Il governo difende il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e passa al contrattacco. Giorgia Meloni e il suo esecutivo ha infatti rispedito al mittente le richieste dell’opposizione di sollecitare le dimissioni di Delmastro dopo la diffusione della notizia secondo la quale la Procura di Roma ha deciso di aprire un’indagine su un passaggio di documenti al collega di partito – e coinquilino – Giovanni Donzelli che svelavano i dialoghi tra Cospito e due compagni di detenzione affiliati a camorra e ‘ndrangheta, nei quali l’anarchico sosteneva che la protesta contro il “carcere duro” doveva essere in favore di tutti e gli altri due che lo invitavano ad “andare avanti” perché “pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato”.
L’indagine
L’indagine ruota proprio intorno a quei documenti. Delmastro poteva avere quei documenti e rivelarne il contenuto a un collega che ne ha fatto un uso politico? L’inchiesta a carico di Andrea Delmastro delle Vedove è nata dall’esposto del deputato Angelo Bonelli, di Alleanza Verdi e Sinistra, ma prima di procedere alla convocazione dell’interessato accompagnato da un avvocato difensore, la Procura di Roma ha acquisito documenti e ascoltato testimoni, arrivando a una ricostruzione dei fatti abbastanza completa.
I sostituti procuratori Gennaro Varone e Rosalia Affinito, coordinati dall’aggiunto Paolo Ielo e dal capo dell’ufficio Francesco Lo Voi, hanno quindi costruito un’ipotesi d’accusa — violazione di segreto d’ufficio — considerata sufficientemente solida da chiedere spiegazioni all’inquisito. Di qui la decisione dell’interrogatorio.
La difesa del governo
Per Palazzo Chigi però Delmastro non deve lasciare il suo incarico. Da Fratelli d’Italia parte l’accusa alla Procura di Roma, rea di aver lasciato fuggire la notizia delle indagini. Lo stesso partito sottolinea inoltre che le indagini e l’interrogatorio sono proprio a tutela del sottosegretario che avrà così modo di chiarire la sua posizione. Il ministro della Giustizia Nordio nei giorni scorsi aveva precisato che i documenti rivelati non sono secretati ma “a diffusione limitata” e i suoi colleghi di governo ritengono lo abbia affermato con “solide argomentazioni”, ma i magistrati di Roma non sembrano altrettanto convinti. Seppure non si possa ravvisare il “segreto di Stato” negli accadimenti che hanno coinvolto il sottosegretario – si argomenta a Roma – lo stesso non può dirsi per il “segreto d’ufficio” che vale tutti i pubblici impiegati. Di qui l’ipotesi di reato formulata a carico dell’avvocato di Vercelli.
Chi è Delmastro
Andrea Delmastro è l’ex legale di Meloni ed è il punto di riferimento di Fratelli d’Italia in fatto di giustizia. Per fare un esemprio, il giorno del chiarimento tra Meloni e Nordio c’era anche lui al tavolo con la premier: una presenza che conferma quanto sia delicata per il governo la posizione del sottosegretario e avvocato di Vercelli.