Renzi, annuncio a sorpresa: addio politica? Ecco cosa farà

Il leader di Italia viva ed ex presidente del Consiglio ha comunicato di aver assunto la direzione de "Il Riformista", precisando però di non lasciare la politica

Foto di Claudio Carollo

Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

“Io non lascio ma raddoppio”: ha detto così il leader di Italia viva Matteo Renzi lanciandosi in una nuova avventura come direttore de Il Riformista, ma respingendo al tempo stesso le voci di un suo allontanamento dalla politica. Come spiegato dall’ex premier in una diretta social, la sua gestione del quotidiano di approfondimento politico fondato nel 2002 dal giornalista Antonio Polito avrà inizio il prossimo 3 maggio e durerà un anno. Renzi si avvicenderà con l’attuale direttore Pietro Sansonetti che passerà alla guida dello storico quotidiano L’Unità, del quale è stato giornalista e condirettore per diversi decenni.

Renzi direttore de Il Riformista: l’avvicendamento

“Sono stato fatto fuori, l’altro giorno l’ho incontrato ha detto ‘stai sereno’ ed ecco qui Renzi direttore” ha scherzato Sansonetti durante la conferenza del passaggio di consegne.

“Romeo ha deciso di diventare l’editore dei giornali di sinistra e del centrosinistra con L’Unità e Il Riformista. L’idea di Renzi è stata geniale” ha aggiunto facendo riferimento alla società editrice che dal 2022 ha rilevato il quotidiano organo ufficiale del Partito comunista prima, del Partito Democratico della Sinistra, dei Democratici di Sinistra e, infine, del Partito Democratico tra il 2015 e il 2017. Il 18 aprile lo storico giornale fondato da Antonio Gramsci tornerà in edicola.

“Grazie a Piero Sansonetti per il lavoro di questi anni, chiunque di noi è curioso di rivedere in edicola L’Unità, questa è la vera notizia. Sarà bello dialogare a distanza” ha replicato Renzi, dichiarando di voler continuare il lavoro del suo predecessore, ma con alcuni distinguo, come per la guerra all’Ucraina, sulla quale precisa di essere per il sostegno a Kiev.

Renzi direttore de Il Riformista: l’annuncio

“Ho accettato una sfida affascinante: per un anno sarò il direttore del Riformista”, era stata la rivelazione su Twitter del leader di Italia viva prima della presentazione in diretta Facebook.

Capisco che stupisca la mia scelta – ha detto durante l’annunci – Quando lasciai Palazzo Chigi dissi che stavamo entrando nell’era della post verità. Sono sensibile ai temi dell’informazione e delle fake news. Un giornale libero deve essere credibile, deve riuscire a fornire una narrazione credibile. Il Riformista non è il sovranismo di Meloni né la linea di Schlein e Conte”.

Continuerò a fare il mio lavoro da parlamentare di opposizione, a intervenire in Aula, a fare esattamente quello che stavo facendo, ma ci metto sopra il carico di un’esperienza, tentando di fare un’operazione che serve al Paese” ha tenuto a sottolineare il senatore di Rignano, il quale precisa inoltre che il suo nuovo quotidiano non sarà legato “strettamente al Terzo polo, il Riformista ambisce ad essere letto da un pezzo di mondo dell’attuale maggioranza (Forza Italia, Udc e i moderati) e un modo del Pd che non si riconosce nella sua segretaria” (qui abbiamo spiegato come sono cambiati i rapporti di forza nei sondaggi politici con l’arrivo di Elly Schlein).

Le indiscrezioni su un allontanamento della politica da parte di Renzi erano emerse a inizio aprile dopo le sue dichiarazioni di voler prendere una pausa dalla TV: “Sono molto più prudente nella comunicazione perché la maggioranza di centrodestra è molto solida. Questi il potete non lo mollano – aveva detto – Penso sia una legislatura su cui lavorare in tempi lunghi: non sui 100 metri ma come in una maratona. Ho bisogno di ritrovare una nuova narrazione: una sosta ai box non può che farmi bene”. Renzi lo ha detto durante la Spring School «Generazione Zoomers», promossa dal senatore Antonio De Poli a Gallio (Vicenza). L’ex premier poi ha precisato che la sosta è da intendersi “in termini di comunicazione televisiva, non di impegno politico”.

Le voci di un cambio di carriera da parte del senatore di Rignano erano state alimentate anche dal leader del Terzo Polo, nato dall’unione di Italia viva e Azione, Carlo Calenda: “Renzi non è negli organi, non correrà per la leadership e ha spiegato di aver fatto un passo indietro da questa attività. Non vuole avere ruoli formali direttivi, lo ha detto lui” aveva detto (qui avevamo parlato dei redditi di Matteo Renzi).