Modello 730, come portare in detrazione le spese per la mensa scolastica. Le istruzioni operative

Anche se non sono presenti nel Modello 730 precompilato, le spese per la mensa scolastica possono essere portate in detrazione al 19%

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

All’interno del Modello 730 o del Modello Redditi Persone Fisiche i contribuenti hanno la possibilità di portare in detrazione le spese per la mensa scolastica. Questi costi possono essere portati in detrazione nella misura del 19% dalla dichiarazione dei redditi, per un importo massimo pari a 800 euro per figlio. I costi gestibili quest’anno sono quelli sostenuti nel corso del 2023.

Per accedere alla detrazione delle spese per la mensa scolastica i diretti interessati devono inserire i costi all’interno del quadro E – nello specifico nei righi da E8 a E12 utilizzando il codice 12 – del Modello 730. A prevedere questa agevolazione è l’articolo 15, lettera e)-bis del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).

Spese per la mensa scolastica, quanto si recupera nel Modello 730

Con la presentazione del Modello 730 i contribuenti hanno la possibilità di portare in detrazione al 19% le spese sostenute per la frequenza delle scuole dell’infanzia del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione previste dall’articolo 1 della Legge n. 62/2000 e successive modificazioni. I buoni pasto e la mensa scolastica rientrano nel novero di queste spese.

Le detrazioni che abbiamo appena elencato devono essere inserite all’interno del quadro E del Modello 730. Nello specifico devono essere utilizzati i righi da E8 a E12 e deve essere inserito il codice 12. Per ogni singolo alunno è possibile portare in detrazione un importo massimo pari ad 800 euro.

Nel caso in cui le spese di istruzioni – all’interno delle quali rientrano anche quelle relative alla mensa scolastica – si riferiscano a più figli, è necessario andare a utilizzare un rigo per ogni figlio, in modo da indicare in maniera dettagliata i costi che sono stati sostenuti per ciascun ragazzo.

Gli importi che vengono indicati all’interno della dichiarazione dei redditi devono comprendere le spese che sono state indicati – all’interno della Certificazione Unica – nella sezione Oneri detraibili utilizzando il codice 12.

È importante ricordare che risultano essere detraibili le spese per la mensa scolastica anche quando il servizio viene reso da dei soggetti diversi rispetto a quelli che gestiscono la scuola frequentata. Stiamo parlando, per esempio, dei casi nei quali lo studente stia usufruendo di un servizio ristorazione che è reso direttamente dal Comune o da dei soggetti terzi, come delle cooperative. Le indicazioni operative, in questo senso, sono state fornite dall’Agenzia delle Entrate attraverso la circolare n. 18/E/2016.

La detrazione nel Modello 730 precompilato

Ricordiamo che il Modello 730 precompilato messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate è il documento attraverso il quale presentare la dichiarazione dei redditi. Al suo interno il contribuente trova le informazioni necessarie per comunicare i compensi percepiti nel corso del 2023 e i costi da portare in detrazione o in deduzione. La spesa per la mensa scolastica, però, non è tra le informazioni che si trovano nel documento messo a disposizione, ma deve essere inserita manualmente dal contribuente.

Dove inserire la spesa per la mensa scolastica

Non bisogna preoccuparsi, a questo punto, se la spesa per la mensa scolastica non è inserita all’interno del Modello 730 precompilato. Il contribuente ha la possibilità di apportare questa modifica senza particolari problemi, utilizzando:

  • per il Modello Redditi Persone Fisiche: i righi da RP8 a RP14;
  • per il Modello 730 precompilato od ordinario: i righi da E8 a E12.

In entrambi i casi deve essere utilizzato il codice 12, che è stato istituito direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Entrando un po’ più nello specifico è necessario indicare:

  • all’interno della colonna 1 il codice 12. Serve a identificare le spese sostenute per l’istruzione dei figli o degli altri familiari a carico;
  • all’interno della colonna 2 i costi che sono stati sostenuti nel corso del periodo d’imposta 2023.

Nel caso in cui le spese sostenute coinvolgano più di un figlio dovranno essere compilati più righi da E8 a E12. In ogni singola riga devono essere riportati il codice 12 e la spesa sostenuta per ogni alunno o studente.

Spesa per la mensa scolastica, come documentare la spesa

Come abbiamo visto le spese per la mensa scolastica devono essere indicate nel Modello 730 precompilato od ordinario – utilizzando i righi da E8 a E12 con il codice 12 – o nel Modello Redditi Persone Fisiche – utilizzando, in questo caso, il quadro RP e i righi da RP8 a RP!2 usando sempre il codice 12 -. È importante, per poter ottenere la detrazione fiscale del 19%, che questi costi vengano documentati in maniera adeguata dal contribuente che ha sostenuto la spesa. Per assolvere questo obbligo il diretto interessato deve conservare, a seconda dello strumento utilizzato per effettuare il pagamento:

  • una copia dei bonifici bancari effettuati verso l’istituto scolastico;
  • una copia dei bollettini postali rilasciati dall’istituto;
  • una copia dei MAV di pagamento.

Nel caso in cui dovessero mancare le ricevute di pagamento, il contribuente ha la possibilità di farsi rilasciare dalla segreteria dell’istituto scolastico un attestato di pagamento. L’attestazione, che contiene la spesa per la mensa scolastica, e la relativa istanza di richiesta sono esenti a tutti gli effetti dall’imposta di bollo.

È importante evitare di commettere un errore: il documento di spesa non deve essere integrato con i dati mancanti relativi all’alunno o alla scuola. Non devono essere inserite delle correzioni a mano, per evitare che la validità dei documenti decada.

Le spese per la mensa scolastica – anche quando sono resi da dei soggetti diversi rispetto alla scuola frequentata – ed gli eventuali servizi scolastici integrativi devono essere certificati attraverso un documento che:

  • sia intestato al soggetto destinatario del versamento, che può essere la scuola, il Comune o altro ente fornitore il servizio;
  • nella causale riporti l’indicazione del servizio mensa, la scuola di frequenza, il cognome e il nome dell’alunno.