Quella che si è appena conclusa è stata una settimana negativa per il settore immobiliare in Borsa, complice anche l’ultima seduta dove i mercati in generale hanno sofferto il nuovo affondo di Donald Trump sui dazi, in quanto il presidente statunitense ha minacciato tariffe del 50% sull’UE a partire da giugno. Sul fronte delle banche centrali, i cui tassi hanno un effetto sul mercato immobiliare, dai verbali dell’ultima riunione della BCE è emerso che l’inflazione nell’Eurozona nel 2025 potrebbe cadere al di sotto di quanto previsto a marzo, agli attuali tassi di cambio e prezzi dell’energia. Guardando alla settimana prossima, la pubblicazione dei verbali dell’ultimo meeting della Federal Reserve probabilmente rafforzerà il messaggio che la politica monetaria è ben posizionata e che i funzionari della Fed vogliono attendere maggiore chiarezza sui dazi e sui loro effetti sull’economia prima di decidere se adeguare i tassi.
L’andamento del settore in Borsa
Il settore immobiliare ha vissuto una settimana negativa a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che ha messo a segno un -0,7% su base settimanale, sovra-performando tuttavia l’andamento dello Stoxx Europe 600 (-1,6%).
Una performance peggiore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha mostrato un decremento del 3,2% su base settimanale, in questo caso peggio all’indice FTSE MIB, che ha chiuso la settimana con un ribasso del 2,8%.
I titoli immobiliari quotati a Milano
Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana positiva per Abitare In (+4,3), Brioschi (+2,4%) e Aedes (+1,4%). Poco mossa Next Re. Male invece IGD e Gabetti (-4%), ancora peggio Risanamento (-8%).
Tra le comunicazioni societarie, l’assemblea di Brioschi Sviluppo Immobiliare ha approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2024 e ha rinviato a nuovo la perdita di 1.324.942 euro, oltre ad approvare la relazione sulla politica in materia di remunerazione per l’anno 2025 e sui compensi corrisposti nel 2024, e annullare le azioni proprie.
I dati macroeconomici
Sul fronte macroeconomico, l’Istat ha comunicato che in Italia, a marzo 2025, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è diminuito in termini congiunturali, in misura meno marcata rispetto alla flessione registrata nel mese precedente. Nonostante ciò, nel complesso dei primi tre mesi dell’anno si è registrato un incremento rispetto al trimestre precedente, determinato dalla forte crescita congiunturale registrata a gennaio. Su base tendenziale e al netto degli effetti di calendario, a marzo la produzione nelle costruzioni ha continuato a mostrare una dinamica positiva e in leggera accelerazione nel confronto con i mesi precedenti.
Negli Stati Uniti le domande settimanali di mutuo sono scese del 5,1%, complice anche il fatto che i tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,92% dal 6,86% precedente, secondo i dati della Mortgage Bankers Associations (MBA). Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato ad aprile un decremento dello 0,5%, dopo il -5,9% riportato a marzo, secondo l’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR).
Gli studi di settore
In settimana sono arrivati dati interessanti dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana (ABI): tornano a crescere gli scambi nel settore residenziale, che chiude il 2024 sfiorando le 720mila transazioni e facendo registrare un incremento dell’1,3% rispetto all’anno precedente, per un valore stimato di circa 114 miliardi di euro. Si registra quindi una ripresa della tendenza positiva dei volumi in atto dal 2014, interrotta solo dalla contrazione del 2023 e dal forte calo del 2020 (-7,7%), indotto dalla crisi pandemica. Lo scorso anno l’incremento delle compravendite è stato più accentuato nell’area del Sud, in rialzo del 2,6%, mentre nel Nord Est e nel Centro la crescita è stata dell’1,5% circa. Nel Nord Ovest e nelle Isole si osservano valori simili al 2023. Nel 2024 in Italia oltre 283mila acquisti di abitazioni sono stati effettuati ricorrendo a un mutuo ipotecario. Il capitale complessivo finanziato per l’acquisto di abitazioni ammonta a oltre 38 miliardi di euro, circa 3 miliardi in più rispetto al 2023 (+8,1%).
Secondo una ricerca di Tecnocasa, in base ai dati raccolti dalle agenzie del gruppo nella seconda parte del 2024, il trilocale è la tipologia maggiormente presente sul mercato delle grandi città, concentrando il 33,9%. Segue il quattro locali con 23,6% e, infine, il bilocale con il 22%. Diminuisce, rispetto alla rilevazione precedente, la concentrazione di trilocali (-1,4%), in aumento quella dei monolocali (+0,5%) e dei bilocali (+0,8%). A Milano l’offerta è maggiormente concentrata sui bilocali (30,9%), in diminuzione rispetto alla precedente rilevazione. Anche i capoluoghi di regione che non sono grandi città registrano una maggiore concentrazione dell’offerta sui trilocali (34,6%).