I contanti favoriscono l’evasione e costano più di carte e bancomat

Bankitalia boccia la Manovra varata dal governo Meloni, e in particolare la soglia fissata per l'obbligo del POS e il nuovo tetto al contante

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Redazione

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Bankitalia boccia la Manovra varata dal Consiglio dei ministri, e in particolare la soglia fissata per l’obbligo del POS e il nuovo tetto al contante, veri cavalli di battaglia per Meloni e i suoi, anche se la premier, dopo le critiche di Bruxelles e prima delle parole del capo del Servizio Struttura economica della Banca d’Italia Fabrizio Balassone, all’audizione preliminare all’esame della Manovra economica per il triennio 2023-2025, aveva già detto di essere disponibile a stabilire una soglia più bassa.

Qui cosa ha detto Bankitalia sulle misure energetiche.

Cosa prevede la legge su obbligo POS e tetto al contante

Secondo quanto previsto nella Legge di bilancio, viene introdotto un nuovo limite, pari a 60 euro, al di sotto del quale non si applicherebbero le sanzioni per gli esercenti che non accettano mezzi di pagamento elettronici.

Inoltre, dal prossimo gennaio la soglia massima per l’utilizzo del contante nelle transazioni, attualmente pari a 2mila euro, dovrebbe essere innalzata dal livello previsto per allora dalla legislazione vigente – pari a 1.000 euro – a 5mila euro.

Come ricorda Balassone, nel maggio del 2010 la soglia del contante è stata ridotta a 5mila euro, da 12.500, poi dimezzata nell’agosto 2011 e infine abbassata a 1.000 euro a partire da gennaio 2012. Innalzata a 3mila euro dal gennaio 2016, la soglia è stata successivamente ridotta a 2mila dal 1° luglio 2020 e, a legislazione vigente, era prevista un’ulteriore riduzione a 1.000 euro a partire dal 1° gennaio 2023.

Il decreto legge del 6 novembre 2021 prevedeva una sanzione nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento. La sanzione, pari a 30 euro più il 4% del valore della transazione, sarebbe stata applicata a partire dal 1° gennaio 2023. Il decreto legge del 30 aprile 2022, infine, anticipava questo termine al 30 giugno 2022, tanto che dal 1° luglio scorso tutti i commercianti, i negozianti e gli ambulanti sono obbligati ad accettare pagamenti attraverso carte di credito e debito, bancomat e app di pagamento, come Satispay.

A livello europeo, mentre in alcuni Paesi, tra cui la Germania, non è prevista alcuna soglia massima per l’ammontare delle transazioni in contanti, in altri sono previsti tetti inferiori a quello indicato nel disegno di legge: per esempio 500 euro in Grecia, 1.000 in Francia e in Spagna, 3mila in Belgio.

Tetto contante, POS e evasione fiscale: cosa dicono i dati

Qual è il rischio concreto per un tetto al contante e un obbligo di POS più alti? Semplice: più evasione fiscale, soprattutto quella piccola. A dirlo non è qualche posizione politica concettualmente avvitata su se stessa, o pregiudizievole, ma i dati.

Rispetto al 2016, la percentuale di transazioni operate con il contante è diminuita in Italia, anche per effetto della pandemia, rimanendo comunque al di sopra della media europea. Come evidenziano anche le statistiche dell’Eurosistema sui pagamenti al dettaglio, alla fine del 2019 il numero di transazioni elettroniche annuali pro capite in Italia era pari a circa 130, valore considerevolmente inferiore a quello medio dell’area dell’euro, pari a quasi 300.

Simmetricamente, secondo i dati della survey “Study on the Payment Attitudes of Consumers in the Euro area”, la percentuale di transazioni regolate in contanti era pari a circa l’80%, in linea con Spagna, Portogallo e Grecia, ma superiore a quella media dell’area dell’euro, pari a 73%.

Nella sua relazione, Bankitalia chiarisce senza ombra alcuna che, come già ricordato in passato, i limiti all’uso del contante, pur non fornendo un impedimento assoluto alla realizzazione di condotte illecite, “rappresentano un ostacolo per diverse forme di criminalità ed evasione“.

In particolare, negli ultimi anni, spiega Balassone, sono emersi studi, tra cui alcuni condotti dalla stessa Banca d’Italia, che suggeriscono che “soglie più alte favoriscono l’economia sommersa“. Non solo: il dato indica chiaramente che l’uso dei pagamenti elettronici, permettendo il tracciamento delle transazioni, ridurrebbe l’evasione fiscale.

Anche le Raccomandazioni specifiche per l’Italia formulate dalla UE nell’ambito del semestre europeo muovono da questi presupposti. Nello specifico, nel 2019 si suggeriva all’Italia di “contrastare l’evasione fiscale, in particolare nella forma dell’omessa fatturazione, tra l’altro potenziando i pagamenti elettronici obbligatori, anche mediante un abbassamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti”.

La definizione di efficaci sanzioni amministrative in caso di rifiuto dei fornitori privati di accettare pagamenti elettronici era inclusa tra i traguardi del PNRR relativi al primo semestre di quest’anno.

Il contante conviene davvero ai commercianti?

L’aspetto ancora più curioso, a leggere i dati di Bankitalia, è che, a differenza di quanto sostiene il centrodestra, anche i costi per gli esercenti sono più bassi in caso di carte e bancomat.

“Con riferimento agli oneri legati alle transazioni effettuate mediante strumenti di pagamento elettronici è opportuno ricordare che anche il contante ha costi legati alla sicurezza, come quelli connessi con furti, trasporto valori, assicurazione”. Proprio stime di Bankitalia relative al 2016 indicano che, per gli esercenti, il costo del contante in percentuale dell’importo della transazione è superiore a quello delle carte di debito e credito.

Qui tutto sulla Manovra 2023 da 35 mld e 174 articoli.

Quali sono i migliori lettori di carte e bancomat

Per i negozianti e gli esercenti, ad ogni modo, è diventato comunque obbligatorio il POS. Per questo, tutti coloro che hanno un’attività di vendita di beni o servizi – anche i liberi professionisti, come gli psicologi ad esempio – sono tenuti obbligatoriamente a dotarsi di un lettore di carte di credito e bancomat che consenta i pagamenti elettronici.

Qui come avere il POS con il bonus sotto forma di credito d’imposta.

Dove acquistarli? Quali comprare? Sostanzialmente i supporti in circolazione sono molto simili, tutti affidabili, veloci e sicuri. Ecco qualche esempio.

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