Via libera al Decreto bollette, le novità: cosa cambia

La Camera ha dato l'ok al Decreto sulle bollette, che diventerà legge entro fine maggio. Vengono rafforzati alcuni bonus e introdotte importanti novità. Ecco quali

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Maurizio Perriello

Giornalista

Maurizio Perriello è un giornalista. Nato a Melfi nel 1988, si laurea a Pisa in Storia e consegue un Master a Milano. Esperto di tematiche green, in particolare di climate change.

La Camera ha dato il via libera al Decreto legge sulle bollette con 158 voti a favore, 71 contrari e sei astenuti (tutti del Terzo Polo). Il testo ora passa al Senato e sarà convertito in legge entro il 29 maggio. “Andremo incontro a famiglie e imprese: aliquota al 5 % per il teleriscaldamento, rafforzamento del bonus energia. Discorso a parte merita il payback per le aziende sanitarie a cui destiniamo 1 miliardo. È poco? Certamente, ma ricordiamo che questo è un problema creato da chi oggi siede all’opposizione”, ha detto il presidente della Commissione Finanze della Camera Marco Osnato (Fratelli d’Italia).

Il provvedimento include tutta una serie di misure che vanno dal rafforzamento del bonus sociale per elettricità e gas alle norme per i medici a gettone, dalle tasse al bonus per famiglie con almeno quattro figli a carico. Ecco tutte le novità e i cambiamenti (del nuovo Bonus riscaldamento avevamo parlato anche qui).

In cosa consiste il Decreto bollette

Il decreto interviene in diversi ambiti, incluso quello energetico. Previsto un contributo in quota fissa, in caso di prezzi del gas molto elevati, e un credito di imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Quest’ultimo sarà erogato tra ottobre e dicembre 2023, per aiutare le famiglie quando torneranno a crescere i costi del riscaldamento.

Le società sportive dilettantistiche avranno a disposizione un contributo per tamponare il caro energia e, in generale, saranno attivati sgravi fiscali per interventi finalizzati al risparmio energetico. ecco di seguito le misure del provvedimento. Qui spieghiamo perché le bollette in Italia galoppano e altrove calano.

Bonus energia

Per il secondo trimestre 2023, viene rafforzato il Bonus per la fornitura di energia elettrica riconosciuto agli utenti domestici “economicamente svantaggiati o in gravi condizioni di salute” e per la compensazione per la fornitura di gas naturale. Le risorse ammontano a 400 milioni di euro.

Famiglie con almeno quattro figli

Dal secondo trimestre fino al 31 dicembre 2023, le agevolazioni relative alle tariffe per i nuclei familiari con almeno quattro figli a carico vengono rideterminate sulla base dell’indicatore dell’ISEE pari a 30mila euro valido per il 2023 (a fronte della previsione attuale di un limite non superiore a 20mila euro) nel limite di cinque milioni di euro.

Comuni in dissesto

Il Governo ha stanziato 1,5 milioni di euro per il 2023 a favore dei Comuni da 25mila a 35mila abitanti che hanno avviato la procedura di riequilibrio finanziario, a copertura dei maggiori oneri derivanti dall’incremento della spesa per energia elettrica e gas. Si considera il relativo piano approvato dalla Corte dei Conti nel 2015 per il 2014 e con durata fino al 2023.

Comuni, rottamazione per multe e tasse

In caso di ricorso alla riscossione delle entrate (diretta o tramite soggetti privati), i Comuni possono accedere a una fattispecie prevista dalla Legge di Bilancio 2023. Si tratta dello stralcio dei debiti fino a 1.000 euro e la definizione agevolata dei carichi affidati alla Riscossione.

Contributo in quota fissa con prezzi del gas elevati

Come accennato, è previsto inoltre un contributo nei mesi da ottobre a dicembre 2023, a parziale compensazione delle spese sostenute dalle famiglie per il riscaldamento domestico. Sono state stanziate risorse pari a mille milioni di euro, mentre per i requisiti per accedere al bonus bisognerà aspettare un decreto interministeriale esplicativo.

