Stop ai controlli dell’Agenzia delle entrate per 2 mesi l’anno

Il Governo introduce un nuovo provvedimento nella bozza della delega fiscale, che prevede uno stop dei controlli dell'Agenzia delle entrate

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il governo si sta muovendo in fretta per l’attuazione della delega fiscale. Dopo l’approvazione dei due decreti legislativi della scorsa settimana, che anticipano la riforma dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef) e introducono nuove norme sulla fiscalità internazionale, oggi sono stati approvati altri due decreti delegati. Nonostante sia saltato il nuovo decreto sull’energia, le novità in ambito fiscale non mancano.

Lo stop ai controlli dell’Agenzia delle entrate

Come nel caso dei controlli effettuati dall’Agenzia delle entrate, vi è un’altra interessante disposizione che comporterà una pausa di due mesi ogni anno. Il testo del provvedimento specifica che, a meno che si verifichino circostanze di estrema urgenza e inevitabilità, sarà sospeso l’invio di comunicazioni relative ai controlli automatizzati, ai controlli formali e alle liquidazioni delle imposte sui redditi soggetti a tassazione separata, nonché delle lettere di conformità. Questo periodo di sospensione avrà luogo durante i mesi di agosto e dicembre. Tale disposizione mira a garantire una pausa nelle attività di controllo fiscale, consentendo ai contribuenti un periodo di relativa tranquillità durante questi mesi.

Come è strutturato il provvedimento

La bozza del decreto legislativo relativo agli adempimenti fiscali, al centro delle discussioni nel Consiglio dei ministri, presenta un documento di notevole entità, composto da dodici pagine e arricchito da ben 26 articoli. Questi articoli toccano vari aspetti, spaziando dalla semplificazione delle dichiarazioni dei redditi all’anticipazione dei termini di presentazione delle dichiarazioni fiscali relative alle imposte sui redditi e all’Irap, passando dal 30 novembre al 30 settembre. Le modifiche proposte evidenziano l’impegno del governo nell’ottica della semplificazione fiscale e dell’agevolazione dei contribuenti.

Una novità che sarà introdotta sperimentalmente nel 2024 è una modalità semplificata di presentazione della dichiarazione dei redditi precompilata, rivolta principalmente ai dipendenti e ai pensionati. Secondo quanto affermato nel testo del decreto, l’Agenzia delle entrate fornirà ai contribuenti, in modo dettagliato, le informazioni di cui dispone. Queste informazioni potranno essere confermate o modificate direttamente dai contribuenti attraverso un’apposita area riservata del sito web dell’Agenzia delle entrate. Questo processo sarà semplice e guidato. I dati confermati o modificati verranno automaticamente inclusi nella dichiarazione dei redditi, che il contribuente potrà successivamente presentare in formato elettronico. In futuro, si prevede che questa modalità sarà estesa anche agli intermediari, con le modalità concordate in collaborazione con l’Autorità Garante per la Privacy.

Anticipato il termine dichiarazioni redditi-Irap

Il termine per la presentazione delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi e all’Irap è stato anticipato dal 30 novembre al 30 settembre. Per i soggetti Ires, il termine è stato spostato dall’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo alla chiusura del periodo d’imposta all’ultimo giorno del nono mese successivo alla chiusura del periodo d’imposta. Questa modifica ha l’obiettivo di accelerare il processo di controllo delle dichiarazioni e, di conseguenza, di accelerare l’erogazione di eventuali rimborsi dovuti.

A partire dal 2025, le dichiarazioni relative alle imposte sui redditi e all’Irap potranno essere presentate già dal 1° aprile, mantenendo però il termine del 30 aprile per la disponibilità della dichiarazione dei redditi precompilata. La stessa disposizione è stata estesa al modello 770, che potrà essere presentato dal 1° aprile fino al 31 ottobre di ogni anno. Questa modifica entrerà in vigore a partire dall’anno 2025.