Alcune importanti istruzioni arrivano da parte dell’Inps per i lavoratori che abbiano optato per il passaggio al sistema contributivo e, nello stesso momento, hanno provveduto a presentare la domanda per il riscatto della laurea. Interessati da questi chiarimenti sono i soggetti per i quali i suddetti periodi risultano essere di particolare importanza per riuscire a maturare i requisiti necessari per aderire all’opzione.
L’istituto ha chiarito che la quota di costo relativo ai contributi coperti dal riscatto della laurea devono essere versati in un’unica soluzione entro novanta giorni. Vediamo di seguito i chiarimenti dell’Inps e tutte le novità.
Riscatto della laura: i chiarimenti dell’Inps
L’Inps ha fornito una serie di chiarimenti e di istruzioni per i lavoratori che hanno deciso di passare al sistema contributivo e che, contemporaneamente, abbiano provveduto a presentare la domanda di riscatto della laurea. Ad essere interessati da queste informazioni sono gli assicurati per i quali i suddetti periodi risultino essere necessari per poter esercitare l’opzione.
Nel momento in cui si dovesse verificare questo caso, il costo del riscatto verrà calcolato sulla base del criterio della riserva matematica solamente per la parte che coinvolge il contributo minimo di un mese, che risulti essere necessario per poter far ottenere al diretto interessato l’iscrizione in data precedente al 31 dicembre 1995.
Discorso diverso, invece, per la parte rimanente dei costi da sostenere, per i quali i calcoli verranno effettuati a percentuale.
Il passaggio al contributivo
A fornire le istruzioni necessarie ai lavoratori è stato il messaggio n. 2564, pubblicato sul sito dell’Inps lo scorso 7 luglio 2023: al suo interno sono stati forniti dei chiarimenti per quanto riguarda il riscatto della laurea e l’eventuale passaggio al sistema contributivo.
Entrando un po’ di più nello specifico, vengono fornite delle istruzioni operative che devono essere seguite nel momento in cui il soggetto decida di esercitare l’opzione per aderire al sistema contributivo e, nello stesso momento, provveda anche a presentare la domanda di riscatto, che coinvolga dei periodi che risultino essere necessari per arrivare al perfezionamento dei requisiti per potersi avvalere dell’opzione.
Ricordiamo che la possibilità di accedere a questa opzione era stata confermata in precedenza direttamente dall’Inps attraverso la circolare n. 54 del 2021. Al suo interno era stato chiarito che, nel caso in cui la scelta di aderire al sistema contributivo venisse esercitata contestualmente alla presentazione della domanda di riscatto della laurea, i periodi da riscattare devono essere considerati ai fini dei requisiti contributivi che sono richiesti per poter effettuare questa scelta.
Quando è possibile passare al sistema contributivo
L’Inps ha ricordato che gli assicurati hanno la possibilità di esercitare l’opzione per il sistema contributivo nel corso della propria vita lavorativa o quando presentano la domanda per andare in pensione. La richiesta può essere inoltrata nel momento in cui sono presenti i seguenti requisiti contributivi:
- aver maturato meno di 936 settimane di contributi - che corrispondono a 18 anni - al 31 dicembre 1995;
- aver maturato almeno 780 settimane di contributi (ossia 15 anni), dei quali almeno 260 settimane (ossia 5 anni) al 1° gennaio 1996;
- aver maturato almeno un contributo prima del 1° gennaio 1996.
In altre parole, questo significa che se per effetto dei periodi da riscattare:
- il diretto interessato ha maturato un’anzianità pari o superiore a 18 anni al 31 dicembre 1996, non potrà essere validamente esercitata l’opzione al sistema contributivo. A questo punto il costo del riscatto della laurea dovrà essere determinato seguendo le modalità ordinarie;
- nel caso in cui l’assicurato dovesse raggiungere il requisito di almeno un contributo maturato prima del 1° gennaio 1996 e (o in alternativa) il requisito di 15 anni di contributi - dei quali almeno cinque devono essere antecedenti al 1996 -, il costo del riscatto della laurea verrà determinato utilizzando il criterio della riserva matematica. Per quanto riguarda il periodo restante, invece, viene utilizzato il calcolo a percentuale. In questo caso il periodo in questione è necessario per far acquisire al lavoratore la qualifica di iscritto prima del 31 dicembre 1995.
L’acquisizione della domanda
È importante sottolineare che le informazioni fornite dall’Inps coinvolgono unicamente i soggetti che perfezionano i requisiti richiesti per il passaggio al sistema contributivo e soltanto se vengono considerati come acquisiti i periodi che devono essere riscattati. L’esempio classico in questo senso è costituito da chi abbia raggiunto i 15 anni di contribuzione o da quanti abbiano acquisito un’anzianità anteriore al 1° gennaio 1996 considerando gli anni da riscattare.
I soggetti che non rientrano nelle casistiche che abbiamo appena visto, devono rispettare le istruzioni che sono state fornite attraverso il messaggio n. 1631 del 13 aprile 2022.
La presentazione delle domande deve essere effettuata utilizzando le modalità che risultano essere già in uso: il sistema SIN.
Nel momento in cui dovessero venirsi a generare i suddetti casi, sarà lo stesso sistema a generare un messaggio nel quale viene indicato se la domanda di riscatto della laurea e l’opzione al sistema contributivo vengono presentate contestualmente. Qualora il periodo richiesto tramite il riscatto dovesse essere determinante anche per il raggiungimento del requisito previsto per poter esercitare l’opzione al contributivo, l’importo da versare verrà determinato effettuando il calcolo a percentuale. Da questa operazione viene escluso il contributo minimo relativo ad un mese, che è indispensabile per riuscire ad acquisire la qualifica di iscritto al 31 dicembre 1995: questo importo è l’unico ad essere calcolato seguendo il criterio della riserva matematica.
Il lavoratore è tenuto ad effettuare il pagamento in un’unica soluzione entro 90 giorni dalla data di notifica del riscatto, tramite Modello F24, nel caso in cui la quota relativa ai periodi oggetto di riscatto dovessero risultare determinanti per andare a perfezionare i requisiti per aderire al sistema contributivo. Per quanto riguarda la somma restante, la stessa sarà caricata sulle rate del piano di ammortamento.
Nel caso in cui non dovesse essere effettuato il pagamento della quota entro la scadenza dei 90 giorni, l’Inps riterrà che il lavoratore abbia rinunciato alla domanda di riscatto. Effettuare il pagamento di una rata del riscatto o della quota da versare in un’unica soluzione rendono esplicita l’adesione del contribuente all'opzione al contributivo.