Intesa-Isybank, Antitrust chiude istruttoria: vittoria per i clienti, cosa cambia

Il passaggio da Intesa alla banca digitale riguardava circa 2,5 milioni di clienti che non avevano ricevuto un’informativa chiara e completa

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

L’Antitrust ha concluso l’indagine nei confronti di Intesa Sanpaolo e della sua banca digitale Isybank, accettando gli impegni proposti dalle due società, ritenendo che questi eliminino i possibili profili di scorrettezza rilevati.

L’Autorità aveva avviato un procedimento per presunte pratiche commerciali scorrette riguardo alle modalità di riorganizzazione del Gruppo, che prevedevano il trasferimento di oltre 2,4 milioni di clienti – principalmente digitali – da Intesa Sanpaolo a Isybank. Secondo l’Agcm, ai correntisti era stato chiuso unilateralmente il conto corrente presso Intesa Sanpaolo e attivato un nuovo rapporto con Isybank, privo di alcuni servizi precedentemente utilizzati, senza una comunicazione completa e accessibile e senza il loro consenso esplicito.

Cosa farà ora Intesa

Gli impegni accettati garantiscono a tutti i clienti informazioni chiare ed esaustive sulla natura e le condizioni del trasferimento, comunicate dal 10 gennaio al 29 febbraio 2024 tramite un banner accessibile dall’app Isybank o dall’app e dal sito di Intesa Sanpaolo. Il passaggio era stato pianificato in due tranche: la prima, chiamata Ramo I, avvenuta il 16 ottobre 2023, ha riguardato circa 275mila clienti; la seconda, Ramo II, comprendeva oltre due milioni di clienti il cui trasferimento sarebbe dovuto avvenire il 18 marzo 2024.

I clienti del Ramo I potranno, entro il 31 dicembre 2026, rientrare in Intesa Sanpaolo con condizioni economiche migliori rispetto a quelle precedenti al trasferimento: un conto corrente con canone uguale o inferiore, carte di debito con canone gratuito, condizioni gratuite sui servizi transazionali e, eventualmente, un deposito titoli senza canone. Su richiesta, ai clienti sarà anche riattribuito l’Iban originario.

A titolo di risarcimento, a tutti i clienti del Ramo I verrà riconosciuta la gratuità del rapporto con Isybank, dalla data del trasferimento fino al 30 giugno 2024 o fino alla data di eventuale chiusura del rapporto, se anteriore.

Quanto ai clienti del Ramo II, le misure proposte per l’informativa e le modalità attuative sono analoghe a quelle previste per i clienti del Ramo I. La comunicazione ai clienti del Ramo II è stata volta a informarli dell’impegno preso dalle due banche di trasferire a Isybank solo i clienti che abbiano manifestato esplicitamente il proprio consenso al trasferimento del conto e alle relative modifiche contrattuali.

Il passaggio a Isybank e lo stop dell’Antitrust

La vicenda ha avuto inizio a metà del 2023, quando Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, ha annunciato l’arrivo di Isybank come la nuova banca digitale del gruppo. L’istituto aveva individuato circa 2,4 milioni di clienti con operatività prevalentemente digitale, ossia coloro con meno di 65 anni che non avevano visitato una filiale neanche una volta nell’ultimo anno e non possedevano un deposito titoli, escludendo però coloro con giacenze superiori ai 100 mila euro.

Intesa Sanpaolo aveva pianificato il trasferimento in due fasi. La prima fase è stata eseguita il 16 ottobre scorso, coinvolgendo 275mila clienti. Tuttavia, più di 5mila di loro hanno ritenuto il trasferimento “non chiaro” per il metodo con cui è stato eseguito, richiedendo quindi l’intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha infatti bloccato il passaggio.

A fine novembre, dunque a meno di un mese dall’avvio dell’istruttoria, l’Autorità aveva deciso di intervenire in modo più incisivo e di adottare un procedimento cautelare per impedire il passaggio alla banca digitale dei correntisti di Intesa Sanpaolo che non avessero fornito il proprio consenso espresso. Allo stesso tempo, chi si fosse dichiarato contrario avrebbe potuto mantenere il precedente conto corrente alle stesse condizioni. Intesa ha così inviato una nuova comunicazione a gennaio 2024, al fine di garantire che tutti i soggetti interessati fossero informati della situazione. La scadenza per esprimere il proprio consenso al trasferimento del conto era fissata per il 29 febbraio 2024, con tre diverse opzioni di conto corrente disponibili: isyLight, isySmart e isyPrime.

Il secondo passaggio è avvenuto a marzo 2024, coinvolgendo 2 milioni di persone.

Unc: “Bene, ma adesso via ad una corretta informazione”

“Ottima notizia. Una vittoria importante per i 5mila consumatori che abbiamo supportato in questa vicenda – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Ora per i clienti del Ramo II, ossia gli oltre 2 milioni di clienti che dovevano inizialmente essere trasferiti dal 18 marzo 2024, è previsto il consenso espresso per il loro passaggio a Isybank, che è quello che abbiamo chiesto fin dall’inizio alla banca, prima di presentare l’esposto all’Antitrust. Adesso i consumatori saranno finalmente liberi di scegliere, senza forzature della loro volontà”. “Molto soddisfatti anche per i rimedi adottati per compensare i disagi degli scontenti, che ora potranno rientrare in Intesa fino al dicembre 2026, riavere il vecchio Iban, avere ristori e un miglioramento della loro posizione contrattuale” prosegue Dona.

Ma l’Unc ora preme perchè tutti i clienti siano correttamente informati di tutte queste nuove possibilità e condizioni. “Per questo chiediamo che per due mesi sia inserito un nuovo banner sull’App Isybank e che sul sito vi sia un apposito pop-up a pieno schermo”, spiega Dona.

L’unico neo, infatti, è che per i 275mila clienti del Ramo I, ossia quelli che erano già stati trasferiti alla data del 16 ottobre 2023, non è stato previsto, a differenza degli altri, un consenso espresso per il trasferimento, pur se a posteriori. Inoltre il banner precedente, messo dal 10 gennaio al 29 febbraio 2024, non solo è stato messo per un periodo troppo limitato, ma conteneva informazioni che ora risultano incomplete (ad esempio non era scritto della possibilità di riavere il vecchio Iban) o sbagliate, come il fatto che potevano rientrare in Intesa sino al 31 dicembre 2024, mentre ora il termine è diventato 31 dicembre 2026. “Ecco perché serve per i clienti del Ramo 1 una nuova informativa” conclude Dona.

Esulta anche il Codacons: “La chiusura dell’istruttoria dell’Antitrust sul caso Intesa Sanpaolo e Isybank ha finalmente garantito chiarezza e trasparenza su una vicenda che aveva preoccupato migliaia di clienti della banca. Accogliamo con soddisfazione la chiusura del caso che è servito per migliorare le comunicazioni degli istituti di credito e la trasparenza in favore dei correntisti”.