i ditteri. Questi ultimi sono fondamentali soprattutto nelle regioni fredde, come quelle nordiche o montane. Lo sapevate che, a migrare, non sono solo gli uccelli, ma anche alcuni insetti?

Api ed insetti impollinatori: cosa fanno e perché sono tanto importanti?

A cosa si pensa quando si parla di api? Al miele? Alla pappa reale? è piuttosto immediato, ma le api non producono solo i loro prodotti, ma sono responsabili dell’esistenza di molte coltivazioni e, di conseguenza, gran parte della frutta e della verdura che mangiamo. L’impollinazione è uno dei servizi ecosistemici più importanti forniti dalla natura per la nostra sopravvivenza.

Dobbiamo molto alle api. Quasi il 90% di tutte le piante selvatiche con fiore (le angiosperme) dipendono dall’impollinazione animale. Delle circa 1.400 piante che nel mondo producono il cibo che mangiamo tre volte al giorno, 365 giorni l’anno, quasi l’80% richiede l’impollinazione da parte di animali, non solo api domestiche e selvatiche, ma anche vespe, farfalle, falene, coleotteri, uccelli, pipistrelli e altri vertebrati. Impollinano tantissime specie vegetali per garantire la più elevata biodiversità degli ecosistemi.

Sono creatrici di biodiversità, della stessa vita su questo pianeta. Se non proteggiamo gli insetti che impollinano le piante, la nostra quotidianità potrebbe essere a rischio. I frutti, le bacche, le noci e molto altro, non si possono coltivare (perlomeno non su larga scala e non a costi bassi come quelli di oggi) senza l’aiuto degli insetti selvatici.

Le api, sono creature volanti specializzate nella fecondazione di piante da fiore. La super famiglia degli imenotteri comprende circa 20.000 specie, distribuite in tutto il mondo. In Italia se ne trovano circa 1000. Ci sono, inoltre, più di 170 api selvatiche solitarie che vivono ognuna per conto proprio, come la maggior parte degli insetti, anziché formare società complesse.

Perché quando pensiamo agli insetti impollinatori, le api sono le prime a cui pensiamo? Perché hanno alcune caratteristiche che le rendono particolarmente adatta al loro compito di impollinatrici. La prima, è un tipo di peluria “ramificata” che se guardiamo al microscopio vediamo con moltitudini di biforcazioni.

Grazie a queste, è facile per i granelli di polline, appiccicarsi al corpo dell’insetto. La seconda caratteristica, è che le api vivono di polline e nettare. Gli insetti selvatici contribuiscono all’impollinazione misura di gran lunga superiore alle api domestiche, e dunque, queste ultime non possono sostituirli.

A che pericoli sono esposte le api e gli insetti impollinatori?

Negli ultimi 50 anni, il volume di vegetali che necessitano di impollinazione è triplicato, ma l’aumento del raccolto non va di pari passo. Una delle ragioni può essere il fatto che la curva della popolazione degli insetti impollinatori va nella direzione opposta: recenti studi dimostrano che in molte aree del mondo i nostri piccoli aiutanti volanti sono sempre meno numerosi, e appartengono a sempre meno specie.

Le api sono ottimi indicatori dello stato di salute dell’area in cui vivono e lavorano. Dalle analisi sul loro miele, possiamo trarre indicazioni molto attendibili sulla presenza di determinate sostanze nell’ambiente circostante. La stessa salute delle api dipende dal polline che trovano e raccolgono. Se questo, che è il loro nutrimento, è contaminato da sostanze tossiche, il loro sistema immunitario ne risentirà, e l’alverare pure.

Le cause principali della scomparsa delle api sono certamente imputabili alle attività antropocentriche che erodono il suolo e all’inquinamento di queste, che avvelena e impoverisce gli habitat di impollinatori, ma anche di varie specie e del genere umano.

I soliti pesticidi che non riusciamo a eliminare, il consumo di suolo, la modificazione di indirizzi colturali, l’urbanizzazione, l’inquinamento dovuto al traffico, alle produzioni industriali, ai riscaldamenti, il depauperamento delle zone umide, l’incuria nella gestione del verde pubblico, l’eccessivo sfruttamento dei pascoli, l’uso sconsiderato di agrofarmaci nell’agricoltura convenzionale, l’abbandono delle aree rurali, i cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature che altera il comportamento dei fiori, la diffusione di parassiti e malattie veicolate dall’introduzione di specie aliene e molto altro stanno mettendo a repentaglio la sopravvivenza di questi importantissimi insetti e ne stanno segnando il destino.

Le api sono indicatori ambientali formidabili e ogni giorno ci dicono che abbiamo imboccato una strada che potrebbe essere senza ritorno.

Api e Greenwashing, anzi, Beewashing!

Il Beewashing è un tipo di Greenwashing utilizzato per indurre i consumatori all’aquisto di beni o servizi con il pretesto di “aiutare le api” senza veramente aiutare alla salvaguardia degli impollinatori.

Vi sarete sicuramente imbattuti in più iniziative tipo “adotta un’arnia” pensando che si tratti di un’azione che salvaguarda gli impollinatori. Purtroppo, non lo è. Serve solo ad aiutare il Business delle api da miele, per la difesa del reddito e non degli impollinatori.

Nella “lista rossa” delle api italiane, dove sono indicate le 34 specie a riscio di estinzione o gravemente minacciate, l’apis mellifera, presente in Italia con 4 diverse sottospecie, non corre nessun rischio di estinguersi. I bombi e le osmie invece, se la vedono davvero male.

La ricerca sta pensando a insetti robot in grado di impollinare le piante al posto degli insetti impollinatori che lo fanno da migliaia di anni. Il rischio è di diventare come la Cina, dove l’impollinazione è ormai diventata artificiale, a causa dell’alta moria di insetti. L’essere umano, invece di promuovere una cultura del rispetto dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi che lo condividono con noi, cerca di dominarli e sostituirsi a loro.

Nel libro “Nelle mani della Natura” la biologa Anne Sverdrup-Thygeson si dice scettica di fronte a chi suggerisce di collocare nel giardino acqua zuccherata, bucce di banana o altro per aiutare gli insetti impollinatori: sono “aiuti” che li distraggono dal loro lavoro, oltre ad essere potenziali luoghi di infezione, dal momento che troppo individui si concentrerebbero nello stesso punto. La stessa biologa, suggerisce di non dare miele gli insetti, perché potrebbe contenere batteri dormienti che potrebbero iinfettare l’intero alveare. è così che si potrebbero trasmettere la peste europea e la peste americana.

Come informarsi e cosa fare per aiutare le api e gli impollinatori?

Consiglio di seguire l’Associazione Apiantide che si occupa della salvaguardia, lo studio e sviluppo del migliore ambiente per le api e gli altri insetti impollinatori in Italia e inoltre, qualche azione concreta che possiamo fare potrebbe essere:

  • Acquistare (per così supportare) l’agricoltura responsabile, che non utilizza in maniera smisurata tutto quel che è un pericolo per gli insetti;
  • Piantare piante miellifere, utili agli impollinatori, con contenuto di nettare e polline interessanti, seminando con fioriture a scalare, in modo che trovino da mangiare tutti i mesi dell’anno;
  • Non tagliare l’erba a Maggio, lasciare intatti gli habitat di impollinatori e tanti piccoli animali.

Aiuteremo così diverse specie così preziose per i nostri ecosistemi e la cui salute è la cartina tornasole di quella del nostro pianeta.