Venezia, in cosa consiste la rivoluzione sulle navi da crociera

C'è una data per la storica decisione del governo di Mario Draghi che punta a tutelare la fragile città lagunare

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Dopo anni c’è la data: è il giorno 1 agosto 2021. A partire dal prossimo mese, le grandi navi non passeranno più davanti a San Marco nel canale della Giudecca. La decisione arriva con un decreto approvato nel pomeriggio di ieri 13 luglio dal Consiglio dei Ministri. Un “passaggio chiave per la tutela della laguna. Così è stata definita la misura dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Parole alle quali si sono aggiunte le dichiarazioni del ministro della Cultura Dario Franceschini, secondo cui il dl “stabilisce un principio inderogabile, dichiarando monumento nazionale le vie urbane d’acqua Bacino di San Marco, Canale di San Marco e Canale della Giudecca”.

In cosa consiste il divieto di transito per le navi da crociera a Venezia

Dal giorno 1 agosto 2021, non passeranno più davanti a San Marco nel canale della Giudecca le navi di più di 180 metri di lunghezza oppure che hanno più di 25 mila tonnellate di stazza lorda o ancora una produzione superiore allo 0,1% di zolfo o più di 35 metri di altezza. Franceschini precisa che sono previsti “risarcimenti per chi subisce un danno da questa iniziativa e fondi (157 milioni ndr) per approdi provvisori a Marghera”.

A proposito degli approdi alternativi fuori dalla laguna di Venezia, è già avvenuta la pubblicazione di un bando per un concorso di idee riguardante attracchi diversi, ma i tempi non sono stretti. Il vincitore sarà annunciato tra due anni e al termine di un iter che prevede una doppia fase di selezione.

Perché le navi da crociera sono importanti per la città lagunare

Quel che è certo è che si è trattato di una decisione necessaria ma sofferta. Secondo i dati dell’associazione delle navi da crociera (CLIA), prima della pandemia, i giganteschi veicoli marini contribuivano al prodotto interno lordo della Serenissima per il 3%. In cifre, si parla di 150 milioni di euro, a cui si aggiungono 4mila posti di lavoro.

La mossa del governo, già annunciata da Franceschini, è apparsa tuttavia inderogabile: la decisione era infatti attesa dall’Unesco e “da tutti coloro che sono stati a Venezia e sono rimasti stravolti dalla grandezza di queste navi vedendole passare nel luogo più fragile e bello del mondo”, ha precisato Franceschini.

Venezia: una decisione cruciale per la tutela della laguna

La decisione del governo italiano di vietare il transito delle navi da crociera davanti a San Marco nel canale della Giudecca rappresenta un passo significativo per la tutela della laguna di Venezia, dichiarata monumento nazionale. Sebbene questa misura possa comportare ripercussioni economiche e occupazionali nel breve termine, è necessaria per preservare l’ambiente fragile e la bellezza unica di questa città storica.

È un segnale di impegno verso la sostenibilità e il rispetto del patrimonio culturale e naturale mondiale. Tuttavia, è fondamentale che vengano implementate soluzioni alternative e sostenibili per gli approdi delle navi da crociera al di fuori della laguna di Venezia, garantendo al contempo il sostegno economico e occupazionale per la città e la sua comunità. Questa decisione richiede un bilanciamento attento tra la conservazione dell’ambiente e la gestione delle attività turistiche, assicurando che Venezia continui a prosperare come destinazione turistica unica al mondo.