Gli Usa crescono più del previsto: +2,8% nel secondo trimestre, Wall Street rimane fredda

Il Pil degli Usa cresce di quasi un punto in più rispetto alle aspettative nel secondo trimestre

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 25 Luglio 2024 18:24

Dati sorprendenti arrivano dalle rilevazioni sulla crescita del Pil degli Stati Uniti nel secondo trimestre 2024. Gli Usa sono infatti cresciuti del 2,8% in soli 3 mesi, quasi un punto percentuale in più di quanto atteso dalle previsioni. Un risultato completamente inaspettato anche per i più positivi degli analisti, che avevano stimato un massimo di una crescita del 2%.

I risultati oltre ogni aspettativa non hanno però entusiasmato i mercati. Dopo il tonfo del 24 luglio, dovuto ai risultati deludenti delle aziende tech e allo scetticismo sull’IA, i principali indici di Wall Street sono rimasti più o meno stabili in apertura per poi mostrare timidi segnali di rialzo in giornata, senza però un vero rimbalzo.

Pil Usa in netta crescita

I dati sul prodotto interno lordo degli Stati Uniti hanno sorpreso anche i più ottimisti degli osservatori. Le stime del secondo trimestre 2024 non superavano, anche nelle visioni più ottimistiche, un comunque ottimo +2% di crescita per la prima economia del mondo, dopo un primo trimestre complicato con un +1,4% che aveva frenato le aspettative di proseguo della corsa iniziata nel 2023.

Invece gli Usa sono cresciuti del 2,8%, quasi un punto percentuale sopra le migliori attese. Componendo i dati della prima metà dell’anno, si ottiene una crescita di oltre il 4,2% che proiettata sul resto dell’anno conferma lo stato di salute ottimo dell’economia americana. Scampati quindi tutti i rischi di recessione dovuti all’aumento dei tassi di interesse per controllare l’inflazione. Si va verso l’atterraggio morbido che la Fed cerca da mesi.

I nuovi dati potrebbero avere un effetto anche sulla campagna elettorale in corso. Anche se da settimane i democratici hanno abbandonato la retorica celebrativa dei risultati economici del Paese, la forte crescita rimane uno dei migliori risultati della presidenza uscente, che sarà probabilmente rappresentata dalla vicepresidente Kamala Harris dopo il ritiro di Joe Biden.

I mercati non reagiscono dopo il tonfo delle tech

Una crescita economica oltre le aspettative potrebbe però non garantire un taglio dei tassi di interesse a settembre, come molti analisti prevedono e sperano. La Fed, vista la salute delle strutture produttive, potrebbe infatti ritardare ulteriormente la decisione per non riscaldare l’inflazione, che non è ancora completamente sotto controllo anche a causa proprio dell’aumento della ricchezza complessiva.

Anche per questa ragione Wall Street è rimasta particolarmente fredda a questi risultati. I principali indici si smuovono di poco dalla parità, dopo un’apertura che vedeva addirittura un lieve calo sotto lo zero, verso il territorio della perdita. Le ragioni di questi risultati deludenti dei titoli però hanno radici nella disastrosa giornata di ieri, la peggiore dal 2022 per la Borsa americana.

Il 24 luglio era il giorno della pubblicazione dei dati trimestrali delle grandi aziende tecnologiche e praticamente ognuna delle “Magnifiche 7” ha deluso le aspettative. Pesa soprattutto la diffidenza di alcuni grandi investitori, tra cui la banca Goldman Sachs, nei confronti dell’intelligenza artificiale. L’idea che si sta diffondendo è quella che le infrastrutture necessarie al funzionamento di questa tecnologia abbiano costi troppo alti che difficilmente sarebbero recuperati con la sostituzione di lavoratori a reddito relativamente basso. L’IA, come sottolineato da un documento della grande banca di investimenti americana, non risolve grandi problemi.