Sebbene il problema sia stato da tempo affrontato con vari mezzi, tutt’ora un peso importante, da 250 miliardi di euro, incombe sui bilanci di enti pubblici, aziende e privati a causa dei derivati. È quanto emerge dalle stime realizzate nel 2021 da Unimpresa per calcolare la potenziale perdita dovuta proprio a questi strumenti finanziari. In più, secondo l’Eurostat soltanto lo Stato dal 2011 al 2020 ha pagato alle banche ben 37,5 miliardi di interessi, andando ad appesantire il debito pubblico.
Qui i numeri sull’esplosione del debito globale. Ma anche il debito privato è lievitato molto a causa dell’inflazione. Qui abbiamo parlato del rischio derivati che incombe sui Comuni italiani.
Come recuperare le somme
Una svolta è arrivata a seguito di diverse Sentenze di Cassazione, anche a Sezioni Unite (tra cui la Sentenza n.8770 del 2020), grazie alle quali buona parte di quei contratti potrebbero essere nulli, aprendo di fatto al recupero degli investimenti e ribaltando lo scenario soprattutto per gli Enti Pubblici. Recuperare le somme non dovute però non è facile: occorrono competenze, risorse economiche e la volontà di affrontare spese e rischi ingenti.
La soluzione: il “litigation funding”
Il “litigation funding”, letteralmente “il finanziamento del contenzioso”, permette di cedere il “diritto litigioso” ad una parte terza che sostituisce in giudizio il soggetto che ne fa richiesta. In altre parole, l’azienda, il privato che vuole recuperare gli interessi già pagati a causa dei derivati, cede ad un’altra la possibilità di agire in giudizio al suo posto, eliminando di fatto qualunque spesa e affidandosi ad un team di esperti che seguiranno direttamente il caso. Oltre a non comportare alcun rischio o spesa per il cedente, significa poter tutelare i propri diritti anche contro colossi come le banche, sia italiane che internazionali, mettendo il proprio caso nelle mani di esperti in grado di gestirlo al meglio, anche se il foro competente è straniero.
I costi
Se l’esito del procedimento giudiziario è positivo, l’ente, l’azienda o il privato riceveranno la parte predominante dei proventi, una volta dedotte le spese legali e tecniche. Se l’esito è negativo, sarà invece la società terza a farsi carico di tutte le spese, senza alcuna responsabilità finanziaria per il soggetto cedente. “In Italia molti soggetti, siano essi aziende, enti pubblici o privati, rinunciano a far valere i propri diritti per motivi economici o per semplice mancanza di competenza in una materia complessa come quella dei derivati – dichiara Giuseppe Farchione, Chief Operating Officer di LexCapital, società che presta questo tipo di servizio –. La realtà è che ci troviamo di fronte a degli strumenti, spesso speculativi, che rischiano di generare gravi perdite finanziarie. In questo contesto, il ruolo del litigation funding può essere decisivo, e il motivo è semplice: non comporta rischi, spese e sprechi di energie per il soggetto interessato”