Bonus mamme anche per le autonome nel 2025: tutte le novità in manovra

Il Governo punta a potenziare il bonus mamme nella manovra per il 2025 includendovi anche le lavoratrici autonome oltre alle dipendenti

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Il Governo si prepara a presentare entro il 20 settembre il nuovo Piano strutturale di bilancio, da presentare in Unione europea per garantire il rientro da debito pubblico. Un documento che prenderà il posto della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza e che definirà in parte la manovra finanziaria per il 2025, nella quale l’esecutivo vorrebbe potenziare gli strumenti per le famiglie, tra cui anche il bonus mamme.

L’intenzione dell’esecutivo sarebbe quella di utilizzare alcune risorse non sfruttate per varie misure lo scorso anno per ampliare la platea che ha diritto a questo sussidio. Non si tratterebbe più soltanto delle lavoratrici dipendenti, ma anche di quelle autonome.

Bonus mamme, come funziona nel 2024

La legge di bilancio per il 2024, diramata lo scorso anno, ha introdotto un sussidio per le lavoratrici dipendenti che hanno almeno due figli. Si tratta di un esonero dalla contribuzione previdenziale pari al 9,19% della retribuzione con un massimo di 3mila euro annui, da ripartire direttamente in busta paga su base mensile. L’intenzione del governo tramite questo strumento è quella di eliminare alcune delle barriere economiche che limitano la natalità in Italia.

Questa agevolazione, per tutto il 2024, ha riguardato soltanto le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato, anche agricolo, in somministrazione e in apprendistato, a patto che avessero un contratto a tempo indeterminato. Erano escluse soltanto le lavoratrici domestiche. Il bonus deve essere richiesto alla nascita del figlio tramite il proprio datore di lavoro oppure tramite l’apposita funzionalità messa a disposizione sul portale dell’Inps.

Dal 2025 fino al 2026, questa norma dovrebbe cambiare. Il bonus, che dura fino al compimento del decimo anno di età del bambino, sarà disponibile soltanto per le madri che hanno un minimo di tre figli, e non più soltanto di due. Questo però potrebbe non essere l’unico cambiamento di questa legge dal prossimo anno.

La riforma del bonus mamme nel 2025: verso l’estensione alle autonome

Il Governo Meloni sta infatti cercando di potenziare alcune misure per le famiglie con figli, in modo da stimolare la natalità in continua discesa nel nostro Paese. Lo Stato ha infatti risparmiato circa 2 miliardi di euro da norme che non sono state richieste come previsto, su tutte il Reddito di inclusione, e quindi queste risorse si sono liberate per altri scopi. Tra questi ci sarebbe proprio il potenziamento del bonus mamme.

Non sembra essere possibile almeno per il momento l’estensione della sperimentazione del 2024 per le mamme con due figli. Sarebbe quindi confermato l’aumento a tre figli del requisito minimo per ottenerlo.

La platea però aumenterebbe comunque con l’estensione anche alle lavoratrici autonome. Come già specificato infatti, soltanto le donne con contratti a tempo indeterminato potevano ottenere questo bonus nel 2024.

Altro strumento che potrebbe ottenere una rimodulazione nella manovra finanziaria per il 2025 è l’assegno unico. La norma che ha razionalizzato tutti i bonus per le famiglie con figli in un unico sussidio potrebbe essere rimodulato per favorire le famiglie più numerose. Anche in questo caso le risorse si troverebbero in alcuni fondi non utilizzati proprio per l’assegno unico durante il 2024 e che verrebbero reindirizzati a questo scopo.