Boom Pos e pagamenti digitali: italiani scelgono le carte

Sempre più italiani utilizzando carte di pagamento, di debito o di credito, applicazioni e accessori smart che permettono di effettuare transazioni digitali

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

L’anno scorso ha visto una crescita straordinaria dei pagamenti digitali in Italia, che hanno sfiorato i 400 miliardi di euro, pari al 40% dei consumi. A rilevarlo è stato l’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano. Questi numeri dimostrano che la crisi pandemica ha cambiato radicalmente le abitudini dei consumatori, che hanno iniziato a fare maggiormente affidamento su questi mezzi ancora più comodi, veloci e sicuri, e fatto di conseguenza crescere il mercato a ritmi decisamente superiori rispetto a quelli pre Covid.

Sempre più pagamenti digitali: i dati sorprendenti in Italia

La crescita si è riflessa su tutte le componenti dei pagamenti digitali, sia in quelle più tradizionali come le carte di pagamento, dove i pagamenti contactless hanno raggiunto i 186 miliardi di euro, con un rialzo del 45% rispetto al 2021, sia nei nuovi metodi di pagamento, definiti innovative payments, che hanno registrato un valore di ben 20,3 miliardi, con un aumento del 107%.

Mobile e wearable sono le due parole chiave della crescita, con un aumento del 122% rispetto all’anno precedente. Gli italiani hanno utilizzato sempre di più lo smartphone e i dispositivi indossabili, come gli smartwatch, per effettuare pagamenti in negozio, per un totale di 16,3 miliardi di euro di transazioni.

Il 2022 ha visto anche la crescita del servizio BNPL, acronimo di Buy now pay later, ovvero compra adesso e paga dopo, che ha contribuito significativamente all’incremento generale dei pagamenti digitali. Il 13% degli italiani ha già utilizzato questo tipo di servizio per uno o più acquisti online o in negozio, mentre il 33% è intenzionato a servirsene in futuro.

Come cambiano le abitudini degli italiani su Pos e bancomat

Nonostante la crescita di questo tipo di pagamenti, il nuovo Governo ha adottato un approccio con meno incentivi verso le transazioni digitali, alzando la soglia del contante, in contrasto con il percorso avviato dai precedenti esecutivi per combattere l’evasione fiscale e migliorare processi e servizi elettronici.

Nel 2022 comunque i pagamenti digitali sono cresciuti, come dimostrano i numeri, e sono destinati a farlo anche nel 2023, grazie a nuove abitudini dei consumatori e all’evoluzione della tecnologia, che oggi ha reso la spesa o un acquisto a portata di click o di tap.

Il trend non sembra arrestarsi grazie anche a un rinnovato interesse verso sistemi innovativi e nuovi servizi come le Open Api delle banche oppure i pagamenti con gli smart object, effettuati non solo attraverso gli indossabili tecnologici, ma anche, ad esempio, con le casse dotate di assistenti vocali. Dimostrazione del fatto che ogni giorno il settore dei pagamenti digitali cambia per trovare nuova soluzione per semplificare le transazioni e migliorare l’esperienza dei consumatori.

La stretta sul pos del Governo Meloni non dovrebbe dunque cambiare le nuove abitudini degli italiani, che però potrebbero avere più difficoltà oggi, rispetto all’anno passato, a trovare esercenti che permettono i pagamenti digitali. A fine 2022 l’Ue ha fissato un tetto ai contati uguale per tutti i Paesi, illustrato qua. Gli studi mostrano infatti che il contante favorisce l’evasione e costa di più di carte e bancomat, come spiegato qua. Nel mentre è stato lanciato in Italia l’allarme sui bancomat “in via di estinzione”, di cui vi abbiamo parlato qua.