Tetto al prezzo del gas, faida in Ue: Michel striglia la von der Leyen

Lettera di fuoco del presidente del Consiglio Ue alla presidente di Commissione: i capi di stato e di governo hanno specificamente chiesto tale misura al vertice del Consiglio europeo il mese scorso.

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Redazione

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Sul tetto al prezzo del gas si apre una crepa in seno all’Unione europea: da un lato la Commissione, presieduta da Ursula von der Leyen, sembra nicchiare di fronte alle resistenze della Germania, dall’altra il Consiglio il cui presidente Charles Michel sembra aver perso la pazienza, ribadendo ciò che aveva detto Mario Draghi in una delle sue ultime uscite continentali: si è già perso troppo tempo, è ora di agire.

La lettera

La Commissione acceleri sulla presentazione della proposta sul pacchetto energia. E’ questo, a quanto si apprende da fonti europee, il principale punto contenuto in una lettera scritta da Michel a Ursula von der Leyen. Nella lettera, datata 7 novembre, Michel ha spiegato che la proposta “va fatta sui diversi elementi del pacchetto energia”, incluso “il price cap dinamico e la piattaforma comune” per gli acquisti. “C’è una responsabilità nell’assicurare l’attuazione delle conclusioni del Consiglio europeo”, ha sottolineato Michel.

Dare corso all’accordo fra stati

La lettera di Michel sottolinea piuttosto duramente che i capi di stato e di governo hanno specificamente chiesto tale misura al vertice del Consiglio europeo del mese scorso.

Nella missiva Michel, secondo le stesse fonti, ha osservato come a questo punto, e in vista del Consiglio Affari Energia del 24 novembre, ci sia “necessità di chiarezza sull’organizzazione del lavoro. Devono essere presentate proposte sui vari elementi del pacchetto”. Michel, sottolineando di “comprendere che le proposte potrebbero essere solo parziali”, ha riassunto i temi sui quali l’esecutivo europeo è stato sollecitato: il corridoio dei prezzi, la piattaforma comune e il tema dei negoziati con i partner terzi, la riforma del mercato dell’elettricità, il cosiddetto modello iberico, l’accelerazione nelle procedure e i sostegni economici.

“Il Consiglio europeo rimane coinvolto in questa questione e fornirà ulteriore impulso al processo, se necessario”, conclude nella lettera Charles Michel.