Ovs interessata a comprare Conbipel, nel progetto il controllo di 130 negozi e 800 dipendenti

Conbipel è in crisi e Ovs vorrebbe comprarla per assumere il controllo di 130 negozi e incorporare 800 dipendenti: il piano di espansione dell’azienda veneziana.

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 10 Dicembre 2024 11:05

Conbipel, storico marchio d’abbigliamento, sta attraversando un lunga crisi che, tra cambi di proprietà e chiusura dei negozi italiani, mette a rischio il futuro di circa 1300 dipendenti in Italia. Nelle ultime ore lo scenario sembrerebbe però essere cambiato grazie all’intervento di un altro importante player del settore, Ovs, che avrebbe presentato un’offerta all’azienda con sede a Cocconato d’Asti per prendere il controllo di 130 punti vendita e incorporare 800 dipendenti. Non è chiaro, al momento, se l’operazione andrà a buon fine, soprattutto considerando che Ovs dovrà vedersela con altri concorrenti e l’attuale proprietà del marchio, la londinese Eapparels controllata dal fondo di Singapore Grow Capital.

Ovs lancia l’offerta per comprare Conbipel, il piano

Stando a quanto riferito dal Corriere, Ovs, che vanta in Italia la maggior rete di negozi per la moda in Italia, approfittando della stato di crisi di Conbipel ha lanciato l’offerta per comprarla e prendere il controllo di 130 punti vendita dell’azienda di Cocconato d’Asti e integrare 800 dipendenti.

Tale operazione rientra nella procedura di composizione negoziata di Conbipel ottenuta dal tribunale di Asti lo scorso luglio, quando è esplosa l’attuale crisi, per evitare azioni di ritorsione da parte dei creditori.

La crisi di Conbipel

In attesa di comprendere come e se l’offerta di Ovs andrà avanti, è utile ricordare come si è arrivati a questo punto. Conbipel, dal 2022, è di proprietà di Eapparels, società di Londra che è controllata dal fondo di Singapore Grow Capital Global Holdings, fondato a sua volta nel 2019 dai fratelli Ajay e Arvind Kumar Vij.

Al momento dell’acquisto, sembrava che per il retail italiano fossero finiti i problemi, dopo che per oltre un anno era rimasto in amministrazione straordinaria, ma evidentemente così non è stato. L’intera operazione aveva avuto un valore totale di 7,8 milioni, finanziati per 4 milioni da Eapparels e per 3,8 milioni dal fondo Salva Imprese gestito da Invitalia. Quest’ultimo è ancora oggi azionista del gruppo al 49%.

La strategia di rilancio di Eapparels, dopo l’entusiasmo iniziale, si è dimostrata insoddisfacente a invertire il cammino negativo già intrapreso da Conbipel. Più nello specifico, con il sostegno del fondo Anthilia, era stato erogato all’azienda di abbigliamento con sede a Cocconato d’Asti un finanziamento da 15 milioni che, però, non ha permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati di risollevare le sorti aziendali. Interruzioni e ritardi nelle forniture sono stati una costante dal 2022 a oggi, con la situazione che si è fatta più critica anche a causa del generale calo dei consumi.

Venendo meno le previsioni di ricavi, la Eapparels ha dovuto impostare una nuova procedura di risanamento che, secondo quanto riferito dai sindacati, prospetta nel biennio 2024-2025 la chiusura di oltre 50 punti vendita Conbipel.

L’espansione strategica di Ovs

Nello scenario di crisi descritto potrebbe inserirsi Ovs che ha da tempo avviato una strategie d’espansione. La società d’abbigliamento veneziana, dopo aver acquisito Stefanel nel 2021, sarebbe ora impegnata su più fronti, da Conbipel, appunto, a Benetton.

In quest’ultimo caso Ovs vorrebbe sfruttare i molti spazi che si renderanno disponibili con la chiusura dei negozi Benetton per aprire nuovi punti vendita della sopracitata Stefanel e di Goldenpoint (in questo caso la partecipazione entro il 2025 dovrebbe arrivare al 51%).