Titoli di Stato all’asta, il calendario: ma conviene investire in BOT?

Il Mef annuncia l'emissione di BOT a partire dal 12 settembre e il relativo calendario per la sottoscrizione: ma conviene investire in titoli di Stato?

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Il Ministero dell’economia e delle finanze ha annunciato l’emissione dei BOT in asta martedì 12 settembre 2023 e il relativo calendario delle operazioni di sottoscrizione: ma quanto conviene investire in titoli di Stato?

Titoli di Stato all’asta: il calendario per la sottoscrizione dei BOT

Con una nota stampa pubblicata sul sito Mef, il Ministero dell’economia e delle finanze ha reso noto il calendario 2023 con cui darà il via alle operazioni di sottoscrizione dei BOT. Si tratta cioè di titoli di stato, nello specifico titoli di debito a breve termine emessi dal governo per finanziare il proprio bilancio, con validità 12 mesi, per cui è stato stabilito che, con l’apertura del termine per la prenotazione da parte del pubblico fissata a lunedì 11 settembre, da martedì 12 settembre si possono presentare le domande per per l’asta. Dal 13 settembre invece è aperto il collocamento supplementare per BOT a 6 e 12 mesi (ore 15,30). Data di emissione 14 settembre 2023, data di scadenza 13 settembre 2023.

In seguito all’assenza di specifiche esigenze di cassa, il giorno 12 settembre 2023 è stato deciso invece che non verrà offerto il BOT trimestrale.

Come funziona il sistema di collocamento BOT tramite l’asta

Le obbligazioni sono titoli di debito emessi da società e governi per raccogliere fondi. Gli investitori acquistano obbligazioni versando un importo anticipato come investimento iniziale, chiamato capitale. Quando l’obbligazione scade o matura, la cosiddetta data di scadenza, agli investitori viene rimborsato il capitale. In cambio, gli investitori ricevono solitamente un pagamento di interessi fissi e periodici dall’entità che ha emesso l’obbligazione.

I BOT sono posti all’asta con il sistema di collocamento dell’asta competitiva, con richieste degli operatori espresse in termini di rendimento. Ciascuno degli operatori partecipanti alle aste può presentare fino ad un massimo di cinque richieste di acquisto. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione di BOT, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato. I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei BOT, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all’asta richieste senza indicazione del rendimento.

L’importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1.500.000€). Possono partecipare all’asta esclusivamente gli operatori “Specialisti in titoli di Stato”, individuati ai sensi dell’articolo 23 del Decreto Ministeriale n. 216 del 22 dicembre 2009, nonché gli “Aspiranti Specialisti”, ai sensi degli articoli 5 e 6 del Decreto Dirigenziale n. 993039 dell’11 novembre 2011. In attuazione di quanto disposto dal decreto legislativo n. 213 del 24 giugno 1998, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto.

La Banca d’Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei BOT sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto dovranno pervenire alla Banca d’Italia, nei termini sopra indicati, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, con l’osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione.

Come specificato dal ministero, per l’anno 2023, le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Inoltre, le stesse richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto.

C’è da aggiungere, inoltre che, qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l’importo offerto dal Tesoro, queste verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell’importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione.

Possono partecipare al collocamento supplementare dei BOT annuali, esclusivamente gli operatori “Specialisti in titoli di Stato” che abbiano partecipato all’asta ordinaria. L’assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell’asta ordinaria. L’offerta del collocamento supplementare è invece stabilita di norma nella misura del 10% dell’ammontare nominale offerto nell’asta ordinaria, determinato in base ai criteri indicati nel decreto di emissione. Tale percentuale rappresenta l’importo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di modificare dopo la chiusura dell’asta ordinaria, in base alle esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo.

I Buoni del Tesoro sono un buon investimento?

Quando si tratta di BOT, prima di capire e decidere se il loro acquisto è un buon investimento, si devono considerare diversi fattori, tra cui il tipo di obbligazione, quanto interesse paga l’obbligazione e per quanto tempo il loro investimento sarà vincolato.

Gli investitori devono inoltre valutare quella che in gergo si chiama “tolleranza al rischio” rispetto al rischio di default di un’obbligazione, di cui si deve tenere conto nel caso in cui l’investimento non venga rimborsato dall’emittente dell’obbligazione.

Le obbligazioni, compresi i BOT, possono essere un buon investimento per coloro che cercano un tasso costante di pagamento degli interessi. Tuttavia, obbligazioni e buoni del Tesoro presentano alcuni svantaggi e rischi ad essi associati e potrebbero non essere l’ideale per tutti.

Una nota del Tesoro viene venduta dal Dipartimento del Tesoro tramite un’asta online. Una volta che la nota è stata acquistata da un investitore, ci sono due opzioni. L’investitore può detenere l’obbligazione fino alla scadenza, nel qual caso l’importo iniziale investito verrà rimborsato alla scadenza dell’obbligazione. Se l’investitore detiene l’obbligazione fino alla scadenza, l’importo investito sarà sicuramente rimborsato dal governo.

L’investitore ha anche la possibilità di vendere l’obbligazione prima della scadenza. L’obbligazione verrebbe venduta tramite un broker nel mercato secondario, chiamato mercato obbligazionario. Tuttavia, gli investitori devono essere consapevoli che il loro investimento iniziale non è garantito se l’obbligazione viene venduta anticipatamente sul mercato obbligazionario. In altre parole, potrebbero ricevere un importo inferiore a quello inizialmente investito.

Se un investimento obbligazionario sia buono o cattivo dipende dall’obiettivo finanziario dell’investitore e dalle condizioni di mercato. Se un investitore desidera un flusso di reddito costante, un buono del Tesoro potrebbe essere una buona scelta. Tuttavia, se i tassi di interesse sono in aumento, l’acquisto di un’obbligazione potrebbe non essere una buona scelta poiché il tasso di interesse fisso potrebbe sottoperformare il mercato in futuro. Ricorda, quando acquisti un titolo del Tesoro, il tasso di interesse fisso per tale obbligazione non cambia mai, indipendentemente da dove vengono negoziati i tassi di interesse di mercato.

Inoltre, investire in obbligazioni e venderle sul mercato secondario prima della loro scadenza può comportare una perdita simile ad altri investimenti come le azioni. Di conseguenza, gli investitori dovrebbero essere consapevoli del rischio di perdere denaro acquistando e vendendo obbligazioni prima della loro scadenza. Se un investitore ha bisogno di denaro nel prossimo anno o due, un titolo del Tesoro, con una data di scadenza più lunga, potrebbe non essere un buon investimento.