Stellantis chiude storico stabilimento in Polonia e frena la produzione a Torino

La multinazionale dell'automotive ha fermato la produzione nella fabbrica polacca di Bielsko Biala licenziando 486 dipendenti, mentre a Mirafiori diinuiscono i volumi

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Stellantis dice addio alla storica fabbrica Fiat di Bielsko Biala e rallenta la produzione a Mirafiori. Sono circa 500 gli operai dello stabilimento polacco licenziati dal gruppo automobilistico, che a Torino fa segnare un crollo dei volumi nonostante i numeri delle vetture assemblate in tutta Italia sia in crescita.

La chiusura dello stabilimento in Polonia

A rivelare la chiusura dell’impianto Fca in Polonia è stata la presidente del sindacato aziendale Solidarnosc, Wanda Struzyk. “È la notizia che abbiamo temuto da tempo e ieri su nostra richiesta, ci è stata confermata”, ha detto la rappresentante sindacale al quotidiano locale Dziennik Zachodni, precisando che la fabbrica sarà chiusa entro la fine del 2024 e che una parte dei 486 dipendenti licenziati potrebbe essere ricollocata in altri stabilimenti Stellantis del Paese, a Tychy o Skoczow, nei quali vengono assemblate la Fiat 600e e la Jeep Avenger.

“Ora negozieremo anche sulle indennità di fine rapporto di lavoro. Il primo incontro avrà luogo il 9 gennaio prossimo”, ha aggiunto la sindacalista. Secondo gli addetti ai lavori, l’addio alla fabbrica di motori 1.3 Multijet, che negli anni Settanta iniziò a produrre le Fiat 126, rappresenta la fine di un’epoca segnata dalla rinascita “automobilistica” della Polonia.

Il calo della produzione a Mirafiori

Ma se Bielsko Biala piange, Torino non ride. Secondo il report trimestrale della Fim Cisl sulla produzione degli stabilimenti italiani di Stellantis, a fronte di una crescita generale del +9,6% sul 2022, nel 2023 Mirafiori ha fatto registrare un significativo calo di auto assemblate del -9,3% rispetto all’anno precedente.

Come riporta il Corriere della Sera, nella fabbrica torinese sono stati prodotti 85.940 veicoli, numero che costituisce una brusca frenata dopo tre anni di crescita costante all’inseguimento dell’obiettivo di 100mila vetture l’anno.

“Un dato non positivo – commenta Rocco Cutrì, segretario Fim Cisl di Torino – visto che l’andamento nel primo semestre 2023, spinto da una produzione su due turni, aveva fatto sperare in una salita oltre le 90 mila unità. Oggi invece Mirafiori torna ad essere lo stabilimento più in difficoltà del gruppo“.

A pesare sui volumi del 2023 sono state anche le 20 giornate di Cassa integrazione, che dal mese di ottobre hanno interessato anche i 1200 lavoratori sulla linea di produzione della 500e, alle quali si sommano 11 giorni di chiusura collettiva.

Mirafiori diventa così lo stabilimento italiano Stellantis con la produzione inferiore dopo quello di Cassino, nonostante con i suoi 3.221 lavoratori sia in proporzione quello con più dipendenti (qui avevamo riportato le strategie di Stellantis su Mirafiori).

A questo quadro si aggiunge anche il -49% rispetto al 2022 fatto segnare dalla Maserati, che ha detto addio all’ormai ex impianto di Grugliasco, con circa 100 giornate di stop con Cassa integrazione e soltanto 8mila auto prodotte.

“Aggiungendo un altro anno negativo alla Maserati prodotte nel Polo Torinese si è toccato un livello molto critico, se si pensa solo che nel 2017 le produzioni si attestavano a 55 mila unità” afferma Ferdinando Uliano segretario Fim Cisl nazionale.

Secondo quanto sostiene il sindacato di categoria “è importante comprendere per il futuro la strategia di Stellantis a Mirafiori sia sui modelli che sui volumi delle produzioni Maserati, visto che l’obiettivo nel piano ‘Dare Foward 2030’ è di incrementare tre volte il peso delle nuove auto nei segmenti dei veicoli premium e di lusso e noi pensiamo che lo si debba fare con un ruolo primario di Mirafiori” (qui avevamo parlato del nuovo techonology center di Stellantis).