Boom di richieste per il Btp a 30 anni emesso dal Mef. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato i risultati dell’emissione della prima tranche del nuovo titolo trentennale, che è letteralmente andato a ruba. Conviene? Quanto rende? Vediamo tutti i dettagli dell’emissione.
Btp 30 anni, boom di domande
Un successo il nuovo Btp a 30 anni collocato il 10 settembre dal Ministero dell’Economia. Il Mef fa sapere che l’importo emesso è stato pari a 8 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,789 euro, corrispondente ad un rendimento lordo annuo del 4,359%.
Il titolo ha scadenza 1° ottobre 2054, godimento 17 settembre 2024 e tasso annuo del 4,3%, pagato in due cedole semestrali. Il regolamento dell’operazione è fissato poi per il prossimo martedì 17 settembre.
Il collocamento è stato effettuato mediante sindacato di collocamento costituito da cinque lead manager, Barclays Bank Ireland PLC, BNP Paribas, BofA Securities Europe S.A., Citibank Europe PLC e Société Générale Inv. Banking, e dai restanti specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager. In un successivo comunicato il Ministero dell’Economia specificherà la composizione della domanda.
Chi l’ha comprato e dove
Hanno partecipato all’operazione oltre 400 investitori per una domanda complessiva che ha superato i 130 miliardi di euro. Il 38,3% dell’emissione è stato assegnato a fund manager, il 32,4% a investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo (di cui il 18,3% è stato assegnato a fondi pensione e assicurazioni e il 14,1% a banche centrali e istituzioni governative). Le banche si sono aggiudicate il 26,2%. Una quota residuale del 3,1% è stata allocata agli hedge fund.
La distribuzione geografica del titolo è stata estremamente diversificata, con una partecipazione che ha visto il coinvolgimento di oltre 25 Paesi. Gli investitori esteri si sono aggiudicati la maggior parte dell’emissione (75,1%), mentre gli investitori italiani ne hanno sottoscritto appena il 24,9%. Tra gli investitori esteri, la quota più rilevante del collocamento è stata sottoscritta in Europa, in particolare da Regno Unito (29,8%), Paesi scandinavi (10,9%), Spagna e Portogallo (8,7%), Francia (7,3%), Germania, Austria e Svizzera (5,4%), Benelux (1,5%), e in altri Paesi europei (4,2%). Il resto dell’emissione è stato collocato al di fuori dell’Europa, in particolare in Medio Oriente (5,2%), mentre una quota residuale del 2,1% è stata allocata ad altri investitori non europei.
Le caratteristiche del Btp a 30 anni
Di seguito le caratteristiche del nuovo Btp 30 anni:
- Codice Isin: IT0005611741
- Tranche: 1°
- Cedola: 4,30%
- Data emissione: 17 settembre 2024
- Data scadenza: 1 ottobre 2054
- Data collocamento: 10 settembre 2024
- Data regolamento: 17 settembre 2024
- Importo richiesto: 130.716,000
- Importo assegnato: 8.000,000
- Prezzo di aggiudicazione: 99,789
- Rendimento lordo: 4,359%
- Giorni dietimi: 0
- Prezzo fiscale: 99,789
- Importo totale circolante 8 miliardi di euro.
Perché i Btp vanno a ruba
I Btp, Buoni del Tesoro Poliennali, sono titoli a medio-lungo termine, con una cedola fissa pagata semestralmente. L’asta è riservata agli intermediari istituzionali autorizzati. Le scadenze possono essere a 18 mesi oppure a 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni.
Storicamente, e generalmente, i Btp sono titoli che gli italiani amano moltissimo. Perché? Lo stesso Mef spiega che, trattandosi di titoli a medio-lungo termine e a reddito fisso, sono particolarmente adatti per quegli investitori che richiedono pagamenti costanti ogni 6 mesi. Le varie scadenze esistenti sul mercato consentono agli investitori di programmare flussi di cassa regolari durante tutto l’arco dell’anno.
Non solo. I Btp sono particolarmente apprezzati per la loro liquidità: prima della scadenza gli investitori istituzionali possono comprarli o venderli sia sul mercato secondario regolamentato (Mts), per operazioni non inferiori a 2 milioni di euro, sia su quello non regolamentato (il cosiddetto over-the-counter). I cittadini privati invece possono effettuare queste transazioni sul mercato secondario regolamentato Mot (Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei titoli di Stato), dove sono consentite operazioni dal taglio minimo di 1.000 euro o sulle altre piattaforme secondo il principio della best execution introdotto con la Mifid.