Nuovo fallimento per Santanchè, liquidata Ki Group Holding per debiti da 1,4 milioni

La decisione del tribunale sul marchio del gruppo bio un tempo guidato dalla ministra e dall’ex compagno Canio Mazzaro: “Debiti erariali e previdenziali per 1,4 milioni di euro”

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 5 Giugno 2025 18:07

Altri guai in vista per la ministra del Turismo Daniela Santanchè, con il Tribunale fallimentare di Milano che ha aperto la procedura di liquidazione giudiziale, ovvero il vecchio fallimento, per un’altra delle società del gruppo del bio-food di proprietà della ministra. Si tratta di Ki Group Holding Spa, che ha accumulato debiti per oltre 1,4 milioni di euro con lo Stato e gli altri enti previdenziali.

Nessun piano di salvataggio proposto

I legali della holding si erano rimessi alla decisione dei giudici, dopo che era stata fissata udienza per discutere “l’inammissibilità della domanda di accesso” al concordato in bianco e l’istanza di apertura della procedura fallimentare. Quasi sei mesi fa la Spa aveva chiesto un concordato in bianco e nuove misure di protezione, assicurando che entro 60 giorni sarebbe stato presentato un piano di salvataggio.

Cosa non avvenuta visto che non sono stati presentati “né la proposta, né il piano di concordato, né il ricorso per omologa dell’accordo di ristrutturazione” o altro “strumento di regolazione della crisi”.

Tra i maggiori creditori di Ki Group Holding ci sono il fallimento di Bionature, società sempre del settore alimentare che un tempo faceva parte di Bioera, e il fallimento di Penta Trasporti. Per Santanchè, tra l’altro, una precedente imputazione di bancarotta era andata in archiviazione, su richiesta dei pm, nella prima tranche dell’inchiesta sul gruppo editoriale Visibilia, perché la Editore spa si era salvata dal crac e poi era finita in amministrazione giudiziaria, decisa dal Tribunale civile.

Tutte le accuse della ministra

Che l’epilogo sarebbe stato questo si capiva già dall’udienza del 29 maggio, dove era emerso con nettezza che si sarebbe arrivati al fallimento. L’ennesimo per Santanchè, che possono portare nuove grane giudiziarie per la senatrice, già a processo anche per falso in bilancio e che rischia un altro rinvio a giudizio per truffa aggravata all’Inps in due filoni distinti del caso Visibilia.

Il fallimento di Ki Group Holding si aggiunge a quello di altre due società controllate in passato da Santanchè: Ki Group e Bioera. Entrambe facevano parte dello stesso gruppo che controllava anche Ki Group Holding, che Santanchè gestì con l’ex compagno Giovanni Canio Mazzaro tra il 2019 e il 2021.

Il tribunale di Milano ha avviato la liquidazione giudiziale per Ki Group a gennaio del 2024, citando un passivo di oltre 8,6 milioni di euro. Per il fallimento di Ki Group Santanchè è indagata per bancarotta fraudolenta. Lo scorso dicembre è stata poi disposta la liquidazione giudiziale anche di Bioera, che secondo i giudici ha accumulato un debito di oltre 8 milioni di euro.

Santanchè a processo anche per diffamazione

E sempre oggi, il tribunale monocratico di Roma, ha disposto il giudizio per il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, per l’accusa di diffamazione ai danni di Giuseppe Zeno, azionista di minoranza della società Visibilia Editore Spa.

La vicenda è legata ad alcune affermazioni fatte dalla parlamentare nel corso di una informativa al Senato del 5 luglio del 2023 in relazione all’indagine sulla società che coinvolge Santanchè. Nel capo di imputazione vengono riportare le affermazioni che secondo la Procura di Roma rientrano nel reato di diffamazione. Riferendosi a Zeno, la ministra afferma che il finanziere aveva mosso le accuse alla senatrice “solo dopo aver inutilmente tentato di costringermi ad accordi per me inaccettabili”. Sulla decisione del giudice ha espresso soddisfazione la parte civile che era presente in aula.