Nel 2024 aumenta il riscatto della laurea: oltre 6mila euro per ogni anno

Per effetto della rivalutazione all'inflazione è aumentato anche l'importo per il riscatto degli anni del periodo universitario ai fini del calcolo pensionistico

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Da quest’anno, per i giovani precari e i lavoratori a pochi anni dall’uscita dal lavoro, andare in pensione costerà di più. Uno strumento prezioso per l’anticipo previdenziale come il riscatto della laurea richiederà quasi 6.100 euro per ogni anno saldato in modo da fare contare il proprio percorso di studi come periodo di contributi. Un rincaro di circa 400 euro per ogni anno esito dalla rivalutazione all’inflazione, basata sulla crescita del livello medio dei prezzi dello scorso anno fissata dall’Istat al 5,7%, che adegua al carovita anche l’aumento degli importi del riscatto cosiddetto “light”.

Come funziona il riscatto della laurea

Introdotto nel 1997, lo strumento permette di riscattare ai fini del calcolo della pensione il periodo di studi che va dall’1 novembre dell’anno di immatricolazione all’Università al 31 ottobre dell’ultimo anno previsto per il proprio corso di laurea.

Se il percorso di studi è stato effettuato dopo del 1996, nel cosiddetto contributivo, il costo per ogni anno considerato con il riscatto agevolato è fisso, mentre con quello ordinario l’importo si calcola moltiplicando il reddito medio percepito nei dodici mesi precedenti alla domanda di riscatto per l’aliquota di contribuzione dell’indennità vecchiaia e superstiti (Ivs), che anche nel 2024 equivale al 33%.

Il riscatto della laurea agevolato è una delle opzioni messe a disposizione dall’Inps per calcolare gli anni di studi all’Università come se fossero anni di lavoro, ad esclusione di quelli fuori corso: in questo caso il contribuente paga un prezzo fisso, mentre se sceglie l’alternativa del riscatto ordinario verserà una cifra in rapporto al proprio reddito nei dodici mesi precedenti alla domanda.

Se il riscatto è antecedente al 1996, o anche fino a fine 2011 per chi ha almeno 18 anni di contributi maturati prima del 1996, il calcolo è più complesso: il prezzo da pagare è ricavato tramite il metodo della riserva matematica, cioè sulla base del beneficio pensionistico che deriva dal riscatto stesso.

Secondo quanto spiegato da Il Messaggero, in settimana dovrebbe arrivare una circolare Inps che annuncerà l’aumento, ma già da ora chi fa richiesta sul sito di previdenza può constatare la crescita dell’importo annuo, dai 5.776 richiesti nel 2023 agli oltre 6mila del 2024 (qui abbiamo spiegato come richiedere il riscatto della laurea).

Sempre i relazione al riscatto della laurea, l’Inps ha comunicato con un recente messaggio la possibilità per i giovani lavoratori e anche per coloro che sono disoccupati, di trasferire gratuitamente il montante contributivo generato con il riscatto della laurea, una volta iscritti a una gestione previdenziale dell’ente (qui avevamo riportato le istruzioni dell’Inps sul riscatto della laurea).

Quali altri titoli possono essere riscattati

Oltre alla laurea possono essere riscattati anche gli anni di formazione, alle seguenti condizioni:

  • il tempo impiegato per il conseguimento dei diplomi universitari, devono avere una durata compresa tra i due ed i tre anni. Ai fini del riscatto si considerano solo i periodi legali;
  • diplomi di laurea degli ordinamenti anteriori al 1999. In questo caso i corsi di laurea avevano una durata non inferiore a quattro anni e non superiore a sei anni;
  • lauree degli ordinamenti universitari post decreto 509/1999 (ossia lauree triennali e specialistiche);
  • diplomi di specializzazioni post lauream di durata non inferiore ai 2 anni;
  • alcuni dottorati di ricerca;
  • diplomi rilasciati da istituti di alta formazione artistica e musicale.