Credito d’imposta per le imprese

Per il secondo trimestre 2023 sono stati confermati (con percentuali ridotte) alcuni crediti di imposta già concessi nel 2022 per contrastare l’aumento dei costi dell’energia elettrica e del gas in capo alle imprese. Si tratta in particolare:

  • del credito d’imposta per le imprese energivore, che viene concesso nella misura del 20% (in luogo del 45%) delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel mese di secondo trimestre 2023;
  • del credito d’imposta per imprese dotate di contatori di energia elettrica di specifica potenza disponibile, pari o superiore a 4,5 kW, diverse dalle energivore, che viene attribuito in misura pari al 10% (in luogo del 35%) della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica, effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2023;
  • del credito d’imposta per imprese gasivore, concesso in misura pari al 20% per cento (in luogo del 45%) della spesa sostenuta per l’acquisto del medesimo gas, consumato nel secondo trimestre 2023, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici;
  • del credito d’imposta per l’acquisto di gas naturale per imprese non gasivore, pari al 20% (in luogo del 45%) della spesa sostenuta per l’acquisto del medesimo gas, consumato nel secondo trimestre 2023, per usi diversi dal termoelettrico.

Società sportive dilettantistiche

Il Governo mette a disposizione ulteriori 10 milioni di euro per il “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano”, che passa così da 25 a 35 milioni. Da questo “calderone” proverranno i contributi a fondo perduto per le associazioni e società sportive dilettantistiche, che gestiscono impianti sportivi e piscine, e per altri enti. L’intervento si inserisce sempre nel contrasto all’aumento dei costi dell’energia termica ed elettrica.

Agevolazioni per risparmio energetico

Passando invece agli interventi finalizzati al risparmio energetico, viene autorizzato il cumulo tra agevolazione fiscale e contributo regionale. La somma dei due bonus, in ogni caso, non dovrà superare il 100% della spesa ammissibile all’agevolazione o al contributo.

Tetto di spesa dei dispositivi medici

Novità anche in ambito sanitario. Il MEF annuncia un fondo da 1.085 milioni di euro per il ripiano del superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici (dal 2015 al 2018). Le aziende fornitrici di dispositivi medici erano tenute ad adempiere all’obbligo di ripiano posto a loro carico entro il 30 aprile 2023.

Medici a gettone

Il decreto disciplina anche l’ambito dei cosiddetti medici a gettone (ne avevamo parlato qui). Il Governo alleggerisce la stretta inizialmente annunciata: le aziende ospedaliere potranno assoldare i gettonisti non soltanto nei servizi di emergenza-urgenza ospedaliera, come si indicava nel testo iniziale del decreto, ma anche in altri reparti “se necessario”.

I servizi potranno essere affidati a medici a gettone solo per un periodo non superiore a dodici mesi, con la condizione che il personale medico e infermieristico impiegato dovrà essere in possesso dei requisiti di professionalità contemplati dalle disposizioni vigenti.

IVA su payback per dispositivi medici

Passiamo poi ai versamenti effettuati dalle aziende produttrici di dispositivi medici alle regioni. Come riporta Il Sole 24 Ore, le società “possono portare in detrazione l’IVA determinata scorporando la medesima dall’ammontare dei versamenti effettuati”. Il computo dell’imposta sarà effettuato dalle Regioni e si baserà sulle fatture emesse dalle aziende nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale. Gli importi del costo del bene e del costo del servizio, entrambi riportati nelle fatture elettroniche, saranno indicati separatamente.

Non punibilità per i reati tributari

Il decreto modifica infine le regole sulle procedure agevolate di regolarizzazione fiscale. Ecco la novità principale: una causa di non punibilità per alcuni reati tributari, nel caso in cui le violazioni sottese a tali reati siano state definite e vi sia stato l’integrale pagamento delle somme dovute prima della pronuncia della sentenza di appello.

  • omesso versamento di ritenute;
  • omesso versamento di Iva;
  • indebita compensazione di crediti non spettanti.