Da Cdp bond retail con rendimento al 5%: a chi conviene investire

Le obbligazioni di Cassa depositi e prestiti sono offerte alla vendita dal 7 al 27 novembre, salvo chiusura anticipata. L'acquisto minimo parte da 1.000 euro

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Cassa depositi e prestiti emette un terzo bond, dopo quelli lanciati nel 2015 e nel 2019, destinato ai risparmiatori retail, cioè i comuni risparmiatori che si rivolgono agli intermediari per effettuare i propri investimenti. Come specificato sul sito ufficiale, il governo cerca risorse da destinare al sostegno di “imprese, territorio e infrastrutture con l’obiettivo, in coerenza con il Piano strategico 2022 – 2024, di contribuire concretamente alla crescita del Paese”.

Arrivano i bond di Cassa depositi e prestiti

Il collocamento partirà martedì 7 novembre per un ammontare complessivo di 1,5 miliardi di euro. Si tratta di un’offerta pari a quella delle due emissioni precedenti. A meno che Cdp non opti per la chiusura anticipata, lo stop all’emissione è fissata per il 27 novembre.

A differenza di altri recenti prodotti finanziari, l’offerta pubblica di sottoscrizione delle obbligazioni Cdp riguarda un bond non subordinato e non garantito dallo Stato. Le obbligazioni saranno negoziate sul Mot di Borsa Italiana (Mercato telematico delle obbligazioni) per un investimento minimo previsto di 1.000 euro. Tale valore è quello nominale di ciascuna obbligazione.

Le obbligazioni di Cassa depositi e prestiti vengono emesse con scadenza al 2029 (6 anni) e con il codice Isin IT0005568719. Al termine dei 6 anni verranno integralmente rimborsate in un’unica soluzione. Gli interessi matureranno secondo un tasso misto: tasso fisso per il primo triennio e tasso variabile per il secondo triennio.

I rendimenti delle obbligazioni di Cassa depositi e prestiti

Nel primo triennio i sottoscrittori percepiranno trimestralmente una cedola fissa pari al 5% lordo annuo del valore nominale unitario delle obbligazioni. Durante il secondo triennio i sottoscrittori riceveranno trimestralmente una cedola lorda indicizzata all’Euribor a 3 mesi, maggiorato di un margine pari ad almeno lo 0,90% annuo. In sintesi si incasserà una cedola verosimilmente inferiore a quella del primo trimestre, ma maggiorata del +0,90% che viene garantito. Il margine definitivo verrà fissato alla fine del periodo di collocamento. L’incasso di ogni cedola si intende posticipato. All’emissione si applica un’imposta sostitutiva pari all’aliquota agevolata del 12,5%.

La nuova emissione riservata alla clientela retail arriva dopo altre emissioni destinate a investitori istituzionali, fra cui il primo Green Bond di Cdp e il debutto sul mercato dei capitali americano, con la prima emissione obbligazionaria in dollari. Recentemente ai risparmiatori italiani sono state proposte varie offerte di investimento: il Btp Valore e i nuovi Buoni fruttiferi postali.

Bond Cdp: banche collocatrici

Alle banche Intesa Sanpaolo e UniCredit è stato affidato il ruolo di responsabili del collocamento e coordinatori dell’offerta. Ma la proposta al pubblico viene fatta tramite una rete di oltre 20 banche: Intesa Sanpaolo (e varie ramificazioni del Gruppo fra cui Fideuram), UniCredit, Bnp Paribas, Iw Private Investments Società di Intermediazione, Banca Nazionale del Lavoro, Allianz, Banca Akros, Banca Cambiano 1884, Banca del Piemonte, Banca Generali, Banca Passadore & C., Banca Popolare di Sondrio, Banca Sella Holding, Banco di Desio e della Brianza, BdM Banca (ex Banca popolare di Bari, Bper Banca, Cassa di Risparmio di Asti, Crédit Agricole Italia, Credito Emiliano, Credit Suisse, Deutsche Bank, Equita Sim, CheBanca! e Mediobanca.

Per investire è necessario avere un conto corrente in una di queste banche. In mancanza, sarà necessario aprirne uno nuovo.

A chi convengono i bond Cdp

I bond di Cassa depositi e prestiti non sono rivolti a investitori esperti che cerchino profitti importanti, ma a famiglie e piccoli investitori che intendano mettere da parte i risparmi al fine di tamponare gli effetti dell’inflazione evitando i costi derivanti dai normali depositi bancari. Al termine dell’investimento, al netto dell’inflazione, si rientrerà nella spesa sostenuta con in aggiunta un piccolo margine.