Macron striglia la Nato: “Obiettivo è stop guerra”

A Strasburgo il presidente rieletto francese ha marcato le distanze fra Europa e Usa sulla guerra in Ucraina, e sottolineato i diversi interessi in gioco.

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Redazione

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L’Ue “sostiene e continuerà a sostenere l’Ucraina, il suo presidente Volodymyr Zelensky e il suo popolo”. Davanti alla decisione “unilaterale” della Russia di invadere l’Ucraina, “il nostro obiettivo è far cessare questa guerra il più rapidamente possibile, fare di tutto perché l’Ucraina possa reggere e perché la Russia non vinca, preservare la pace sul resto del continente europeo ed impedire qualsiasi escalation”. Così il presidente francese Emmanuel Macron, parlando a Strasburgo nella sessione conclusiva della Conferenza sul Futuro dell’Europa.

“Noi non siamo in guerra con la Russia” e “lavoriamo per preservare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, per il ritorno della pace sul nostro continente. Spetta solo all’Ucraina definire le condizioni per negoziare con la Russia, ma il nostro dovere è stare al loro fianco per ottenere il cessate il fuoco e costruire la pace” dice il presidente francese.

La frenata su Ucraina in Ue

Non è mancato un accenno al ventilato ingresso ucraino nell’Unione. L’Ucraina “con la sua lotta e il suo coraggio è già oggi membro del cuore della nostra Europa – afferma Macron – della nostra famiglia, della nostra Unione. Ma anche se le accordassimo domani lo status di Paese candidato, e spero che si vada veloci, sappiamo tutti perfettamente che il processo che consentirebbe loro l’adesione prenderebbe più anni”, probabilmente “decenni”.

In Italia

Pur senza nominarla direttamente, Macron parla anche della Nato e dei diversi interessi in gioco fra europei e americani nela conflitto nel cuore dell’Europa. Lasciando intendere che non è interesse dell’Ue l’umiliazione della Russia, che finirebbe per spingerla definitivamente fuori dal Vecchio Continente e in braccio alla Cina. Una posizione che, peraltro, si fa strada anche negli ambienti politici dei paesi più ‘schiacciati’ sulla Nato, come l’Italia. Dove ha fatto scalpore l’intervista al Corsera di Carlo De Benedetti in cui sosteneva che “Se Biden vuol fare la guerra alla Russia tramite l’Ucraina è affar suo. Noi non possiamo e non dobbiamo seguirlo”. In questa guerra, spiega, “non ci guadagna nessuno tranne gli Usa, che fanno soldi a palate vendendo le armi e il gas senza subire conseguenze”. Posizione che, sebbene più tiepidamente, ha poi sposato anche il segretario Pd Enrico Letta.

Macron e il cambio di passo in Europa

Il presidente francese Macron si è espresso anche sull’Europa e sull’architettura delle sue istituzioni: “Conosco i timori che circondano un’Europa a più velocità. Esiste già, ma accelerare il ritmo, alzare le nostre ambizioni, creare convergenze, senza mai escludere, ma anche senza lasciare che i più scettici ed esitanti frenino, è ciò che permetterà all’Europa di affermarsi come potenza”. “In questi anni – continua – la volontà di mantenerci uniti a 27 ci ha impedito di essere più ambiziosi. Non riusciamo a riunirci”, come capi di Stato e di governo, “in formato zona euro. Siamo la sola amministrazione di comproprietà che non può riunirsi come tale: bisogna sempre invitare tutti. Abbiamo paura di essere più ambiziosi, e abbiamo torto. Perché queste avanguardie non escludono, ma permettono a coloro che vogliono andare un po’ più lontano di farlo e di rendere l’ambizione desiderabile”.

Per “organizzare l’Europa”, davanti al nuovo contesto geopolitico creato dalla guerra in Ucraina, occorrerebbe “creare quella che chiamerei una Comunità politica europea – dice ancora Macron – Questa nuova organizzazione europea permetterebbe alle nazioni europee democratiche, aderenti ai nostri valori, di trovare un nuovo spazio di cooperazione politica”.

“Siamo chiari – afferma – l’Unione Europea, dato il suo livello di integrazione e di ambizione, non può essere, a breve termine, l’unico modo di strutturare il continente europeo. Ci sono già più Paesi dei Balcani Occidentali che sono impegnati” nel percorso di adesione. Ma “davanti al nuovo contesto geopolitico” determinato dalla guerra in Ucraina occorre “trovare il modo di pensare alla nostra Europa, alla sua unità, alla sua stabilità, senza fragilizzare l’intimità che si è costruita dentro l’Ue”.

“Abbiamo dunque il dovere storico – prosegue Macron – non, come sempre abbiamo fatto, di dire che la sola risposta è l’adesione, ma di aprire una riflessione storica, all’altezza degli avvenimenti che stiamo vivendo, sull’organizzazione del nostro continente”.