Cosa c’è nel nuovo decreto fiscale: tutte le novità per il 2022

Il governo Draghi ha approvato il decreto fiscale con diverse misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il governo Draghi ha approvato il decreto fiscale con diverse misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili. Cosa cambia? Quali sono le novità per il 2022? Vediamo nel dettaglio.

Sicurezza sul lavoro

Come prima cosa il decreto legge interviene su una serie di misure sul mondo del lavoro, a cominciare dalla sicurezza. Quella di questi ultimi mesi, purtroppo, è l’ennesima strage continua e silenziosa di morti su lavoro.

Secondo gli ultimi dati Inail, sono 772 i morti sul lavoro nei primi 8 mesi del 2021, 95 in più rispetto alla rilevazione di luglio, e crescono dell’8,5% gli infortuni e del 20% le malattie professionali.

Draghi ha voluto inasprire le norme sui luoghi di lavoro: ora, le nuove regole permettono di intervenire più duramente contro le imprese che non rispettano le misure di prevenzione o che sfruttano lavoratori in nero.

Controlli e nuove assunzioni

Vengono in primis estese le competenze di coordinamento all’INL-Ispettorato Nazionale del Lavoro negli ambiti della salute e sicurezza del lavoro.

Non solo: vengono anche aumentati gli ispettori che devono effettuare i controlli. E’ prevista infatti l’assunzione di 1.024 unità e un investimento in tecnologie di oltre 3,7 milioni di euro nel biennio 2022/2023 per dotarli della strumentazione informatica necessaria all’attività di vigilanza.

Previsto anche l’aumento del personale dell’Arma dei Carabinieri dedicato alle attività di vigilanza sull’applicazione delle norme in materia di diritto del lavoro, legislazione sociale e sicurezza sui luoghi di lavoro, che passerà dalle attuali 570 a 660 unità dal 1° gennaio 2022.

Viene rafforzata anche la banca dati dell’INAIL, il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP). Gli organi di vigilanza sono tenuti ad alimentare un’apposita sezione della banca dati, dedicata alle sanzioni applicate nell’ambito dell’attività di vigilanza svolta nei luoghi di lavoro. Dal canto suo, l’INAIL dovrà rendere disponibili alle Aziende sanitarie locali e all’Ispettorato nazionale del lavoro i dati relativi alle aziende assicurate e agli infortuni denunciati.

Lavoro nero

Rispetto al lavoro nero, le novità sono incisive. Il lavoro nero in Italia genera ben 77,8 miliardi di euro di valore aggiunto, tenendo conto di stime alquanto approssimative.

Una vera e propria piaga sociale ed economica, stimata dalla Cgia di Mestre in poco meno di 3,3 milioni le persone impiegate quotidianamente, per qualche ora o per l’intera giornata, irregolarmente nelle aziende, nei cantieri, nelle abitazioni o nei campi: il tasso di irregolarità sul lavoro in Italia è al 12,8%, mentre il peso del valore aggiunto generato dall’economia sommersa è del 4,9%.

Con il nuovo decreto viene abbassata la soglia per la sospensione dell’attività. Cambiano infatti le condizioni necessarie per l’adozione del provvedimento cautelare della sospensione dell’attività imprenditoriale interessata dalle violazioni: d’ora in avanti basterà che il 10% (e non più 20%) del personale sul luogo di lavoro sia in nero.

Inoltre, non è più richiesta alcuna recidiva ai fini della adozione del provvedimento, che invece scatterà subito a fronte di gravi violazioni delle regole sulla prevenzione. L’impresa non potrà nemmeno più contrattare con la Pubblica amministrazione per tutto il periodo di sospensione.

Norme di sicurezza

Per poter riprendere l’attività produttiva è necessario il ripristino delle regolari condizioni di lavoro, e anche il pagamento di una somma aggiuntiva di importo variabile a seconda della violazione.

L’importo è raddoppiato se, nei 5 anni precedenti, la stessa impresa ha già avuto un provvedimento di sospensione.

Cassa integrazione Covid

Rifinanziata anche la cassa integrazione Covid prevista per i datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi connessi all’emergenza sanitaria.

Quarantena Covid

Sempre in tema lavoro, il governo ha deciso il rifinanziamento delle misure adottate per continuare ad equiparare la quarantena per Covid alla malattia.

Congedi parentali

Allo stesso modo, vengono riconfermati i congedi parentale Covid. I lavoratori dipendenti o autonomi genitori di minori di 14 anni possono astenersi dal lavoro nel caso in cui sia sospesa l’attività didattica o educativa del figlio per tutta o in parte la durata dell’infezione o per la quarantena disposta dalle autorità competenti.

Fisco

Il decreto introduce anche importanti novità relative al fisco. A causa dei pesantissimi effetti economici causati dall’emergenza Covid, il governo ha messo a punto alcune norme volte a tutelare chi è più in difficoltà. Vediamo nel dettaglio.

Rottamazione-ter e Saldo e stralcio

Previsto il differimento del versamento delle rate delle definizioni agevolate dei carichi affidati alla riscossione in scadenza a decorrere dal 2020. In particolare, potranno essere versate entro il 30 novembre 2021 le rate in scadenza nel 2020 e in scadenza dal 28 febbraio al 31 luglio 2021

Proroga notifica cartelle

Proroga a 150 giorni dalla notifica, e non più di 60 giorni, del termine per l’adempimento spontaneo delle cartelle di pagamento notificate dal primo settembre al 31 dicembre 2021. Fino allo scadere del termine dei 150 giorni non saranno dovuti interessi di mora e l’agente della riscossione non potrà agire per il recupero del debito.

Rateizzazione dei debiti

Per i piani di rateizzazione già in essere prima dell’inizio del periodo di sospensione della riscossione, viene esteso da 10 a 18 il numero delle rate che, se non pagate, determinano la decadenza dalla rateizzazione concessa.

Patent Box

Sono previsti alcuni correttivi alla disciplina al credito di imposta in Ricerca e Sviluppo e semplificazioni della disciplina della Patent Box.

La Patent Box è un regime opzionale di tassazione per i redditi d’impresa derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.

Grazie a questo regime di tassazione, le imprese che svolgono attività di ricerca e sviluppo possono escludere dalla base imponibile il 50% dei redditi derivanti dall’utilizzo, anche congiunto, di determinati beni immateriali (software protetto da copyright, brevetti industriali, disegni e modelli, processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili) o dalla cessione degli stessi beni immateriali qualora il 90% del “ricavato” venga reinvestito nella manutenzione o nello sviluppo di altri beni immateriali prima della chiusura del secondo periodo di imposta successivo a quello nel quale si è verificata la vendita.

Reddito di cittadinanza

A fronte dell’andamento delle richieste, sono stanziati per il 2021 altri 200 milioni di euro per il il Reddito di cittadinanza.

Ecobonus auto elettriche

Con il decreto fiscale il governo ha stabilito anche il rifinanziamento per il 2021 dell’Ecobonus, cioè del fondo per l’acquisto di auto elettriche e il rinnovo del parco auto nazionale.

Alitalia

Infine, tra le norme più urgenti, sono state deliberate nuove misure di sostegno al reddito per i lavoratori di Alitalia in amministrazione straordinaria, dopo la fine della storica compagnia di bandiera italiana che ha volato per 75 anni e ora sostituita da ITA.