Fisco, via alla riforma: così cambiano stipendi e Irpef

Il Governo discuterà della riforma fiscale in settimana, e la prima misura a essere attuata dovrebbe essere la riduzione degli scaglioni delle aliquote Irpef

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha confermato che entro metà marzo la legge delega sulla riforma del fisco verrà presentata in Consiglio dei Ministri. Leo ha dichiarato che il processo è alle battute finali e che si sta lavorando con la Ragioneria dello Stato per ridurre il numero delle aliquote dell’Irpef dalle attuali quattro a tre, facendo una revisione delle tax expenditures, cioè delle deduzioni e delle detrazioni fiscali esistenti.

Secondo il politico di Fratelli d’Italia, le risorse necessarie per calibrare meglio le aliquote si possono trovare proprio attraverso i tagli di queste voci, dato che ci sarebbero 600 tax expenditures che potrebbero coprire manovre fino a 156 miliardi di euro.

Le dichiarazioni del viceministro sono state fatte a margine del convegno dell’Ordine dei commercialisti di Milano, e rappresentano una conferma delle intenzioni del Governo di riformare il sistema fiscale italiano proprio attraverso una riduzione delle aliquote dell’Irpef, per arrivare alla famosa flat tax. Quella di metà marzo, con la presentazione in Consiglio dei ministri della legge delega, sarebbe dunque la prima tappa del cambiamento.

Quali sono i quattro scaglioni delle aliquote Irpef

Nel 2022 sono entrate in vigore le nuove aliquote Irpef, modificate attraverso la legge di Bilancio 2022, riassunte nella tabella seguente.

Reddito imponibile Aliquota Imposta dovuta
Fino ai 15 mila euro 23% 23% sull’intero importo (3.450 euro)
Dai 15,001 fino ai 28 mila euro 25% 3.450 euro più 25% sul reddito che supera i 15 mila euro
Dai 28,001 fino ai 50 mila euro 35% 6.700 euro più 35% sul reddito che supera i 28 mila euro
Oltre i 50,001 43% 14.400 euro più 43% sul reddito che supera i 50 mila euro

Gli attuali quattro scaglioni delle aliquote Irpef, spiegati qua nel dettaglio, dovrebbero essere sostituiti, almeno in un primo momento, da tre scaglioni.

Riforma del Fisco: chi ci guadagna e le altre misure

L’idea del Governo sarebbe quella di accorpare la seconda e la terza aliquota dell’Irpef, fissate oggi al 25% e al 35%, in una fascia con una percentuale di prelievo pari al 27% o al 28%. Chi oggi guadagna tra i 15 mila e i 28 mila euro, quindi, andrebbe a pagare il 2% in più di tasse, percependo uno stipendio netto inferiore. Beneficeranno invece della misura quelli che hanno un reddito imponibile compreso tra i 28 mila e i 50 mila euro.

Ma non sono solo gli scaglioni a essere nel mirino del Governo. Si andrà avanti anche e soprattutto con la revisione dei procedimenti che costituiscono il cuore del Fisco, quello dichiarativo, di accertamento, di riscossione e del contenzioso tributario.

Verranno semplificati la modulistica, il calendario e il meccanismo dei versamenti, ma anche le modalità di controllo attraverso un concordato preventivo biennale. Maurizio Leo ha sottolineato come il sistema sia ancora fermo all’ultima vera riforma attuata negli anni ’70 e poi ritoccata regolarmente negli anni, fino alla penultima legge di bilancio. E ha dichiarato che è ora necessario un deciso cambiamento.

La strada sarà quella della semplificazione, dunque, e non è escluso che dopo un primo periodo con tre aliquote si passi a due e infine a una, realizzando la tanto discussa flat tax, qua rilanciata da Matteo Salvini.

Durante la conferenza stampa il viceministro ha anche affrontato la questione della richiesta della Commissione Europea all’Italia di recuperare dalla Chiesa l’Ici, come spiegato qua, per le annualità comprese tra il 2006 e il 2011. Secondo Maurizio Leo il Governo ha intenzione di uniformarsi alle regole comunitarie e seguire le indicazioni dell’Ue, ma solo dopo le dovute verifiche sugli edifici del Vaticano effettivamente destinati a usi commerciali.