Più Partite Iva al Sud che al Centro, ma il 47,8% delle nuove aperture è al Nord

Nel 2024, il Sud Italia segna una crescita significativa nelle aperture di partite IVA, con un incremento del 30,2%, pur mantenendo un divario rispetto al Nord, che guida il mercato

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Pubblicato: 11 Febbraio 2025 17:38

Nel 2024, le aperture di partite Iva in Italia hanno segnato un incremento dell’1,3%, con un totale di 498.361 nuove attivazioni. Nonostante la predominanza del Nord, che ha registrato il 47,8% delle nuove aperture, alcune sorprese emergono dalle regioni del Sud, che, seppur con un divario ancora evidente, stanno mostrando segni positivi di crescita maggiore rispetto al Centro Italia.

I dati sono stati pubblicati sul sito del dipartimento delle Finanze e forniti  dall’Osservatorio sulle partite Iva che ha analizzato e suddiviso le informazioni per natura giuridica, territorio, settore produttivo e dati anagrafici.

Il Nord in testa, ma il Sud cresce più del Centro

Dai dati dell’Osservatorio risulta che il Nord Italia, con quasi la metà delle nuove aperture di partite Iva, mantiene il primato con il suo +47,8% registrato nel 2024. Tuttavia, la vera sorpresa emerge dal confronto tra Centro (dove le nuove aperture sono aumentate del 21,7%) e il Sud e nelle Isole (dove si è registrato un aumento del 30,2%).

Tra le regioni che hanno contribuito alla crescita (e che tradizionalmente non sono state considerate i principali centri di sviluppo economico in Italia) ci sono per esempio la Basilicata, che ha visto un aumento del 6,5% nelle aperture, il Lazio (+5,4%) e la Toscana (+4,1%).

Mezzogiorno in crescita, ma ancora lontano dalla parità

I dati del 2024 ci raccontano di un Sud che cresce, seppur in modo ancora limitato rispetto al Nord. Tuttavia, la tendenza positiva in alcune aree meridionali è un segnale importante: il Mezzogiorno sta rispondendo agli stimoli del mercato con un crescente numero di nuove imprese, dimostrando che la voglia di innovare e creare opportunità è presente anche in queste regioni.

Il dato finale sembra tracciare uno scenario chiaro, con il Nord che continua a dominare e il Sud che si sta lentamente ritagliando uno spazio significativo, smentendo alcuni pregiudizi e aprendo a nuove possibilità.

Settori e dinamiche demografiche

Ma qual è il profilo professionale di chi, nell’ultimo anno, ha deciso di aprirsi la partita Iva? Stando al report pubblicato, nel 2024  l’analisi settoriale delle nuove aperture di partite Iva mostra chiaramente che il commercio continua a essere il settore dominante.  A seguire, le attività professionali (17,1%) e l’edilizia (10,3%) rappresentano gli altri due settori trainanti.

Tra i settori in maggiore crescita, si distinguono poi i servizi di alloggio e ristorazione (+3,5%) e le attività artistiche e di intrattenimento (+3,4%). Questi settori, strettamente legati al turismo e alla cultura, sono particolarmente vitali nelle aree meridionali, dove il rilancio turistico e culturale sta dando una spinta all’economia. Le regioni del Sud, infatti, stanno cercando di sfruttare la propria ricchezza patrimoniale e paesaggistica per attrarre visitatori e investimenti. In questo contesto, l’espansione dei servizi legati all’ospitalità e alla ristorazione risponde a una domanda crescente da parte di turisti italiani e stranieri, con nuove attività che vanno a integrarsi in un panorama sempre più competitivo e qualificato.

Aumentano i giovani under 35 con partita Iva

Un altro dato rilevante riguarda l’età delle persone che aprono nuove partite Iva: quasi la metà di queste aperture, come ha rilevato l’Osservatorio, è effettuata da uomini sotto i 35 anni.

Inoltre, c’è anche una crescente internazionalizzazione del panorama imprenditoriale italiano. Il dato che il 21,3% delle aperture provenga da persone nate all’estero suggerisce che l’Italia sta diventando sempre più un punto di riferimento per gli imprenditori internazionali. L’aumento delle aperture da parte di stranieri non solo dimostra l’attrattività del nostro Paese, ma anche la volontà di diversificare e aprirsi sempre di più ai mercati esteri.

Infine, “giuridicamente”, le maggiori aperture si registrano dalle persone fisiche (67,8%). Alle società di capitali va, invece, il 24,5%, il 32,2% alle società di persone e il 4,5% ai “non residenti” e alle “forme giuridiche”. Rispetto al 2023, l’incremento degli avviamenti ha riguardato soprattutto i “non residenti e le altre forme giuridiche” (+14,3%), le società di capitali (+8,6%) e le società di persone (+4,6%), mentre si regista una diminuzione degli avviamenti per le persone fisiche (-2,0%).