In Italia il nucleare non può più attendere e così dal governo arriva la conferma che, entro la fine del 2024, ci saranno delle importanti nuove norme sul tema. A confermare questa ipotesi è stato il ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha risposto in maniera positiva alla richiesta del presidente di Confindustria Emanuele Orsini di accelerare sul nucleare. Il rappresentante dell’esecutivo Meloni si è detto anche felice dell’appoggio sul tema da parte degli industriali italiani, in quanto non è più possibile per l’Italia continuare a sostenere prezzi per l’energia che sono pari al doppio di quelli degli altri Stati europei.
L’Italia accelera sul nucleare
Il dibattito sul tema dell’energia nucleare in Italia era stato riacceso nelle scorse ore dal presidente di Confindustria Emanuele Orsini nel corso dell’assemblea pubblica tenutasi il 18 settembre 2024 all’Auditorium Parco della Musica di Roma. “Siamo convinti che il ritorno al nucleare sia strategico – ha detto il numero uno degli industriali italiani – Tutti noi abbiamo imparato che l’indipendenza energetica è questione di sicurezza nazionale. Allora perché tutti insieme non appoggiamo il nucleare di ultima generazione, invece di continuare a rifornirci a prezzi crescenti dalle vecchie centrali nucleari francesi?”.
Per Orsini è necessario che l’Italia non perda tempo e che, dunque, si acceleri il processo che conduce al ritorno dell’energia nucleare. “Sì – ha precisato Orsini – nel nuovo piano energetico se ne parla. Ma sappiamo tutti che, se cominciassimo oggi, ci vorrebbero almeno dodici anni per poterlo utilizzare. Non possiamo perdere altro tempo”.
Le nuove norme sul nucleare entro la fine del 2024
Alle parole di Orsini ha risposto, come detto, il ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “Mi fa piacere che Confindustria sostenga la scelta che abbiamo fatto come governo di riprendere il nucleare con tecnologie più moderne – ha detto l’esponente dell’esecutivo Meloni – Non possiamo più andare avanti con il prezzo dell’energia doppio rispetto al resto d’Europa”.
Il ministro condivide “la preoccupazione di Orsini sui tempi per avviare il nucleare in Italia”, ma rimarca anche il fatto che il suo dicastero si sia “già mosso per tempo”. “Abbiamo istituito la Piattaforma per il nucleare sostenibile e con il professor Giovanni Guzzetta – ha aggiunto Pichetto Fratin – stiamo preparando il quadro giuridico per ritornare a usare questa tecnologia. Entro la fine dell’anno contiamo di avviare l’iter legislativo per le nuove regole”.
L’Italia ha le competenze per gestire il nucleare
Il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha sostenuto le scelte prese dal governo italiano sul nucleare nascano dalle difficoltà vissute dal Paese nel corso degli ultimi anni, da quando cioè la crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina ha fatto capire i limiti del sistema di rifornimento italiano, così come di quello europeo. Per l’Italia, dunque, dato il contesto geopolitico l’alto prezzo dell’energia rappresenta un limite allo sviluppo. Serve il ritorno del nucleare.
“Questo – ha precisato il ministro dell’Ambiente – comporta l’impegno dell’esecutivo e di tutti quanti per raccogliere la sfida. In Italia abbiamo le competenze e le strutture per farlo. Ricordo che l’ultima centrale che è stata costruita in Europa, in Slovacchia, è stata fatta da Enel“.