Bonus casa a rischio per l’obbligo di residenza, si perde lo sconto del 50%

Il taglio differenziato del bonus casa rischia di penalizzare chi acquista un immobile ma non può prendervi la residenza per i lavori in corso

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Andrea Celesti

Giornalista economico-sportivo

Giornalista esperto di economia e sport. Laureato in Media, comunicazione digitale e giornalismo, scrive per diverse testate online e cartacee

Pubblicato: 27 Gennaio 2025 11:25

Novità importanti sul fronte Bonus casa. La nuova Manovra rischia infatti di penalizzare chi avvia la ristrutturazione di un immobile ma, per i lavori avviati al suo interno, non può prendervi la residenza. Una condizione che farebbe calare la detrazione dal potenziale 50% al 36%.

Bonus casa: cosa cambia con la nuova Manovra

La recente legge di Bilancio introduce per il Bonus casa una differenziazione delle detrazioni fiscali, a seconda che l’immobile oggetto dei lavori di ristrutturazione sia la prima o la seconda casa. In particolare, è prevista una detrazione del 50% (per un tetto massimo di 96mila euro) per le spese sostenute per interventi su immobili adibiti ad abitazione principale, mentre per le seconde case la detrazione si riduce al 36%.

Questa nuova regolamentazione punta a incentivare le ristrutturazioni delle prime case. Rischierebbe però di penalizzare coloro che acquistano un immobile con l’intenzione di ristrutturarlo, utilizzandolo come abitazione principale, ma che, a causa dei lavori in corso, non possono immediatamente trasferirvi la loro residenza.

La normativa, infatti, stabilisce che per beneficiare della detrazione più alta è necessario che l’immobile sia adibito ad abitazione principale al momento in cui vengono sostenute le spese. Ciò significa che, nel caso in cui i lavori di ristrutturazione siano particolarmente lunghi e impediscano di stabilire subito la residenza nel nuovo immobile, il contribuente potrebbe vedersi applicare la detrazione ridotta del 36%. Quella riservata alle seconde case.

Confedilizia, l’associazione dei proprietari di casa, suggerisce di attenersi a quanto riportato dall’Agenzia delle entrate in almeno due documenti ufficiali (circolare n. 13/E del 2023 e risposta ad interpello n. 377 del 2023) sul Superbonus nel 2023.

L’Agenzia aveva chiarito che, anche nel caso in cui un immobile non fosse adibito ad abitazione principale all’inizio dei lavori di ristrutturazione, sarebbe stato possibile beneficiare della detrazione più alta, a condizione che l’immobile fosse destinato a tale uso al termine degli interventi. In altre parole, chi acquista un immobile usato e lo ristruttura potrebbe avere diritto alla detrazione del 50%, indipendentemente dal fatto che abbia già trasferito la residenza.

Confedilizia ha proposto un’interpretazione estensiva della normativa, chiedendo che l’agevolazione maggiorata possa essere applicata anche ai lavori effettuati sulle parti comuni dei condomini “limitatamente alla parte a carico di titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento su immobili adibiti ad abitazione principale”.

I lavori ammessi con il Bonus casa

La normativa vigente offre un ampio ventaglio di possibilità per quanto riguarda i lavori di riqualificazione edilizia che possono beneficiare di incentivi. Tra gli interventi più comuni troviamo:

  • l’installazione di ascensori e scale di sicurezza;
  • la sostituzione di infissi esterni, serramenti e persiane con serrande;
  • il rifacimento o la costruzione di scale e rampe;
  • la bonifica dall’amianto.

Per ottenere gli incentivi, è possibile realizzare opere finalizzate a prevenire infortuni domestici, come l’installazione di sistemi di allarme o di dispositivi di protezione. Inoltre, sono agevolati gli interventi di cablatura degli edifici e l’installazione di apparecchi di rilevazione di gas, fondamentali per garantire la sicurezza degli occupanti.

Infine, la normativa incentiva fortemente gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, che comprendono una vasta gamma di misure volte a migliorare l’efficienza energetica degli immobili e a ridurre i consumi energetici.