Offerte per l’ex Ilva, Acciaierie d’Italia svela i nomi delle aziende

Gli azeri di Baku Steel sarebbe in pole per l'acquisizione dell'ex Ilva, mentre sette aziende vorrebbero singoli asset

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Andrea Celesti

Giornalista economico-sportivo

Giornalista esperto di economia e sport. Laureato in Media, comunicazione digitale e giornalismo, scrive per diverse testate online e cartacee

Pubblicato: 11 Gennaio 2025 13:05Aggiornato: 11 Gennaio 2025 17:36

Sono tre i big stranieri interessati al gruppo ex Ilva e all’acciaieria di Taranto: le offerte sono arrivate dal gruppo azero Baku Steel (in pole position), dagli indiani di Vulcan Green Steel e dal fondo americano Bedrock Industries. Oltre a loro ci sono altre sette aziende, tra cui anche tre italiane, interessate a singoli asset dell’ex Ilva.

Il termine per la presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisizione dell’intero complesso siderurgico scadeva alla mezzanotte di oggi. Lunedì tre commissari si occuperanno di aprire le buste per valutare ogni singola proposta.

Quali sono le aziende interessate all’ex Ilva

Il prezzo minimo di offerta per l’acquisizione del gruppo ex Ilva e dell’acciaieria di Taranto era stato fissato a un cifra di 1,8 miliardi di euro. Le proposte, pervenute prima della mezzanotte di oggi, termine ultimo per la presentazione delle offerte, sono arrivate dal gruppo azero Baku Steel, dagli indiani di Vulcan Green Steel e dal fondo americano Bedrock Industries.

Oltre ai tre big, sono state depositate altre sette proposte che riguardano però solo specifici asset della società. Il gruppo Marcegaglia ha manifestato un forte interesse per l’acquisizione dei tubifici, presentando un’offerta sia autonomamente sia in cordata con altri operatori siderurgici. Gli stabilimenti interessati da questa offerta sono quelli di Racconigi, Salerno e Socova a Sénas (Francia).

Lo ha comunicato in una nota la stessa Acciaierie d’Italia, l’azienda che controlla l’ex Ilva, con l’elenco completo dei partecipanti:

  • cordata Baku Steel Company Cjsc + Azerbaijan Investment Company Ojsc;
  • Bedrock Industries Management Co Inc.;
  • Jindal Steel International;
  • cordata Car Segnaletica Stradale Srl, Monge & C. SpA, Trans Isole Srl;
  • Eusider Spa;
  • cordata Eusider SpA, Marcegaglia Steel Spa, Profilmec Spa;
  • I.M.C. Spa;
  • Marcegaglia Steel Spa;
  • cordata Marcegaglia Steel SpA, Sideralba SpA;
  • Vitali Spa.

Il comunicato di Acciaierie per l’Italia

Il prossimo lunedì, i commissari straordinari Quaranta, Tabarelli e Fiori procederanno con l’apertura delle buste contenenti le offerte per l’acquisizione. Le proposte dovranno necessariamente includere piani concreti per la salvaguardia dei livelli occupazionali, il mantenimento in funzione degli impianti e l’attuazione di strategie di decarbonizzazione. Non è escluso un intervento dei commissari per migliorare i piani presentati.

Nel comunicato, i commissari hanno anche specificato che il termine per la presentazione delle offerte non è perentorio. C’è ancora quindi spazio per un inserimento di altri gruppi interessati, ma a determinate condizioni: “Eventuali proposte che dovessero pervenire successivamente saranno valutate esclusivamente qualora presentino condizioni particolarmente favorevoli per la procedura in corso” specifica la nota.

Quali sono i progetti per l’ex Ilva

La corsa all’acquisizione del gruppo siderurgico, per cui si sono state 15 manifestazioni di interesse, vede favorito Baku Steel, che ha manifestato un forte interesse per l’intero complesso industriale, compreso lo storico stabilimento di Genova Cornigliano. Gli azeri hanno proposto l’installazione di una nave rigassificatrice davanti allo stabilimento di Taranto. Un progetto piuttosto ambizioso che punta a rivoluzionare il processo produttivo.

A sfidare Baku Steel ci sono come detto Vulcan Green Steel, del gruppo Jindal Steel International, e il fondo americano Bedrock, ognuno con un proprio piano industriale e delle prospettive di sviluppo per l’azienda.

Di recente, il sindaco di Taranto Rinaldo Meucci si è rivolto ai politici, esortandoli a mettere il futuro dell’impianto siderurgico in cima all’agenda. Il primo cittadino ha ricordato l’importanza della decarbonizzazione completa dello stabilimento, sottolineando la necessità di chiudere definitivamente gli altiforni e di investire in tecnologie più pulite come i forni elettrici e la DRI.

Anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha commentato le offerte: “La partecipazione così significativa di grandi attori internazionali conferma che siamo sulla strada giusta per il rilancio della siderurgia italiana” ha detto il ministro.

La storia del gruppo siderurgico è costellata da continui passaggi di proprietà, tre solo negli ultimi decenni. Dopo il primo passaggio ai Riva, avvenuto nel 1995, è arrivata l’esperienza con il gruppo indiano ArcelorMittal, a cui è seguito nel 2013 il commissariamento. Adesso l’azienda è nuovamente sul mercato. Questa instabilità ha avuto ripercussioni pesanti sulla produzione, che nel 2024 ha raggiunto il minimo storico con soli 2 milioni di tonnellate prodotte, a fronte degli 8 milioni degli anni precedenti.