Al via la nuova revisione di IRPEF ed IRES. Tutte le novità relative al reddito da lavoro

Novità in vista per il reddito da lavoro. Il Governo ha varato una profonda revisione dell'IRPEF e dell'IRES, andando a semplificare la materia

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

In via preliminare l’esecutivo Meloni ha approvato un nuovo DLGS della Riforma Fiscale che introduce alcune novità sull’IRPEF e sull’IRES. Nel dettaglio, il nuovo documento va a impattare direttamente sui seguenti redditi:

  • dei terreni;
  • da lavoro autonomo;
  • d’impresa;
  • da lavoro dipendente.

Lo scorso 30 aprile 2024 – su proposta di Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze – il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo il quale, andando ad attuare la legge delega sulla riforma fiscale – nello specifico la Legge n. 111 del 9 agosto 2023 -, ha effettuato una revisione complessiva dell’IRPEF e dell’IRES.

Ma vediamo, in estrema sintesi, le novità che sono previste e che il Governo ha comunicato ufficialmente attraverso un comunicato stampa.

Riforma redditi dei terreni

Il nuovo DLGS approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri impatta direttamente sulla disciplina relativa alla determinazione del reddito agrario. In questo momento, la normativa in vigore prevede che questo reddito sia correlato esclusivamente alle attività agricole che vengono svolte direttamente su un terreno.

Con la nuova disciplina, in estrema sintesi, viene introdotto un sostanziale cambiamento di rotta. Vengono comprese, infatti, anche le attività che non sono incentrate direttamente sullo sfruttamento del terreno agricolo. Stiamo parlando delle cosiddette colture fuori suolo, tra le quali rientrano, ad esempio, le attività idroponica, che possono essere svolte anche all’interno di immobili. Questi, ad ogni modo, devono rientrare in determinate categorie catastali e devono essere contenuti in determinati limiti: la parte eccedente del reddito andrà a formare il reddito d’impresa.

Nei redditi dei terreni rientrano anche le attività dirette alla produzione di beni anche immateriali mediante coltivazione, allevamento e silvicoltura. Ossia quelle attività che concorrono alla tutela dell’ambiente, nei limiti dei corrispettivi delle cessioni di beni registrate o soggette a registrazione a fini Iva.

Questa novità, in estrema sintesi, comporta che venga qualificato come reddito dominicale quello che è correlato agli immobili che vengono utilizzati per le colture fuori suolo che non risultano essere produttivi di reddito di fabbricato (non devono essere oggetto di locazione).

IRPEF, prevista la riforma dei redditi di lavoro autonomo

Per quanto riguarda il reddito di lavoro autonomo viene introdotto il principio di omni comprensività, introducendo un’analogia con i lavoratori dipendenti. Questa comporta che il reddito che deriva direttamente dall’esercizio di arti e professioni sarà costituito dalla differenza tra tutte le somme e i valori che il contribuente percepisce nel corso del periodo d’imposta e l’ammontare delle spese che ha sostenuto nello stesso periodo.

Vengono escluse dalla formazione del reddito e dal conteggio delle aliquote IRPEF, oltre ai contributi previdenziali e assistenziali, le somme che sono state percepite a titolo di rimborso spese per l’esecuzione di un incarico e addebitate al committente. Oltre all’eventuale riaddebito ad altri soggetti delle spese che sono state sostenute per l’utilizzo in comune degli immobili utilizzati per l’attività, anche quando dovessero essere a uso promiscuo.

Vige, per queste operazioni, il principio di cassa come criterio per l’imputazione temporale dei componenti di reddito relativi al periodo d’imposta. Questo significa che i compensi vengono rilevati al momento della percezione, mentre i costi sono deducibili nel corso dell’esercizio in cui è stata sostenuta effettivamente la spesa. Rimangono valide le deroghe previste dal legislatore per – solo per portare alcuni esempi – gli ammortamenti, i canoni di leasing e le quote TFR.

Viene esteso, inoltre, il regime della tassazione separata alle plusvalenze che derivano dalla cessione a titolo oneroso di partecipazioni in associazioni, società ed enti, purché risultino essere riferibili direttamente all’attività artistica e professionale svolta dal contribuente.

