Ires premiale, codici tributo e scadenze: quando fare il pagamento

L'Agenzia delle Entrate ha reso noti i codici tributi per effettuare i pagamenti dell'Ires premiale. Vediamo quali sono e quando vanno utilizzati

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

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L’Agenzia delle Entrate ha ufficialmente approvato i codici tributo per versare l’Ires premiale. A introdurre il regime di maggior favore per le imprese, che non distribuiscono gli utili e decidono di reinvenstirli in beni strumentali o assunzioni, è stata la Legge 207/2024, meglio nota come Legge di Bilancio 2025. Ha previsto una riduzione dell’aliquota Ires dal 24% al 20% (la novità è stata battezzata mini Ires o Ires premiale).

In questi giorni è stato compiuto un ulteriore passo in avanti nella gestione dell’Ires premiale, mettendo a disposizione degli utenti gli strumenti per effettuare i versamenti con il Modello F24.

Come funziona l’Ires premiale

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un’agevolazione fiscale in favore di alcune aziende che rispettano specifici requisiti in materia di investimenti ed occupazione. Per questi soggetti è stata ridotta l’aliquota Ires dal 24% al 20%: la misura è stata prevista, in un primo momento, per l’anno d’imposta 2025. La Manovra 2026 al vaglio in questi giorni nelle aule istituzionali ha previsto la sua estensione al prossimo anno.

Per poter accedere all’Ires premiale le imprese devono essere in possesso di una serie di requisiti, che sono stati definiti con precisione dal Decreto attuativo datato 8 agosto 2025. Ma entriamo un po’ più nello specifico:

  • accantonamento degli utili: le aziende devono aver destinato almeno l’80% dell’utile netto del 2024 ad una specifica riserva di bilancio;
  • investimenti rilevanti: parte dell’utile che è stato accantonato (almeno il 30% o non meno del 24% di quello del 2023) deve essere investito in beni strumentali nuovi. Gli acquisti devono avere le caratteristiche Industria 4.0 o Transizione 5.0: le operazioni devono essere concluse nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2025 e la scadenza della dichiarazione dei redditi 2026. È necessario che gli strumenti acquistati si interconnettano alla perfezione con il sistema aziendale;
  • incremento occupazionale: nel corso del 2025 l’azienda deve aumentare il numero delle unità lavorative, la cui crescita non deve essere inferiore alla media del triennio precedente. Devono essere assunti dei lavoratori a tempo indeterminato: l’organico deve aumentare dell’1% rispetto alla media registrata nel corso del 2024;
  • non deve aver fatto ricorso agli ammortizzatori sociali: l’azienda non deve aver utilizzato la cassa integrazione guadagni (Cig) nel 2024 o nel 2025. Fanno eccezione a questa regola gli eventi transitori che non sono oggettivamente imputabili all’azienda, come possono essere le intemperie naturali;
  • il risparmio fiscale ha un limite: l’azienda può ottenere un risparmio d’imposta che deve essere inferiore rispetto al costo che ha sostenuto per effettuare gli investimenti agevolati.

Chi può utilizzare l’agevolazione

L’Ires premiale può essere utilizzato esclusivamente dalle società di capitali e dagli enti commerciali che abbiano la residenza fiscale in Italia. Ne sono completamente ed interamente esclusi i seguenti soggetti:

  • quanti sono oggetto di procedure di liquidazione concorsuale, come può essere il fallimento;
  • quanti hanno optato per il regime forfettario o abbiano deciso di determinare il reddito attraverso dei metodi analitici;
  • società che non sono operative;
  • società di persone e le stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti.

Quando si decade dal beneficio

Le aziende possono decadere dal beneficio nel caso in cui non dovessero rispettare le condizioni per mantenerlo. In questo caso scatta l’obbligo di restituire l’imposta che è stata risparmiata. Tra le cause che possono portare alla decadenza ci sono:

  • gli utili vengono distribuiti anticipatamente: quando l’utile accantonato viene distribuito ai soci prima che decorrano i termini stabiliti;
  • i beni vengono venduti o delocalizzati: nel caso in cui gli utili strumentali dovessero essere venduti o spostati in un’altra sede prima del tempo previsto.

Sono vietati i cumuli

Non è possibile cumulare l’Ires premiale con altre misure di incentivazione fiscale, come lo sono la maxi deduzione del 130% per le nuove assunzioni e il credito d’imposta che matura dopo aver effettuato gli investimenti Industria 4.0 e Transizione 5.0.

I codici tributo dell’Ires premiale

Ad introdurre i codici tributo dell’Ires premiale è stata la risoluzione n. 57/2025 dell’Agenzia delle Entrate. I contribuenti, quindi, potranno effettuare i versamenti utilizzando un Modello F24 applicando l’aliquota ridotta ed utilizzando i seguenti codici:

  • 2048, che è stato denominato Ires – articolo 1, commi da 436 a 444, della legge 30 dicembre 2024, n. 207 – Acconto seconda rata o in unica soluzione;
  • 2049, che è stato denominato Ires – articolo 1, commi da 436 a 444, della legge 30 dicembre 2024, n. 207 – Saldo.

All’interno del Modello F24 i codici tributo, che abbiamo appena indicato, devono essere inseriti nella sezione Erario, dove l’anno d’imposta deve essere indicato nel formato AAAA nel campo anno di riferimento. Quanti dovessero optare per effettuare il versamento del saldo a rate (utilizzando il codice tributo 2049), il campo rateazione/Regione/Prov./mese rif. deve essere compilato nel formato NNRR dove:

  • NN è il numero della rata;
  • RR è il numero complessivo delle rate.

Chi, invece, avesse intenzione di pagare in un’unica soluzione deve utilizzare il valore 0101. Se si dovessero versare le prime sei rate, deve essere indicato 0106.

I codici tributo cambiano per gli enti pubblici. Prima di tutto devono utilizzare il Modello F24 Enti pubblici, mentre devono utilizzare i seguenti:

  • 204E, che è stato denominato Ires – articolo 1, commi da 436 a 444, della legge 30 dicembre 2024, n. 207 – Acconto seconda rata o in unica soluzione;
  • 205E, che è stato denominato Ires – articolo 1, commi da 436 a 444, della legge 30 dicembre 2024, n. 207 – Saldo.

Quali sono le scadenze per pagare l’Ires premiale

L’Ires premiale segue le stesse scadenze dell’Ires ordinaria. Le deadline sono condizionate dal periodo d’imposta dell’impresa. Nel caso in cui questo dovesse coincidere con l’anno solare, le principali scadenze sono le seguenti:

  • entro il 30 giugno 2025 deve essere versato il saldo Ires 2024 e il primo acconto Ires 2025;
  • entro il 1° dicembre 2025 deve essere versato il secondo acconto Ires 2025.

Lo stesso ragionamento che abbiamo effettuato per i versamenti di quest’anno vale per quelli del 2026.