Putin, tutti i miliardi dello Zar: ecco quanto vale il suo patrimonio

Le “sanzioni ad personam” minacciate da Joe Biden rinvigoriscono la discussione sulla reale ricchezza del presidente: tutti gli affari del capo del Cremlino

Pubblicato: 30 Gennaio 2022 20:10

Foto di Miriam Carraretto

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Il presidente Usa Joe Biden ha minacciato di colpirlo con “sanzioni ad personam”. E così si risolleva la questione della ricchezza personale di Vladimir Putin. Negli anni, le rivelazioni degli oppositori e le inchieste come i Pandora e i Panama Papers ne hanno ricostruito alcune propaggini. Ma chi lo conosce bene sostiene che sia incommensurabile.

Fa testo una sola stima. In un’audizione al Senato americano, nel 2017, l’imprenditore Bill Browder ha stimato la fortuna di Putin in “200 miliardi di dollari di denaro sporco”, occultati all’estero. Fortuna che ne farebbe l’uomo più ricco del mondo (anche se 4 anni dopo il titolo va a Elon Musk con 238 miliardi).

Putin, tutti i numeri del presidente (dentro e fuori la Russia)

Il Cremlino, dal canto suo, dichiara proprietà e rendite modeste. Un salario pubblico di circa 130 mila euro l’anno, un appartamento da 77 mq, un garage da 18, due auto vintage e un Suv. Tutto in Russia. In pochi lo credono. Proprio in questi giorni un diplomatico britannico sul Times ha dichiarato di essere a conoscenza di parte delle ricchezze di Putin nel Regno Unito, con la protezione del governo conservatore, che da Mosca riceve donazioni (2 milioni di sterline nel 2019).

L’elenco del Cremlino non comprende, ad esempio la faraonica villa sul Mar Nero, a Gelendzhik, la cui esistenza è stata svelata un anno fa dai droni della “Rete anticorruzione” dell’oppositore Alexej Navalny. Sopra la villa ci sono diversi km quadrati di “no-fly zone”: il palazzo, 14 mila metri quadri, ha posti di blocco, un porto adiacente, una chiesa. Il parco, grande 39 volte il Principato di Monaco, è gestito dal Servizio Federale per la Sicurezza, organo speciale nato sulle ceneri del Kgb, di cui Putin è stato presidente.

La villa sarebbe costata 1,1 miliardi di euro e donata a Putin come maxitangente. L’inchiesta di Navalny ricostruisce la storia delle proprietà, elencando i prestanome incaricati di detenerne le chiavi. Formalmente il palazzo appartiene all’uomo d’affari Alexander Ponomarenko. Ma nessun imprenditore ha una no-fly zone sulla sua villa, o la guardia presidenziale come security.

Minacce, ma anche preziose amicizie: il sistema d’affari dello Zar

Già nel 2012, l’oppositore Boris Nemtsov, poi assassinato, aveva redatto un’inchiesta sulla fortuna segreta di Vladimir Putin. Vi elencava 21 tra ville e palazzi, 15 elicotteri, 43 aerei, due yacht. “Sono beni a sua disposizione” fu la difesa del Cremlino.

Anche nei Panama Papers ci sono rivelazioni. Una figura chiave: il violoncellista Sergej Roldugin, amico d’infanzia e “custode” di almeno due miliardi di dollari per suo conto.

Più dense le scoperte dei Pandora Papers, nel 2021, ancora a cura dell’International Consortium of Investigative Journalism. Come sempre il nome di Putin non appare, ma ci sono quelli di molte persone a lui vicino. Tutti ricchissimi: tra loro, Svetlana Krivonogikh, sua amante, da cui avrebbe avuto una figlia.

Ma come è stato accumulato questo immenso patrimonio fantasma? È ancora Bill Browder a raccontare il cosiddetto “patto con gli oligarchi” stretto da Putin: il presidente pretenderebbe il 50% dei proventi di tutti. Chi si rifiuta, finisce in prigione e finisce per dargliene il 100%. Un’altra teoria è quella dell’economista svedese Anders Aslund. Come “scagnozzi mafiosi”, scrive, amici e famigliari del presidente si intestano beni al posto suo. Un esempio: l’ex compagno di judo Arkady Rotenberg, magnate delle Olimpiadi di Sochi. O l’ex genero Kirill Shamalov, grande dirigente della banca d’affari Gazprombank. Il tutto accade mentre gli Usa ritirano personale dall’Ucraina di Volodymyr Zelensky.