Gli automobilisti italiani non trovano pace: il costo delle assicurazioni auto continua a galoppare. Anche a luglio, l’ennesima stangata ha colpito chi possiede un veicolo. Secondo i dati forniti dall’Ivass, l’organismo di controllo sul settore, il prezzo medio per l’assicurazione obbligatoria è salito a 416 euro, registrando un aumento del 7,4% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Un balzo che si aggiunge alla serie di rincari già osservati nei mesi precedenti, accelerando rispetto a giugno, quando l’incremento era stato del 6,2%.
Il divario tra Nord e Sud non molla la presa
L’analisi dei dati a livello provinciale mette in luce una realtà ancora una volta frammentata. A Pesaro e Urbino l’aumento è stato relativamente contenuto (+3,1%), a Roma i premi hanno subito un’impennata dell’11%, con il Sud che continua a registrare i costi più elevati.
Ancora una volta, il Mezzogiorno si conferma la zona più cara, con Napoli a fare da capofila: qui, il premio medio ha toccato i 598 euro, una cifra da capogiro, seguita da Prato e Caserta, dove i costi si aggirano rispettivamente sui 591 e 534 euro.
All’opposto, Enna offre un po’ di respiro con il premio medio più basso d’Italia, 298 euro, l’unico al di sotto della soglia dei 300 euro. Il divario tra il Nord e il Sud rimane un problema annoso: la differenza di costo tra Napoli e Aosta, per esempio, ha raggiunto i 270 euro, un’enormità che continua a pesare sulle tasche dei cittadini.
Classi di merito: chi paga di più?
Non solo la geografia, ma anche l’appartenenza a specifiche classi di merito influisce in maniera rilevante sui costi assicurativi. Per gli automobilisti inseriti in classi di merito superiori alla prima, l’incremento dei premi è stato più marcato, raggiungendo il 11,5%. Coloro che si trovano nella prima classe, tradizionalmente considerati più virtuosi, hanno comunque dovuto affrontare un aumento del 6,6%.
Un rincaro che lascia poco spazio a dubbi: chi ha una storia assicurativa meno brillante paga decisamente di più.
Riforme e soluzioni mancate: il caso della scatola nera
Mentre i premi continuano a crescere, le soluzioni promesse sembrano rimanere lettera morta. L’introduzione della scatola nera, una misura tanto sbandierata, non ha portato ai risultati sperati. Basti guardare Napoli e Caserta, dove, nonostante l’ampia diffusione di questo dispositivo, i premi rimangono tra i più alti del Paese. Evidentemente, c’è qualcosa che non funziona come dovrebbe, e gli automobilisti ne pagano le conseguenze.
Le reazioni dei consumatori: una situazione insostenibile
Di fronte a questo scenario, le associazioni dei consumatori, come il Codacons, hanno espresso forti critiche, denunciando un aumento complessivo delle tariffe del 17,8% negli ultimi due anni. Secondo l’associazione, questo incremento non sarebbe giustificato dai livelli di sinistrosità o dalle condizioni finanziarie delle compagnie assicurative, che anzi registrano performance positive.
Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, come riporta Repubblica, ha richiesto l’intervento dell’Antitrust per indagare sulle cause di queste differenze tariffarie tra le varie città, auspicando una maggiore trasparenza e concorrenza nel mercato assicurativo. L’Unione chiede a gran voce un intervento dell’Antitrust per fare luce su queste disparità nei premi assicurativi, che da città a città sembrano seguire logiche poco chiare.