Uso dei contanti, limite di 10mila euro formalmente in vigore: ma tutto è rimandato al 2027

Il tetto all'uso del contante viene fissato a 10mila euro dal 10 luglio 2027 su tutto il territorio comunitario. Ma c'è un altro limite, più morbido, per chi faccia transazioni da 3mila euro: in cosa consiste

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il limite al contante in Europa è stato fissato a 10.000 euro. Lo prescrive il nuovo regolamento 2024/1624/Ue in vigore da martedì 9 luglio 2024. Nei fatti, però, è tutto rimandato al 2027. Il testo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea dello scorso 19 giugno ed è stato approvato nell’ambito delle misure di prevenzione contro il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo. Gli Stati membri potranno adottare limiti inferiori, dietro l’ok della Bce. I limiti inferiori che già oggi sono in vigore vengono confermati, ma gli Stati dovranno premurarsi di darne comunicazione alle autorità europee.

È l’articolo 80 a prescrivere, per la prima volta, quale debba essere il limite nell’utilizzo del contante a livello europeo, cioè 10.000 euro.

Tutto rimandato al 2027

Il regolamento diventerà definitivamente applicabile in tutti gli Stati membri solo a partire dal 10 luglio 2027: è quello il limite fissato per l’adeguamento delle varie normative nazionali alle disposizioni comunitarie.

Soggetti esclusi

L’articolo 80 del regolamento europeo precisa che il futuro nuovo limite non si applicherà:

  • ai pagamenti tra persone fisiche che non agiscano nell’esercizio di una professione;
  • ai pagamenti o ai depositi effettuati presso i locali degli enti creditizi, degli emittenti di moneta elettronica e dei prestatori di servizi di pagamento.

Dunque, per fare un esempio in astratto, il limite europeo non si applica a un privato che intenda acquistare un’auto usata da un altro privato. Si applica invece al privato che intenda acquistare un’auto usata da un concessionario. Per fare un esempio in concreto, però, occorre tenere conto anche dei limiti all’utilizzo del contante in vigore nei singoli Stati membri.

Limite al contante in Europa

La normativa europea va a rendere omogeneo un panorama alquanto variegato. Nell’Ue coesistono Paesi che hanno un limite al contante estremamente basso (Grecia 500 euro; Francia, Svezia e Spagna 1.000 euro), Paesi che hanno un limite medio (Danimarca 2.700 euro; Lituania, Portogallo 3.000 euro, Polonia 3.300 euro) e Paesi che hanno un limite alto (Croazia 15.000 euro). Nel mercato locale il limite al contante pesa poi in maniera differente in relazione al reale costo della vita. Ma ci sono anche Paesi che non hanno alcun limite al contante (Cipro, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo e Olanda).

Limite dei contanti in Italia

In Italia oggi il limite al contante è fissato in 4.999,99 euro per ciascun pagamento e per le transazioni dilazionate nell’arco di 7 giorni.

Per l’Italia, di fatto, rebus sic stantibus non cambia nulla. Per gli italiani viene meno la possibilità di recarsi all’estero per fare acquisti o investimenti in contanti con importi altissimi. L’Italia, nel 2027, avrà inoltre la possibilità di alzare il limite interno all’utilizzo del contante dagli attuali 4.999,99 euro a 10.000 euro.

Il limite dei 3.000 euro

La normativa europea, che fissa un inderogabile limite al contante a 10.000 euro, ne fissa un altro più morbido per chi effettui transazioni di 3.000 euro, in un’unica operazione o tramite operazioni collegate.

Il regolamento puntualizza che i “soggetti obbligati” che effettuino operazioni in contanti al di sotto del limite dei 10.000 e al di sopra dei 3.000 euro rimangono comunque vulnerabili ai rischi correlati al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Pertanto l’Europa impone una serie di verifiche sulla clientela (identificazione anagrafica e controlli sull’effettiva proprietà del conto corrente).

Eventuali operazioni sospette, a prescindere dalla soglia, verranno in ogni caso segnalate alle autorità competenti.

Si tratta della seconda stretta europea che interviene a stretto giro, dopo quella su criptovalute e beni di lusso.