Infortuni sul lavoro e malattie professionali, che differenza c’è

Quali sono le differenze tra una malattia professionale e un infortunio sul lavoro

Svolgere un’attività lavorativa comporta di per sé alcuni rischi per la propria salute, come possono esserlo gli infortuni oppure lo sviluppo di malattie professionali.

Ci sono poi impieghi come ad esempio quello del magazziniere, del bracciante, dell’operaio edile che hanno la peculiarità di essere più usuranti dal punto di vista fisico. L’esposizione costante alle intemperie, lavorare a grandi altezze o spostare con grande frequenza pesi importanti possono infatti logorare il fisico e metterlo a dura prova.

Stessa cosa per coloro che invece lavorano nelle Forze dell’Ordine, come i Carabinieri impegnati in azioni su strada, o anche i Vigili del Fuoco, che mettono a repentaglio la propria vita per salvare quella degli altri o più in generale per assicurare la sicurezza nelle città.

Infortunio e malattia professionale sono due condizioni che si possono verificare durante lo svolgimento della propria attività lavorativa, ma si differenziano tra loro: ecco in cosa.

Partiamo dall’infortunio, ovvero un evento traumatico che causa un problema di salute e che può avvenire durante le ore di lavoro oppure nel tragitto da casa a lavoro e viceversa. In quest’ultimo caso si parlerà di infortunio in itinere. L’ente competente che se ne occupa è l’INAIL che, dopo aver verificato la presenza di tutti gli elementi per poter considerare l’infortunio come tale, verserà un indennizzo al lavoratore in base al problema o al grado di invalidità stabilito, a seguito dell’evento traumatico.

In caso di infortunio, il lavoratore è tenuto ad avvertire tempestivamente il datore di lavoro. Quest’ultimo ha il compito di comunicare quanto accaduto all’INAIL.

La malattia professionale invece, si può sviluppare nel corso degli anni a seguito di cause e condizioni rischiose a cui il lavoratore è esposto quotidianamente. Tra queste rientrano il maneggiare oggetti pesanti o sostanze pericolose o l’assumere una posizione scorretta che a lungo andare può portare allo sviluppo di un mal di schiena cronico.

Anche l’inspirazione di elementi di natura chimica è da considerarsi rischiosa per la salute del lavoratore, al punto da poter provocare l’insorgere di una malattia professionale. In caso di malattia professionale, l’ente competente che si occupa della verifica della patologia e del versamento dell’indennizzo è sempre l’INAIL.