Vendite al dettaglio in aumento dello 0,1%: bene quelle alimentari, ma calano i volumi

Le vendite dei beni alimentari sono stazionarie in valore e diminuiscono in volume, quelle di beni non alimentari aumentano in valore e calano nei volumi

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Nel mese di febbraio 2024, l’Istat ha calcolato una modesta crescita dello 0,1% sia in valore che in volume per le vendite al dettaglio. Le aspettative del mercato erano invece del +0,2% rispetto al mese precedente, dopo la diminuzione dello 0,1% registrata a gennaio.

Si osserva un leggero aumento sia nelle vendite di prodotti alimentari (+0,1% in valore e volume) che in quelle di prodotti non alimentari (+0,2% in valore e volume).

Salgono le vendite alimentari e non, ma calano i volumi

Durante il trimestre che va da dicembre 2023 a febbraio 2024, si è osservato un aumento congiunturale dello 0,1% nelle vendite al dettaglio in valore, accompagnato da una flessione del -0,3% in volume. Le vendite dei beni alimentari, in calo nei mesi scorsi, mantengono un valore stabile mentre registrano una diminuzione del 0,7% in volume, mentre le vendite dei beni non alimentari aumentano dello 0,2% in valore e subiscono un leggero calo dello 0,1% in volume. Nel 2023 i dati mostravano un aumento delle vendite al dettaglio ma un calo dei volumi.

Su base tendenziale, a febbraio 2024, le vendite al dettaglio aumentano del 2,4% in valore e dello 0,3% in volume. Le vendite dei beni alimentari crescono del 3,9% in valore e dello 0,4% in volume; un andamento simile si osserva per quelle dei beni non alimentari, con un aumento rispettivamente del 1,1% in valore e dello 0,5% in volume.

Nel settore dei beni non alimentari, si sono osservate variazioni tendenziali diverse tra i gruppi di prodotti. Il maggior aumento è stato nei Prodotti di profumeria e cura della persona (+7,7%), mentre le Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni e telefonia hanno registrato il calo più significativo (-1,8%).

Rispetto a febbraio 2023, il valore delle vendite al dettaglio è cresciuto per la grande distribuzione (+4,0%), per le imprese su piccole superfici (+1,0%) e per le vendite al di fuori dei negozi (+1,6%), mentre il commercio elettronico ha visto una diminuzione del -0,5%.

“A febbraio 2024, rispetto al mese precedente, le vendite al dettaglio risultano in lieve aumento sia in valore sia in volume per entrambi i settori merceologici”, sottolinea l’Istituto commentando i dati. “A livello tendenziale – prosegue – si registra una variazione positiva sia per le vendite dei beni alimentari sia per quelle dei beni non alimentari; inoltre per la prima volta da maggio 2022, torna a crescere, seppure in misura contenuta, il volume complessivo delle vendite. La crescita tendenziale in valore di febbraio 2024 caratterizza tutte le forme distributive, ad eccezione delle vendite online, in lieve flessione”.

Unc: “Gli italiani tornano a mangiare di più”

“Dati in valore altalenanti. Dopo il calo di gennaio si assiste al rimbalzo di febbraio, che però con il suo flebile +0,1% non può certo suscitare entusiasmi, per quanto non possa essere giudicato come un dato negativo. Bisognerà attendere i prossimi mesi per capire se c’è una vera inversione di rotta che porta le vendite finalmente in territorio positivo, dato che una rondine non fa primavera” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“È invece positivo il fatto che finalmente salgono anche le vendite in volume, sia a livello congiunturale che tendenziale, sia quelle alimentari che quelle non alimentari. Se le vendite complessive, come rileva l’Istat, non salivano in volume dal maggio del 2022, per quelle alimentari non accadeva addirittura dal dicembre 2021. Insomma, gli italiani dopo anni di dieta forzata, tornano a mangiare di più” conclude Dona.