Bonus acqua potabile, domande entro il 28 febbraio: a chi spetta e come richiederlo

Le richieste del bonus per i sistemi di filtraggio dell'acqua del rubinetto sono partite il primo febbraio. Quanto vale il credito d'imposta e dome fare domanda

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Il Bonus acqua potabile è stato confermato anche nel 2024 e mancano pochi giorni alla scadenza per inoltrare la domanda. I contribuenti hanno tempo fino al 28 febbraio per fare richiesta, che garantisce un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute nel 2023 per comprare e installare i sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica all’acqua del rubinetto.

La misura vede tuttavia un taglio dei fondi, dimezzati e passati dal milione del 2023 ai 500mila euro di quest’anno. Si tratta dell’ultima “edizione” della misura, visto che non è stato confermato dall’ultima Manovra.

Cos’è il Bonus acqua potabile e a chi è rivolto

L’incentivo statale è stato introdotto con la Legge di Bilancio 2021 del Governo Draghi con l’obiettivo di promuovere il consumo dell’acqua del rubinetto, evitando in questo modo di aumentare l’inquinamento da plastica acquistando bottiglie e contenitori che poi diventano rifiuti.

Il credito d’imposta riguarda le spese sostenute, come recita la dicitura ufficiale del bonus, “per l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti”. Il bonus può essere richiesto per la fornitura idrica sia nelle abitazioni civili sia negli immobili adibiti ad attività commerciali o istituzionali. Nel dettaglio, la Manovra 2021 specifica che la domanda può essere inoltrata da:

  • persone fisiche;
  • soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni;
  • enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.

Quanto vale il bonus

Come spiegato dall’Agenzia delle Entrate, l’importo massimo delle spese su cui si può calcolare l’incentivo è di 1.000 euro per ciascun immobile in uso a persone fisiche. Il tetto sale però a 5mila euro per ogni immobile destinato invece ad attività commerciale o istituzionale. Per il 2023 le risorse disponibili ammontano a 1,5 milioni di euro, in netta diminuzione rispetto al fondo stanziato negli anni precedenti (5 milioni di euro).

Sulla base della dotazione disponibile e delle domande inviate dai contribuenti, l’Amministrazione finanziaria stabilirà il valore effettivo del bonus acqua potabile.

Come presentare domanda per il bonus acqua potabile

I contribuenti che hanno sostenuto spese per l’installazione di sistemi di filtraggio nel 2023 possono inoltrare la domanda per il bonus acqua potabile direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate dal primo febbraio. Bisognerà accedere alla sezione “Servizi” e cliccare sulla categoria “Agevolazioni”, scegliendo l’opzione “Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile”.

La piattaforma richiede l’invio della comunicazione delle spese sostenute, insieme alla fattura elettronica o al documento commerciale da cui si evinca il codice fiscale del richiedente. È inoltre necessario che “i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria” abbiano effettuato il pagamento con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti“.

Gli utenti interessati troveranno dunque il modello già predisposto sul portale dell’Agenzia delle Entrate. Le informazioni sugli interventi legati al bonus vanno poi inviate telematicamente all’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. L’incentivo si può usare in compensazione tramite F24 o solo per le persone fisiche anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e negli anni successivi, fino a completo utilizzo del bonus.