Pil in crescita dello 0,2%, Eurozona in stagnazione: economia rischia di rallentare

Rischio di rallentamento per l'economia italiana nonostante i numeri positivi del Pil nel quarto e ultimo trimestre del 2023: l'allarme dei Consumatori

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

L’economia italiana continua la sua crescita anche nel quarto trimestre del 2023, col Pil ancora in positivo, mentre nell’Eurozona si registra l’ennesima stagnazione. È quanto emerge dai dati Istat sul Prodotto interno lordo italiano, con le stime corrette per gli effetti di calendario e destagionalizzato che, con tre giornate di lavoro in meno rispetto al trimestre precedente, è cresciuto dello 0,2% e dello 0,5% in termini tendenziali. Una buona notizia viste le situazioni internazionali, ma che comunque non è vista con ottimismo dato che la stima del quarto trimestre era stata data al ribasso rispetto al +0,8% prima che iniziasse il conflitto tra Israele e Hamas..

Pil in crescita, ma la guerra si fa sentire

Nel quarto trimestre 2023 l’economia italiana è quindi cresciuta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% rispetto al quarto trimestre 2022. Un risultato, di cui l’Istat sottolinea la natura provvisoria, che fa seguito al lieve aumento registrato nel terzo trimestre (+0,1%).

Economia italiana che, stando ai dati del Prodotto interno lordo, è in crescita dello 0,7% nel 2023 in termini di valori reali corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati, ma che non lascia soddisfatta Confcommercio che si aspettava qualcosa in più.

La stima del governo contenuta nella Nota d’aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef) indicava infatti che per il 2023 la crescita doveva essere dello 0,8%, dato che non è stato raggiunto. Infatti, dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, il ministro dell’Economia del governo Meloni, Giancarlo Giorgetti, aveva evidenziato il rischio di un rallentamento dell’economia ed era stata fatta quindi una revisione al ribasso delle previsioni.

Nella stima preliminare del quarto trimestre 2023 l’Istat sottolinea che emerge “una flessione del comparto primario e un aumento sia del settore industriale sia dei servizi”. “Dal lato della domanda- si legge nel commento dell’Istituto Nazionale di Statistica- la componente nazionale misurata al lordo delle scorte è in diminuzione, mentre si stima un aumento della componente estera netta”.

L’allarme dei Consumatori sulla crescita

Guardando al 2024, dunque, la variazione acquisita è del +0,1%. Un dato che non entusiasma Massimiliano Dona, presidente di Unione Nazionale Consumatori che sottolinea come si tratti di numeri “negativi specie in prospettiva per il 2024”.

Dona, infatti, spiega che il solo +0,1% “non è un punto di partenza entusiasmante” per l’anno appena iniziato e le “scuse della scoppio della guerra tra Israele e Hamas o del canale di Suez non reggono”.

Eurozona ferma e in stagnazione

L’Italia dovrà quindi rimboccarsi le maniche, così come in generale tutta l’Europa. Infatti l’Eurozona schiva la recessione tecnica, ma si trova al momento in stagnazione. Secondo la stima flash preliminare diffusa da Eurostat, nel quarto trimestre dell’anno il Pil è infatti rimasto stabile (0%) nell’Eurozona e nell’Ue nel suo complesso.

Una crescita zero rispetto ai tre mesi precedenti, secondo i dati, quando il Pil era diminuito dello 0,1% in entrambe le zone. In tutto il 2023 la crescita annuale dell’Eurozona e dei 27 Paesi Ue risulta invece pari allo 0,5%.

L’Italia, col suo +0,2% nel quarto trimestre, è stato il quinto Paese Ue a crescere di più insieme a Repubblica Ceca e Austria, ma dietro a Portogallo (+0,8%), Spagna (+0,6%), Belgio e Lettonia (0,4%).