Dentro urina, vernici e sostanze radioattive: attenzione a questi prodotti

Un numero spaventoso, e in crescita: ecco quanti e quali prodotti contraffatti sono stati scoperti in Italia nel 2021, e a cosa prestare attenzione

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Un numero spaventoso, e in crescita: sono 10mila le tonnellate di merci sequestrate nel 2021, pari a circa 6 milioni di pezzi, che, oltre all’enorme danno economico e al colpo inferto al Made in Italy, rappresentano una vera minaccia per la nostra salute, soprattutto quella dei più piccoli.

Un mercato molto fiorente, insomma, alimentato anche dalla crescita esponenziale dell’e-commerce, letteralmente esploso durante la pandemia.

Come arriva la merce contraffatta in Italia

L’attività dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli è esclusiva negli spazi doganali, ma in un contesto più ampio in Europa si constata sempre di più che la merce contraffatta raggiunge l’Italia via treno o via gomma dopo aver ottenuto potenziali sdoganamenti in altri Paesi.

La merce contraffatta viene sequestrata soprattutto nei porti e proviene in larga parte dalla Cina, ma un ruolo rilevante lo gioca anche Hong Kong. Sono poi coinvolti anche Paesi dell’Est Europa come la Bulgaria. “Se guardiamo il luogo dove viene completato il lavoro sul prodotto contraffatto, la Cina scende in graduatoria e ci sono Paesi più vicini all’Italia”.

Quali sono i prodotti falsi in circolazione e quali sostanze contengono

Moltissimi i prodotti che troviamo in circolazione in vendita in giro, nelle bancarelle ma anche nei negozi, che sono fuori legge. A lanciare l’allarme è il direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna, che in Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti ha spiegato quali sono stati i prodotti contraffatti scoperti e quali più pericolosi.

I profumi falsi sono un esempio evidente: in un profumo contraffatto sono stati utilizzati ingredienti come urina di animali per dare il colore paglierino, ha spiegato Minenna. Ma anche il vino, che dentro ha tutto fuorché vino stesso, ma che contiene “altro che potenzialmente ha anche elementi di tossicità“.

La lista prosegue con alcuni tipi di pesce congelato, “che troviamo anche in strutture di distribuzione” puntualizza Minenna, dove vendono lo squalo per pesce spada, oppure invece di cernie dei pesci di fiumi del Sud Est asiatico, “dove c’è di tutto”.

Massima attenzione poi sui giocattoli: “Ci sono criticità gravissime” attacca il direttore delle dogane, perché “spesso sono fatti di materiale radioattivo“. Come tutti immagineranno, dopo la rilevazione di radioattività, i rifiuti radioattivi di II o III Categoria possono essere trattati tramite Condizionamento, trasformati per il trasporto e smaltimento in depositi dedicati, oppure smaltiti nei depositi definitivi, con modalità superficiali per la Categoria II e in formazioni geologiche profonde per la Categoria III. Quelli di prima categoria, invece, sono a bassa attività e hanno brevi tempi di decadimento, un esempio sono i materiali medici e scientifici.

Per non parlare dei farmaci, rispetto a cui aveva già lanciato un allarme AIFA lo scorso aprile: in alcuni medicinali utilizzati per curare delle disfunzioni è stata utilizzata la vernice che si usa per le strisce blu stradali. E persino i vaccini sono stati contraffatti.

“C’è stato anche un periodo critico dove giravano vaccini contraffatti“. Si tratta di merce rara o per la quale c’è una difficoltà di approvvigionamento, perché c’è una qualche barriera. In Italia i farmaci si comprano in farmacia e alcuni con la prescrizione del medico. Se qualcuno vuole superare questa barriera, oltre a compiere un illecito, “entra in un mondo dove nella migliore delle ipotesi si è comprato il nulla, un farmaco senza principio attivo, ma nella peggiore un prodotto con elementi che possono essere pericolosi per la salute”. Tutti ricorderanno anche il caso delle mascherine FFP2 con codici CE non conformi che furono ritirate dal mercato per presunti rischi alla salute. La Guardia di Finanza, poi, lanciò l’allarme per alcuni dispositivi di protezione che provenivano dalla Cina perché non proteggevano per cui vennero ritirati 12 modelli.

Cosa fare e cosa no

Qualcosa di sconvolgente, ed estremamente rischioso, che deve assolutamente farci aprire gli occhi.

E costringerci a non comprare mai prodotti dalla provenienza incerta o senza marchio CE, sia che abbiano un prezzo scontatissimo sia più elevato, poco importa. Senza certificazione i prodotti potrebbero essere pericolosi, oltre che fuori legge, quindi sono assolutamente da non comprare.