Dati positivi da parte dell’Unione europea per quanto riguarda il mese di agosto. Nei Paesi che adottano la moneta unica, la cosiddetta Eurozona, l’inflazione è calata fino a raggiungere il 2,2%, uno dei dati più bassi dall’impennata degli scorsi anni e quasi in linea con i parametri ritenuti indice di un mercato dei beni e dei servizi in salute.
Al contempo si è verificato anche un calo della disoccupazione, che è scesa al 6,4% dal 6,5% del mese precedente, pur con dati molto diversi a seconda dei vari Paesi europei. Questi risultati sono stati pubblicati in contemporanea a nuove dichiarazioni dei vertici della Bce che hanno avvisato che un prossimo taglio dei tassi dovrebbe essere attuato con cautela.
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Cala l’inflazione nell’Eurozona: obiettivo del 2% sempre più vicino
Nella cosiddetta eurozona, il gruppo di Paesi che utilizza l’euro come moneta, l’inflazione è calata dello 0,4% passando dal 2,6% di luglio al 2,2% di questo mese. I dati provengono dalle stime Eubrostat, che hanno previsto per il nostro Paese un aumento dei prezzi sotto la media europea dell’1,3% per il mese di agosto. La percentuale europea si è ormai quasi del tutto allineata con le cifre previste per un’economia in salute, vale a dire un’inflazione del 2% circa.
Buona parte delle voci che compongono l’inflazione hanno fatto registrare un calo. L’energia è tra quelle più rilevanti, con un -3% che accelera molto dall’1,2% di luglio. Calano anche i beni industriali non energetici, che scendono dello 0,4%, rallentando rispetto al -0,7% dello scorso mese.
Alcune componenti dell’inflazione però continuano a crescere, soprattutto per quanto riguarda i servizi. Rispetto a luglio in questo ambito si è verificato un aumento dello 0,2% che ha portato il dato annuo al 4,2%. Moderato invece l’andamento in salita degli alimenti, degli alcolici e dei prodotti a base di tabacco, che salgono solo dello 0,1%.
Disoccupazione in discesa, ma la Bce vuole cautela sui tassi
Nonostante l’inflazione mostri una traiettoria di netto abbassamento, la Banca centrale europea non sembra voler intraprendere una campagna aggressiva di taglio ai tassi di interesse. Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della Bce, ha ribadito parlando a Tallinn, in Estonia, che l’atteggiamento riguardo a questa tematica dovrà continuare ad essere cauto anche nel prossimo futuro.
“L’attuale livello dell’inflazione complessiva sottovaluta le sfide che la politica monetaria deve ancora affrontare. Visto che il percorso di un ritorno alla stabilità dei prezzi si basa su una serie di ipotesi critiche, la politica monetaria dovrebbe procedere gradualmente e con cautela”, ha dichiarato Schanbel.
I dati positivi per l’Eurozona non si limitano però all’inflazione. Anche la disoccupazione è calata, passando dal 6,5% di luglio al 6,4% di agosto. In questo dato ci sono però enormi differenze tra i vari Paesi membri. L’Italia, con una discesa molto netta nell’ultimo mese, si attesta poco sopra la media, al 6,5%, la Germania rimane poco sopra la disoccupazione naturale, al 3,4%, mentre altri Stati risultano più in difficoltà.
La Francia continua nella sua difficoltà di aumentare l’occupazione, con un tasso di disoccupazione che tocca il 7,5%. Peggiore la Spagna, dove la percentuale è ancora a doppia cifra: 11,5%.