Tassa di successione, nuove regole dal 9 gennaio: ecco cosa cambia

L'Agenzia delle Entrate si è sostanzialmente adeguata alla giurisprudenza e ha modificato la dichiarazione di successione

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

A presentare la dichiarazione di successione sono chiamati gli eredi, i quali sono tenuti ad effettuare questa operazione entro dodici mesi dall’apertura della successione. Dal punto di vista giuridico, questo obbligo inizia a decorrere dalla data nella quale è venuto a mancare il contribuente. Devono presentare la dichiarazione di successione gli eredi del de cuius e si devono avvalere dei servizi telematici che vengono messi a disposizione direttamente dall’Agenzia delle Entrate. In alternativa hanno la possibilità di appoggiarsi ad un intermediario abilitato o sugli uffici competenti dell’AdE. A partire dallo scorso 8 novembre 2023, però, sono state introdotte alcune importanti novità.

È stato modificato il modello di dichiarazione di successione a seguito degli adeguamenti effettuati da parte dell’Agenzia delle Entrate, che si è allineata agli orientamenti giurisdizionali dominanti. In estrema sintesi, si è provveduto ad abrogare il coacervo successorio, che costituisce in pratica la riunione fittizia del valore delle donazioni effettuate in vita dal de cuius a favore dell’erede. A disporlo è stata direttamente la circolare 29/E del 19 ottobre 2023 ed il provvedimento dell’8 novembre 2023 dell’Agenzia delle Entrate, attraverso il quale sono stati aggiornati i modelli alle nuove norme.

Coacervo successorio: di cosa stiamo parlando

Cerchiamo di capire meglio in cosa consiste il coacervo successorio. È, molto semplicemente, la riunione fittizia al valore attualizzato delle donazioni, che sono state effettuate in vita dal de cuius agli eredi e ai legatari, al rimanente asse ereditario. L’aliquota dell’imposta di successione viene calcolata sul valore che viene determinato dalla suddetta riunione fittizia.

È bene ricordare che l’imposta di successione prevede delle franchigie, che sono calibrate in base al grado di parentela che intercorre tra l’erede ed il de cuius. Questo parametro viene utilizzato, inoltre, per determinare quali aliquote applicare.

Il coacervo successorio viene disciplinato direttamente dall’articolo 8, comma 4, del Testo Unico delle Disposizioni Concernenti l’Imposta sulle Successioni e Donazioni (TUS). Ad intervenire su questo argomento, nel corso del tempo, è stata invece la giurisdizione, che ha ribadito più volte che il coacervo, almeno di fatto, era stato abrogato dalle norme aggiornate, anche se non era stato eliminato in maniera esplicita.

Come si evince direttamente dagli orientamenti giurisprudenziali l’abrogazione implicita è dovuta alla “incompatibilità applicativa con il nuovo sistema delle aliquote proporzionali introdotto dall’articolo 69 della legge n. 342/2000, che ha sostituito il sistema delle aliquote progressive per scaglioni, per cui tale istituto non può più essere applicato né per determinare le aliquote né ai fini del calcolo delle franchigie”.

A ribadire questa presa di posizione è stata la Corte di Cassazione con le ordinanze n. 22738/2020 e n. 10255/2020, attraverso le quali ha provveduto a confermare espressamente le sentenze n. 24940/2016 e n. 26050/2016.

L’Agenzia delle Entrate, attraverso la circolare del 19 ottobre 2023, si è sostanzialmente conformata alla giurisprudenza.

Dichiarazione di successione: i risvolti pratici

A seguito della pubblicazione della circolare 29/2023, l’Agenzia delle Entrate ha emanato il provvedimento n. n. 396213/2023, attraverso il quale è stato ufficializzato l’aggiornamento del modello di dichiarazione di successione, che può essere utilizzato dallo scorso 9 novembre 2023.

I contribuenti, comunque vada, hanno la possibilità di utilizzare fino al prossimo 9 gennaio 2024 le dichiarazioni di successione già predisposte e controllate, che sono state redatte utilizzando la precedente versione del modello.

Da un punto di vista strettamente pratico, rispetto al precedente modello messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate è stato eliminato il Quadro ES denominato “Donazioni e atti a titolo gratuito”. Quanti dovessero ancora utilizzare il suddetto modello non dovranno compilare il Quadro ES.

Coacervo donativo: la puntualizzazione

L’Agenzia delle Entrate, con questi interventi, non è andata a modificare il cosiddetto coacervo donativo, che continua a rimanere in vigore. Ma è andata a modificare semplicemente il modello attraverso il quale presentare la dichiarazione di successione.

In questo caso ci stiamo riferendo alla riunione fittizia del valore attualizzato delle donazioni in capo ad un unico contribuente per determinare l’imposta di successione. Risultano, però, essere esclusi dalla disciplina del coacervo donativo gli atti di liberalità che sono stati effettuati nel periodo compreso tra il 25 ottobre 2001 ed il 28 novembre 2006, quando le norme relative alle imposte di successione e donazioni erano state abrogate.

Cosa cambia per le tasse di successione

A seguito delle modifiche effettuate al modello di dichiarazione di successione è necessario soffermarsi sulla tassa di successione. In questo caso non è stata effettuata alcuna modifica per quanto riguarda le seguenti tasse:

  • ipotecarie;
  • catastali;
  • di bollo;
  • tributi speciali.

Rimangono invariate le aliquote applicate, anche se in vari momenti si era accennato ad un loro potenziale aumento. Ricordiamo che variano da caso a caso:

  • aliquota del 4% per il valore che eccede 1 milione di euro: si applica ai parenti in linea retta o i coniugi, si applica;
  • aliquota applicata del 6% per il valore netto che eccede i 100. 000 euro: si applica a fratelli e sorelle;
  • aliquota è pari a 6% senza alcuna franchigia: si applica agli altri parenti;
  • per tutti gli altri soggetti l’aliquota è pari all’8%, sul valore complessivo senza alcuna franchigia.

In sintesi

In estrema sintesi, l’Agenzia delle Entrate si è conformata all’orientamento giurisprudenziale che si è consolidato nel tempo per quanto riguarda il coacervo successorio, che consiste nella riunione fittizia del valore dei beni lasciati in eredità e quelli donati agli eredi. Questa pratica è stata sostanzialmente abrogata dall’8 novembre 2023.

A seguito di questa decisione è stato modificato il modello di dichiarazione di successione. La nuova versione è già online, ma i contribuenti possono utilizzare la vecchia versione fino al prossimo 9 gennaio 2024. Il modello è stato modificato con la eliminazione del Quadro ES, che riguarda le donazioni e gli atti a titolo gratuito.