Green pass senza durata per chi ha il booster, si apre una fase nuova

La valutazione del governo è di non porre limiti al green pass per chi ha il booster, che oggi conta 34 milioni di italiani. Riviste anche le regole per quarantene e Dad a scuola.

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Paolo Viganò

Giornalista di attualità politico-economica

Classe 1974, giornalista professionista dal 2003, si occupa prevalentemente di politica, geopolitica e attualità economica, con diverse divagazioni in ambito sportivo e musicale.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che interviene sulla durata del green pass per chi ha fatto il booster e per i guariti che hanno ricevuto una, due o tre dosi di vaccino. Riviste le regole per quarantene e Dad a scuola. Cambiano anche le norme per gli stranieri e per la zona rossa. Le nuove regole, che aprono una nuova fase che si spera di progressiva uscita dalla pandemia, scatteranno dal giorno dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale (dovrebbe entrare in vigore lunedì 7 febbraio).

Le nuove regole

Questi i punti principali del decreto:

  • Niente più restrizioni per i vaccinati (anche in zona rossa)
  • green pass con durata illimitata per chi ha completato il ciclo vaccinale (compresi chi ha fatto solo due dosi di vaccino ed è guarito dal Covid)
  • quarantena a scuola da 10 a 5 giorni e solo per i non vaccinati
  • didattica a distanza (DAD) che scatta da cinque casi in su per nidi, materne ed elementari
  • stranieri che potranno accedere ad alberghi e ristoranti anche se hanno solo il pass base.

Mentre il governo è stato compatto nello spingere su maggiori riaperture, si è spaccato sulla scuola: la Lega ha deciso di non votare le norme sulla quarantena scolastica.

Il green pass

A distanza di poco tempo dalla riduzione del green pass da 9 a 6 mesi, con l’obiettivo di spingere le persone ha effettuare la terza dose, il governo torna sui suoi passi e si allinea al resto d’Europa. Il nuovo decreto prevede che, per chi ha completato il ciclo vaccinale e anche per chi si è contagiato e è guarito dopo essersi vaccinato, il pass abbia validità “senza necessità di ulteriori dosi di richiamo”. Per chi si è contagiato dopo la prima dose, il certificato varrà 6 mesi.

Il turismo

Il governo ha voluto risolvere anche il paradosso che prevedeva che gli stranieri potessero entrare in Italia con il pass base ma non alloggiare in hotel, mangiare al ristorante o accedere alle attività dove è previsto quello rafforzato. Dall’entrata in vigore del provvedimento, chi è vaccinato e guarito da meno di 6 mesi, potrà accedervi con il pass base. Chi invece ha un certificato di guarigione o vaccinale da più di sei mesi – compresi quelli ottenuti con Sputnik o con altri vaccini non autorizzati dall’Italia – dovrà mostrare l’esito negativo di un tampone effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 se molecolare. Tampone che non è obbligatorio se si è guariti dopo aver completato il ciclo di vaccinazione.

Una nuova fase

La valutazione del governo è di non porre limiti al green pass per chi ha il booster, che oggi conta 34 milioni di italiani. Il ministro della Salute Roberto Speranza sottolinea che “non c’è alcuna discriminazione e i vaccini sono lo strumento che ci sta consentendo di aprire una fase nuova. La curva sta piegando senza azioni forti mentre altri paesi hanno dovuto attuare forme di chiusura significative. Se ciò è possibile è perche il 91% degli italiani ha risposto al vaccino. Quindi su questa linea dobbiamo insistere”. Sullo smart working restano vigenti i provvedimenti attuali, nessuna modifica dal Cdm.