Il principio di neutralità fiscale

Debutta il principio di neutralità fiscale – che porta a non realizzare delle plusvalenze o delle minusvalenze – nei seguenti casi:

  • per le operazioni straordinarie che hanno come oggetto conferimenti, trasformazioni, fusioni e scissioni relativi a società tra professionisti;
  • eventuali apporti in associazioni senza personalità giuridica che siano state costituite tra persone fisiche con lo scopo di esercitare in forma associata arti e professioni. L’agevolazione spetta anche quando sono costituite delle società semplici;
  • per le operazioni che determinino degli apporti delle posizioni partecipative nelle associazioni professionali o società semplici in altre associazioni o società costituite per l’esercizio in forma associata di arti e professioni o in società tra professionisti.

IRES, come cambia il reddito d’impresa

Il DLGS si focalizza anche sull’IRES. Per quanto riguarda i redditi d’impresa si procede con la razionalizzazione e la semplificazione dei regimi contabili con i quali si prevede il riallineamento dei valori fiscali a quelli contabili. Oltre che andare a modificare i criteri che servono per determinare i redditi d’impresa.

Particolare attenzione viene posta alla determinazione della base imponibile delle aziende che sono residenti fiscalmente in Italia. L’obiettivo, in estrema sintesi, è quello di avvicinare i valori contabili e quelli fiscali e andare a modificare il trattamento tributario:

  • relativo alle eventuali sopravvenienze attive che derivano da proventi in denaro o in natura, che sono stati conseguiti a titolo di contributo. Questi importi andranno a formare il reddito nel corso dell’esercizio nel quale sono stati incassati;
  • relativo alle varie valutazioni delle rimanenze finali di opere, forniture e servizi;
  • relativo ad eventuali differenze sui cambi.

Vengono introdotte, inoltre, alcune novità importanti in materia di conferimenti aziendali, nel momento in cui vengono effettuati tra soggetti residenti fiscalmente in Italia nel corso dell’esercizio di imprese commerciali. Per la società conferitaria viene introdotta la possibilità di optare – direttamente all’interno della dichiarazione dei redditi – per l’applicazione di un’imposta sostitutiva sui maggiori valori attribuiti in bilancio in relazione alle immobilizzazioni materiali ed immateriali relative all’azienda ricevuta.

Scatta la riforma dei redditi diversi

Per quanto riguarda i redditi diversi, il nuovo DLGS introduce una novità relativa ai terreni suscettibili di utilizzazione edificatoria, che sono stati acquistati a seguito di una donazione. Il prezzo di acquisto, in questo caso, diventa quello sostenuto dal donante, che deve essere aumentato dell’imposta sulle donazioni. Oltre che di ogni altro costo successivo che è connesso.

IRPEF: come cambia il reddito da lavoro dipendente

Sostanzialmente questa rivisitazione dell’IRPEF va a impattare anche sul reddito di lavoro dipendente: vengono ampliate le componenti che ne sono escluse. Entrando un po’ più nel dettaglio risultano essere sostanzialmente esclusi i contributi e i premi che sono versati direttamente dal datore di lavoro per i familiari a carico dei dipendenti. Rientrano in questa voce le prestazioni – anche quando assumono la forma assicurativa – che hanno come oggetto il rischio di non autosufficienza. O che hanno come oggetto il rischio di gravi patologie.

Sempre strettamente legato all’IRPEF è previsto un regime sostitutivo per la tredicesima, per il quale è prevista l’erogazione – nel corso del mese di gennaio 2025 – di un’indennità di 100 euro per i dipendenti che, nel corso del periodo d’imposta 2024:

  • abbiano conseguito un reddito inferiore a 28.000 euro;
  • abbiano un coniuge non separato e almeno un figlio a carico.

In sintesi

Il 30 aprile 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo DLGS relativo alla riforma fiscale. Il nuovo documento ha un impatto diretto sull’IRPEF delle persone fisiche e sulle Ires delle aziende.

Vengono definiti, almeno in parte, i redditi da lavoro dipendente e quelli da lavoro autonomo. È prevista, inoltre, un bonus da 100 euro per i soggetti con un reddito inferiore a 28.000 euro.