Rating italiano, stasera tocca a Moody’s: quale sarà il giudizio dell’agenzia americana

Moody’s è la terza delle tre maggiori agenzie a pubblicare la sua revisione di primavera, assieme a S&P e Fitch

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

È previsto per questa sera l’aggiornamento del rating dell’Italia da parte di Moody’s, con il nostro Paese che cerca di migliorare il “BAA3” (un gradino sopra il livello “spazzatura”). Lo scorso 17 novembre, l’agenzia americana aveva confermato questo rating, migliorando però l’outlook da negativo a stabile. Un miglioramento giustificato dalle prospettive a breve termine dell’Italia, sostenute dall’attuazione del Pnrr e dai recenti progressi nel settore bancario.

Moody’s è la terza delle tre principali agenzie a pubblicare la sua revisione primaverile, dopo che S&P Global Ratings aveva confermato il suo rating “BBB” con outlook stabile il 19 aprile, in linea con le decisioni dell’autunno scorso, e Fitch aveva fatto lo stesso il 4 maggio.

Cosa potrebbe far cambiare idea a Moody’s

Da novembre ad oggi sono cambiate molte cose che possono modificare il giudizio di Moody’s. Innanzitutto il lascito dei bonus edilizi, con il Superbonus che è stato ufficialmente accantonato e che secondo stime di governo ha generato un buco da 150 miliardi, con l’indebitamento aumentato a 2900 miliardi. Ma anche la correzione di conti che la premier Giorgia Meloni sta aspettando da Bruxelles, pari a quattro decimali di Pil, ovvero otto miliardi di euro.

Il 19 giugno è prevista l’apertura della procedura d’infrazione per deficit eccessivo, con l’Italia che non sarà sola poiché altri dieci paesi saranno coinvolti. Il 20 settembre gli Stati dovranno presentare i piani pluriennali di spesa; il governo dovrà spiegare a Paolo Gentiloni come intende rispettare gli impegni presi con Bruxelles. Tutti appuntamenti futuri che potrebbero far cambiare idea a Moody’s e abbassare così il rating italiano. Moody’s aveva deciso di abbassare l’outlook da stabile a negativo poco dopo la caduta del governo Draghi, avvenuta nel luglio del 2022, rendendo concreto il rischio di una bocciatura sul debito pubblico.

Le valutazioni di Fitch e S&P Global

La nuova stagione dei rating sul debito italiano nel 2024 era iniziata con S&P Global Ratings, che ad aprile aveva confermato la tripla B con outlook stabile, come l’autunno scorso. L’unica differenza che ha analizzato l’agenzia è la prospettiva del debito, che lo vide in risalita di 2,5 punti percentuali rispetto al Pil nei prossimi tre anni. La discesa del debito degli ultimi tre anni in Italia è stata molto più rapida di quanto previsto, tagliando il peso del passivo di 17,6 punti percentuali rispetto ai picchi del 2020. Questo è stato in parte dovuto all’ennesima revisione al rialzo del prodotto interno lordo italiano operata dall’Istat a marzo.

Il 4 maggio, anche Fitch ha confermato il rating “BBB” con outlook stabile, prevedendo una crescita dell’economia italiana dello 0,7% nel 2025 e dell’1,3% nel 2026. Fitch ha inoltre previsto un deficit al 4,7% quest’anno rispetto al 7,4% del 2023, attribuendo questa crescita al Superbonus. Tuttavia, Fitch ha sottolineato che si aspetta che l’Italia finisca sotto la procedura eccessiva di deficit dell’UE, evidenziando che il sostegno pubblico al governo Meloni rimane forte.

Ma per Fitch il Superbonus è stato drammatico per le casse italiane: secondo le stime dell’agenzia, è destinato a portare il debito nel 2027 al 142,3% del PIL, superando il 139,6% indicato nell’ultimo Documento di economia e finanza. Tuttavia, dal punto di vista della sostenibilità dei conti italiani, questo rappresenta un problema del passato senza ripercussioni future, specialmente considerando la nettezza con cui il governo ha recentemente deciso di chiudere i rubinetti.

Cosa sono le agenzie di rating e la loro importanza

Le agenzie di rating hanno come principale obiettivo fornire una valutazione imparziale e oggettiva sulla solvibilità di un’entità, basandosi su analisi finanziarie approfondite e modelli statistici. La loro importanza nel mercato finanziario è innegabile, poiché forniscono agli investitori informazioni cruciali per valutare il rischio associato a potenziali investimenti.

Il giudizio delle agenzie di rating è cruciale perché determina le condizioni di accesso al credito per gli enti valutati. È comune che società, enti o Stati richiedano esplicitamente la valutazione da parte delle agenzie per ottenere accesso al mercato finanziario. Il rating influisce direttamente sull’andamento dei mercati azionari e sui titoli di Stato. Prima di investire in obbligazioni, che rappresentano un tipo di investimento simile a un prestito, gli investitori hanno bisogno di una valutazione accurata delle condizioni economiche, finanziarie e patrimoniali dell’emittente.

Le tre principali agenzie di rating nel settore finanziario, tutte con sede principale a New York, sono ampiamente riconosciute: Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch Ratings.

Cos’è il rating e la scheda di valutazione

Ma cosa significa rating? Si traduce letteralmente in inglese come “valutazione”. È un punteggio alfanumerico che riflette in modo obiettivo la capacità dell’emittente o del titolo valutato di adempiere ai propri obblighi finanziari nei tempi stabiliti. In sostanza, il rating rappresenta un voto che esprime l’affidabilità di un’impresa, ossia la sua capacità di rimborsare un debito entro un determinato periodo di tempo.

I titoli con rating molto basso sono definiti “titoli spazzatura” o junk bond, poiché rappresentano investimenti ad alto rischio e di scarsa qualità, con scarse prospettive di rimborso o di generare valore.

Ogni agenzia di rating ha la propria scala di valutazione, ma ci sono somiglianze tra di esse:

  • AAA: Eccellenti qualità dell’ente, massima stabilità ed affidabilità
  • AA: Ottime capacità di onorare le obbligazioni assunte
  • A: Buone capacità dell’ente, ma maggiormente suscettibili ai cambiamenti
  • BBB: Discrete capacità di rispettare gli obblighi finanziari ma suscettibili ai cambiamenti. È anche l’ultimo gradino dell’investment grade, ovvero un investimento relativamente sicuro
  • B: Più vulnerabili e con condizioni economico-finanziarie impreviste, ma in grado di rispettare gli impegni finanziari
  • CCC: Ente dalle finanze vulnerabili
  • CC: Ente dalle finanze altamente vulnerabili
  • C: Estremamente vulnerabile e probabilmente in stato di fallimento
  • D: L’ente è in stato di fallimento, quindi è insolvente

Ogni agenzia di rating ha una sua scala di valori. Ad esempio, Standard & Poor’s varia da “AAA”, indicante la massima solvibilità, a “D”, che indica l’insolvenza. Moody’s ha una scala leggermente diversa, con il rating più basso rappresentato dalla “C”. In generale, un rating che raggiunge il limite inferiore del grado di investimento, come “BBB”, viene considerato investment grade, ovvero relativamente sicuro. Al di sotto di questa soglia, un titolo assume un livello di rischio ritenuto troppo elevato.