Nasce la Hydrogen Valley di Modena, produrrà 400 tonnellate di idrogeno all’anno

Il nuovo impianto, pronto nel 2026, è uno dei primi e più rilevanti progetti di sviluppo dell'idrogeno verde in grado di guidare la transizione energetica italiana

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Modena si candida a diventare un centro di riferimento per la produzione di idrogeno verde, il combustibile pulito che può ridurre le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti e dell’industria. La Hydrogen Valley di Modena coinvolge il trasporto pubblico locale, il trasporto pesante e le imprese ad alto consumo energetico, come quelle del comparto ceramico. Il progetto si inserisce in un contesto europeo che vede la Germania tra i principali sostenitori dell’idrogeno. Il progetto IdrogeMo di Hera e Snam è già operativo: il 12 dicembre è stata siglata l’intesa tra la multiutility, leader dell’iniziativa, la società di trasporto del gas guidata da Stefano Venier, l’Enea, il Comune di Modena e altri partner, tra cui Seta, Unimore, Camera di Commercio di Modena, Fondazione Democenter Sipe, Agenzia per l’energia e lo Sviluppo sostenibile (Aess) e consorzio Aree Produttive (Cap).

Un polo per l’idrogeno verde a Modena

Un progetto innovativo per produrre idrogeno verde a partire dall’energia solare è in fase di realizzazione a Modena. Il polo, finanziato con 19,5 milioni di euro provenienti da fondi regionali legati al PNRR, sarà operativo nel 2026 e avrà una capacità di 400 tonnellate di idrogeno all’anno. L’investimento totale è di 20 milioni di euro e comprende la costruzione di un parco fotovoltaico da 6 megawatt, che alimenterà un elettrolizzatore installato su un’area industriale dismessa. L’elettrolizzatore sfrutterà l’elettrolisi dell’acqua per separare l’idrogeno dall’ossigeno. In caso di assenza di sole, il sistema utilizzerà l’energia accumulata in una batteria. Il parco fotovoltaico sarà realizzato su una discarica esaurita del Comune di Modena, dopo aver bonificato l’area. Il polo per l’idrogeno verde sarà un modello di economia circolare e di transizione energetica, in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di gas serra.

L’idrogeno, una sfida per la transizione energetica

Il ceo di Hera, Orazio Iacono, ha espresso la sua visione sull’idrogeno come fonte di energia pulita e scalabile. Ha affermato che siamo agli inizi di un percorso che richiede tempo e incentivi, sia sugli investimenti in capitale (capex) che sui costi operativi (opex). Ha aggiunto che con gli incentivi attuali l’idrogeno costa 10 euro al chilo, ma che potrebbe scendere a 5 euro al chilo se ci fossero anche incentivi sugli opex. Ha concluso dicendo che questo è quello che ci auspichiamo per favorire la transizione energetica e ridurre le emissioni di gas serra.

Un progetto per l’idrogeno green nel distretto ceramico

Il settore industriale locale, con un focus su automotive e aziende “hard-to-abate” nel distretto ceramico, sta mostrando grande interesse nello sviluppo di una filiera dell’idrogeno verde per la decarbonizzazione dei processi produttivi. Piero Ercoli, direttore Decarbonizzazione di Snam, ha annunciato che nel 2024 sarà lanciato un market test per valutare la reazione del tessuto industriale e implementare il progetto a livello territoriale. Il progetto ha suscitato l’interesse sia dell’industria che del terziario.

Fondazione Democenter Sipe, Camera di Commercio e Consorzio Aree Produttive collaboreranno per coinvolgere i segmenti di mercato interessati, promuovere proposte progettuali e analizzare le aree di intervento. Unimore, con un gruppo di ricercatori, creerà il centro di eccellenza interdipartimentale dedicato all’idrogeno (H2 MO.RE).

Idrogeno per il trasporto pubblico locale

L’idrogeno prodotto dall’impianto di Modena si appresta a diventare la fonte di alimentazione per l’azienda di trasporto pubblico locale Seta, che, con fondi PNRR, ha già avviato le procedure per l’acquisto di 12 bus, con una previsione di consumo di circa 50 tonnellate l’anno. Questo si tradurrà in una percorrenza garantita di 660 mila chilometri e un risparmio di CO2 pari a 737 tonnellate l’anno, in netto contrasto con gli autobus alimentati a gasolio.

Durante la presentazione, è stato sottolineato che la possibilità di alimentare con idrogeno alcuni autobus della flotta Seta e Tper, operanti nelle province di Bologna, Ferrara e Modena, risponde all’esigenza di rendere sempre più sostenibile la mobilità nell’Emilia-Romagna.

Transizione verde nel trasporto pubblico: Seta investe in autobus ad idrogeno

Le aziende di trasporto pubblico locale stanno investendo nell’idrogeno per decarbonizzare la propria flotta. L’idrogeno è un vettore energetico promettente per la mobilità sostenibile, in quanto è privo di emissioni di gas serra e offre una maggiore autonomia rispetto all’alimentazione elettrica.

Seta, l’azienda di trasporto pubblico locale delle province di Bologna, Ferrara e Modena, ha avviato le procedure per l’acquisto di 12 autobus a idrogeno. I nuovi autobus saranno alimentati dall’idrogeno prodotto dall’impianto di Modena, che è parte del progetto Hydrogen Valley.

L’investimento di Seta per i 12 autobus a idrogeno ha un valore complessivo di circa 8,2 milioni di euro. I bus saranno in grado di percorrere 660 mila chilometri all’anno, garantendo un risparmio di CO2 pari a 737 tonnellate.

L’arrivo dei 12 autobus a idrogeno di Seta rappresenta un importante contributo alla decarbonizzazione del trasporto pubblico locale in Emilia-Romagna. I nuovi autobus, infatti, saranno in grado di percorrere lunghe distanze senza emissioni di gas serra, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria nelle città e nelle aree circostanti.

La stazione di rifornimento di idrogeno per i 12 autobus di Seta sarà realizzata entro la fine del 2024 nei pressi del deposito di Strada Sant’Anna.