Pressione fiscale in calo in Ue, Italia ancora tra i peggiori: la classifica

La pressione fiscale in Ue cala ma l'Italia rimane tra i Paesi più tassati di tutto il blocco

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

La Commissione europea ha pubblicato gli ultimi dati sulla pressione fiscale in Unione europea, calcolandola nei vari Paesi membri. In generale, si è verificato un calo rispetto al periodo pre pandemia che ha portato il dato medio al 40,1%. Secondo le previsioni, la pressione fiscale dovrebbe continuare a calare fino a scendere sotto il 40% nel 2025.

L’Italia è ancora uno degli Stati europei in cui la pressione fiscale è più alta. Gli ultimi dati reali disponibili indicano un rapporto del 42,7% per il nostro Paese, in calo molto lento nei prossimi anni. Quello dell’Italia non è però il peggior risultato in assoluto tra i Paesi europei.

Cala la pressione fiscale in Unione europea

La Commissione europea, l’organo di governo dell’Ue, ha pubblicato i dati relativi al 2022 per la pressione fiscale di tutti i Pesi dell’Unione europea. La pressione fiscale è definita come il rapporto tra il prodotto interno lordo di un Paese e il denaro incassato ogni anno dallo Stato stesso in tasse. È una misurazione utile per individuare quanto pesino le imposte sull’economia di un Paese.

Tra il 2021 e il 2022 questo dato è sceso in media nell’Unione europea. Si è passati dal 40,4% al 40,1%. Secondo le previsioni dell’Ue poi, nei prossimi anni la situazione della pressione fiscale dovrebbe stabilizzarsi poco sotto una media del 40%, con un calo tendenziale dello 0,3%. L’evoluzione rivela che alcuni Paesi hanno migliorato, durante la pandemia, il proprio sistema fiscale, rendendolo più efficiente e meno pesante sull’economia.

Dall’altra parte però, la Commissione riconosce che in alcuni casi questo calo di pressione fiscale deriva dai problemi di crescita che l’intero continente ha manifestato dopo il rimbalzo del 2022. I dati rimangono comunque largamente positivi, anche se molti Stati hanno ancora in programma una politica di aumento della pressione fiscale almeno per i prossimi anni.

La classifica dei Paesi con più e meno pressione fiscale

Il dato italiano sulla pressione fiscale è tra i peggiori d’Europa. Il peso delle imposte è da sempre un problema per il nostro sistema economico. La riscossione delle tasse è inefficiente, l’evasione rimane alta e di conseguenza lo Stato deve compensare con prelevi molto significativi, che gravano principalmente su coloro che non possono materialmente eluderli, come i lavoratori dipendenti e i pensionati.

Il nostro Paese non è però quello in Europa con la più alta pressione fiscale. La classifica recita:

  • Francia 46,2%
  • Belgio 43,3%
  • Austria 43,2%
  • Finlandia 43%
  • Italia 42,7%

Il fatto che tutti e 5 gli Stati con la pressione fiscale più alta facciano parte anche dell’area euro e abbiano quindi adottato la moneta unica contribuisce alla media, leggermente più alta, che i 20 Paesi che riconoscono l’autorità della Bce sulla propria valuta hanno. Si tratta infatti del 40,8%, prevista in rapido calo al 40,2 nel 2024. Esistono però anche alcuni Stati che si distinguono per una pressione fiscale molto bassa. Questa può essere data sia da una politica fiscale più frugale, sia da un’improvvisa crescita economica che ha fatto aumentare il Pil e alla quale il sistema fiscale non è ancora stato in grado di adattarsi. I Paesi meno tassati sono:

  • Irlanda 20,9%
  • Romania 26,8%
  • Malta 29,0%
  • Lettonia 30,3%
  • Bulgaria 31,1%