Lavoro e pensioni: le novità introdotte dal decreto Aiuti bis

Pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 9 agosto: da cuneo fiscale a rivalutazione pensioni, cosa è cambiato

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Redazione

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Taglio contributivo sugli stipendi dei dipendenti da luglio a dicembre 2022, rivalutazione delle pensioni, estensione del bonus 200 euro ad alte categorie di lavoratori e incremento della soglia di esenzione dei fringe benefit. Queste le principali novità sul fronte lavoro e pensioni introdotte dal dl Aiuti bis, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 9 agosto.

Anticipo della rivalutazione delle pensioni all’ultimo trimestre 2022 – Al fine di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione per l’anno 2022 e sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche, in via eccezionale il decreto Aiuti bis prevede due tipologie di interventi. Il primo è l’anticipo del conguaglio di 0,2 punti percentuali per il calcolo della perequazione delle pensioni (di cui all’articolo 24, comma 5, della legge 28 febbraio 1986, n. 41, per l’anno 2021) al 1° novembre 2022.

Il secondo intervento riconosce – nelle more dell’applicazione della percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2022 con decorrenza 1° gennaio 2023, con riferimento al trattamento pensionistico lordo complessivo in pagamento per ciascuna delle mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2022, ivi inclusa la tredicesima mensilità spettante – in via transitoria un incremento, limitatamente alle predette mensilità e rispetto al trattamento mensile determinato sulla base della normativa vigente prima dell’entrata in vigore del decreto Aiuti bis, di due punti percentuali, calcolato con le stesse modalità di cui all’articolo 1, comma 478, della legge 27 dicembre 2019, n. 160. L’ incremento non rileva, per l’anno 2022, ai fini del superamento dei limiti reddituali previsti nel medesimo anno per il riconoscimento di tutte le prestazioni collegate al reddito. L’incremento è riconosciuto qualora il trattamento pensionistico mensile sia complessivamente pari o inferiore all’importo di 2.692 euro.

Ai fini della rivalutazione delle pensioni per l’anno 2022 il trattamento pensionistico complessivo di riferimento è da considerare al netto dell’incremento transitorio, il quale non rileva a tali fini e cessa i relativi effetti al 31 dicembre 2022.

Taglio contributivo sugli stipendi dei dipendenti –  Via libera a un taglio contributivo aggiuntivo di 1,2 punti sugli stipendi dei dipendenti da luglio a dicembre 2022. Per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei erogati nei predetti periodi di paga, – secondo quanto prevede il decreto – l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del

lavoratore (di cui all’articolo 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234), è incrementato di 1,2 punti percentuali. Ne potranno beneficiare i lavoratori con una retribuzione imponibile fino a 35mila euro e che dal 1° gennaio già avevano ottenuto l’esenzione contributiva dello 0,8% in vigore dallo scorso gennaio fino alla fine dell’anno. Tenuto conto dell’eccezionalità della misura, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Estensione del bonus 200 euro – Il decreto Aiuti bis prevede l’estensione ad altre categorie di lavoratori dell’indennità una tantum di 200 euro di cui agli articoli 31 e 32 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50. L’indennità è riconosciuta anche ai lavoratori con rapporto di lavoro in essere nel mese di luglio 2022 che finora non hanno beneficiato dell’indennità, poiché interessati da eventi con copertura di contribuzione figurativa integrale dall’Inps. A beneficiarne saranno i lavoratori non coperti dal precedente decreto, come cassaintegrati e lavoratrici rientrate dalla maternita, sportivi, dottorandi, pensionati dal 1 luglio 2022.

Rifinanziamento Fondo per il sostegno del potere d’acquisto  – Aumenta di 100 milioni di euro la dotazione del Fondo per l’indennità una tantum di 200 euro per i lavoratori autonomi e i professionisti passando da 500 a 600 milioni di euro. Con i 100 milioni aggiuntivi il bonus anti inflazione da 200 euro andrà a coprire una platea complessiva di 3 milioni di partite Iva con redditi fino a 35mila euro.

Misure fiscali per il welfare aziendale  – Previsto un incremento della soglia di esenzione dei fringe benefits a 600 euro invece che 258,27 euro. “Limitatamente al periodo d’imposta 2022 – recita il decreto – non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 600,00”.